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Mancanza del vigilante blocca per un’ora il distretto sanitario di via Arturo Colautti a Roma

Questa mattina, il distretto sanitario di via Arturo Colautti, nel Municipio XII di Roma, ha subito un blocco improvviso. L’assenza del vigilante, unico responsabile della chiave d’ingresso, ha impedito l’apertura della struttura per circa un’ora. Circa trecento persone, arrivate per esami del sangue e altri servizi sanitari, sono rimaste fuori dal poliambulatorio. Il disservizio ha sollevato proteste tra i cittadini e mosso rappresentanti politici, mentre la Asl Roma 3 ha annunciato provvedimenti contro la società di vigilanza responsabile.

Il blocco delle attività a causa del vigilante assente

Questa mattina, in via Arturo Colautti, il distretto sanitario non ha potuto aprire alla normale ora di apertura. La colpa è stata imputata all’assenza del vigilante incaricato della custodia della chiave d’accesso. Il risultato è stato che nessun utente ha potuto entrare fino alle 9.30, con un ritardo di un’ora rispetto all’orario previsto. Questo ritardo, seppur limitato, ha causato disagi a tutte le persone in attesa, stimate in circa trecento, che si erano presentate al poliambulatorio per sottoporsi agli esami del sangue o ad altri servizi ambulatoriali.

Disagi e malumore tra gli utenti

L’interruzione delle attività non si è limitata a un semplice ritardo. In effetti, molti utenti sono stati costretti a restare fuori senza nessuna informazione preventiva sul motivo dell’attesa. La situazione ha generato malumore e proteste su diversi fronti, soprattutto tra i pazienti più anziani o fragili, per cui la perdita di tempo può avere ripercussioni significative. Solo grazie all’intervento immediato del personale della Asl, che si è organizzato per riattivare i servizi nonostante il ritardo, si è evitato che il disagio si protrasse ulteriormente.

La reazione politica e la denuncia della consigliera emanuela droghei

Il disservizio non è passato inosservato: la consigliera regionale del Partito Democratico, Emanuela Droghei, ha raccolto diverse segnalazioni preoccupanti provenienti dai cittadini e ha denunciato pubblicamente l’episodio. Secondo la consigliera, la struttura chiusa per un’intera ora ha impedito l’accesso a servizi fondamentali come gli esami del sangue, le attività ambulatoriali e i servizi di salute mentale. Numeri e ruoli rendono la vicenda grave: non si tratta di un disagio marginale, ma di un blocco che ha coinvolto centinaia di persone.

Le parole di droghei

Nel suo intervento, Droghei ha sottolineato che “non è accettabile che un problema organizzativo di tipo così basilare possa mandare in tilt un presidio sanitario così importante.” Ha annunciato di voler presentare un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, per ottenere chiarimenti e responsabilità più precise. La consigliera ha fatto appello ai vertici della Asl per una maggiore attenzione e controllo affinché casi simili non succedano più.

L’intervento della asl roma 3 e le misure adottate

A seguito della tensione e delle proteste, la Asl Roma 3 ha condiviso una nota ufficiale in cui si scusa con gli utenti interessati dal blocco causato dall’assenza del vigilante. L’amministrazione ha inoltre precisato che il ritardo nell’apertura della struttura è durato esattamente un’ora, che all’incirca ha coinciso con la richiesta che ha permesso di individuare una soluzione.

Gestione dell’emergenza

La direzione ha spiegato che il personale sanitario ha collaborato per far sì che i servizi riprendessero al più presto, gestendo l’emergenza nel modo migliore possibile, e ha ringraziato gli operatori per la rapidità d’intervento. La Asl ha aggiunto di aver già adottato provvedimenti nei confronti della società che gestisce il servizio di vigilanza, puntando a evitare futuri episodi del genere.

L’importanza di un presidio sanitario funzionale ogni giorno, soprattutto per esami e servizi di base, rende inaccettabili disservizi dovuti a inosservanze organizzative. Roma, città con una popolazione ampia e bisognosa di accesso alla sanità pubblica, non può permettersi pause improvvise nelle attività di questi poliambulatori. La vicenda di via Colautti riporta l’attenzione sulle criticità nella gestione esterna di servizi fondamentali.

Paolo Ludovichi

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