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La stagione 2025-2026 di galleria toledo si apre a sperimentazioni e nuovi progetti culturali

Galleria Toledo, teatro storico di Napoli situato a via Concezione a Montecalvario, ha svelato la sua stagione teatrale 2025-2026 sotto la direzione di Laura Angiulli. La programmazione comprende 35 spettacoli e si concentra su idee innovative, giovani talenti e sperimentazioni artistiche. Il teatro punta a mantenere il ruolo di spazio di avanguardia nella scena culturale, ospitando diversi progetti speciali e appuntamenti con compagnie e registi emergenti e affermati.

I progetti speciali rilanciano nuove generazioni e sperimentazioni teatrali

Tra le novità di rilievo c’è l’attenzione alle nuove generazioni con il “Cantiere under 35”, curato da Giulia C. Renzi. Il progetto funge da laboratorio permanente dove giovani artisti possono presentare lavori e mettere in scena prodotti originali, offrendo così uno spazio concreto di crescita e confronto. Un altro progetto significativo è il “Progetto Beckett”, affidato a Laura Angiulli e Gabriele Frasca, che propone un’indagine scenica sull’opera e l’eredità di Samuel Beckett, con produzioni basate su testi e tematiche legate al drammaturgo irlandese.

Uno spazio di dialogo tra tradizione e innovazione

C’è anche “Osservatorio Bardefè”, curato da Lorenza Pensato, Giulia C. Renzi e Marco Mario de Notaris, che propone performance nuove e incontri dedicati sia a pubblico curioso sia a addetti ai lavori. Questo spazio intende stimolare il dialogo tra tradizione e sperimentazione, mantenendo una linea di ricerca che guarda al contemporaneo, senza perdere il legame con temi sociali e culturali urgenti.

Il cartellone si apre con spettacoli che intrecciano tematiche sociali e riflessioni intime

Il via alla stagione è fissato al 26 settembre con “C’era una volta un fiume”, scritto e diretto da Alina Narciso con Alessandra Borgia. Lo spettacolo usa la dimensione del racconto per affrontare temi esistenziali e ambientali, creando un intreccio tra personale e collettivo. Ottobre ospita “Salvami, mostro” prodotto da Teatri di Vita, scritto e messo in scena da Lorenzo Balducci, che indaga con forza e intensità i conflitti interiori dei personaggi.

Mescolare favola e realtà per riflettere

In contemporanea, “La favola della pace” di Marco Mario de Notaris si inserisce nel programma di “Osservatorio Bardefè”, con una messa in scena che mescola favola e realtà, puntando a riflettere sul tema della convivenza e della riconciliazione. Questa scelta rafforza la missione del teatro come spazio di pensiero e provocazione.

Novembre e dicembre tra classici riscritti e nuovi linguaggi scenici

A novembre debutta “Suonala ancora Sam! Marcido in Beckett’s love” di Marco Isidori mentre torna in scena “Middlesex”, una produzione del 2015 firmata Motus, che continua a esplorare identità e transizioni sociali. A dicembre Galleria Toledo propone “Soprattutto l’anguria”, con drammaturgia e regia di Armando Pirozzi e interpreti Michelangelo Dalisi e Diego Sepe. Inoltre, arriva “Beati Voi che pensate al successo noi soli pensiamo alla morte e al sesso”, una produzione di Gruppo della Creta / Fattore K diretta da Alessandro Di Murro, che esplora in modo crudo e diretto le dimensioni della giovinezza e dei suoi conflitti.

Questi titoli sottolineano la varietà delle proposte di fine anno, in equilibrio tra tradizione ripensata e nuove forme drammaturgiche che nel testo e nelle immagini scavano a fondo.

Le produzioni interne rinnovano il rapporto con il classico e la contemporaneità

Tra le produzioni firmate direttamente da Galleria Toledo spiccano tre titoli in cartellone. “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, prevista a novembre, ritorna sotto la regia di Laura Angiulli e offre una rilettura che evidenzia i temi dell’attesa e dell’assurdo. A cavallo tra gennaio e febbraio arriva “La Tempesta” di Shakespeare, con Paolo Aguzzi, Alessandra D’Elia e Gennaro Di Colandrea, spettacolo caratterizzato da un allestimento scenico curato da Rosario Squillace e luci di Cesare Accetta.

Memoria e attualità nel lessico napoletano

A marzo debutta “Lessico Napoletano”, ancora diretto da Angiulli, che propone un lavoro sul linguaggio e le radici culturali della città partenopea, intrecciando memoria e attualità. Queste produzioni sostengono il dialogo tra teatro classico e sensibilità contemporanea, mantenendo un forte legame con il territorio e il pubblico locale.

Artisti ospiti e momenti di particolare intensità nella stagione di galleria toledo

Tra gli ospiti di rilievo si segnala il ritorno di Fanny & Alexander nel gennaio 2026, questa volta con Marco Cavalcoli che dirige “Him”, testo scritto da Chiara Lagani. La scena accoglie inoltre Elena Bucci in aprile con “Non sentire il male”, uno spettacolo che mette a confronto l’attrice con la figura di Eleonora Duse, affrontando la sfida di interpretare un’icona del teatro italiano con uno sguardo contemporaneo.

Altri appuntamenti importanti includono “Elogio della vita a rovescio”, liberamente ispirato a Han Kang, con Giulia Scotti e la regia di Daria Deflorian. “Caccia ‘l Drago” di Daniele Timpano e “Edipo Re” diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni insieme a Gianluca Guidotti completano un’offerta che spazia dal monologo alla tragedia classica, passando per il teatro di ricerca.

Il cantiere under 35 apre a nuove voci in scena e sostiene la formazione teatrale

Il programma del “Cantiere under 35” resta al centro dell’impegno di Galleria Toledo per promuovere artisti emergenti. A maggio si presenta “L’idiota: circo di voci per attore solo” di Valerio Pietrovita, spettacolo prodotto insieme a Archètipo Teatro e il Teatro comunale di Antella con il gruppo Le belle bandiere. Questa proposta valorizza le atmosfere sonore e narrative, spingendo l’interpretazione verso un rito teatrale contemporaneo.

Parallelamente Galleria Toledo conferma la cura verso la formazione e l’incontro con le scuole, con attività dedicate a studenti campani e universitari. Questi percorsi educativi cercano di avvicinare i giovani al teatro, fornendo occasioni di confronto diretto con l’arte scenica. L’attenzione continua alla crescita del pubblico giovane mostra la volontà di mantenere vivo e radicato il dialogo tra cultura e comunità.

Monica Ghilocci

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