Gli ultimi sviluppi sulla situazione industriale di Marelli in Italia riportano una possibile svolta per lo stabilimento di Sulmona. Durante un incontro online con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e i sindacati nazionali e locali, sono state comunicate decisioni importanti sulle linee di produzione e sull’occupazione nel sito abruzzese. L’azienda, specializzata nei componenti per il settore automotive, sta affrontando una riorganizzazione che ha messo a rischio una parte del personale, ma ora si intravede un parziale recupero.
La decisione di mantenere a sulmona la produzione per il ducato messico
Marelli ha spiegato di voler conservare la produzione dei bracci oscillanti destinati al modello Ducato Messico nello stabilimento di Sulmona. Questa scelta evita lo spostamento della produzione verso l’India, dove era prevista la delocalizzazione. L’impatto di questa decisione riguarda direttamente i posti di lavoro, dato che la produzione locale potrà assorbire una parte dei dipendenti a rischio.
L’assessore alle Attività produttive e Lavoro della Regione Abruzzo, Tiziana Magnacca, presente alla riunione in videocollegamento, ha sottolineato come questa strategia favorisca il recupero di 18 lavoratori su 36 che erano previsti in esubero. Il dimezzamento degli esuberi rappresenta un segnale positivo per il territorio, che ha subito negli ultimi anni diverse difficoltà nel comparto industriale.
Sulmona è uno dei poli produttivi storici per l’automotive in Abruzzo e mantenere la produzione locale è importante non solo per l’occupazione, ma anche per contenere l’impatto sociale ed economico della rilocalizzazione in Paesi esteri. La decisione di Marelli rappresenta un piccolo passo avanti, a fronte di un quadro industriale complesso.
Impegno per salvaguardare l’occupazione a sulmona
L’assessore Magnacca ha ribadito la volontà della Regione Abruzzo di garantire la continuità lavorativa e produttiva nello stabilimento di Sulmona. Questo impegno si traduce in un dialogo costante con l’azienda, i sindacati e il ministero, per evitare ulteriori contraccolpi sulla forza lavoro e assicurare una stabilità che dura nel tempo.
Nel corso dell’ultimo tavolo regionale automotive, tenutosi con la partecipazione dei vertici di Stellantis, dello stabilimento di Atessa, di Confindustria Abruzzo e dei rappresentanti sindacali, è stata richiesta a Marelli una presa di posizione concreta. In particolare, si è chiesto che l’azienda si orienti verso l’impiego dei fondi, pari a 6 miliardi di euro, annunciati per le attività del settore supply chain. Questi finanziamenti potrebbero fornire un supporto importante per sopperire alle criticità e rilanciare le produzioni locali.
Aggiornamenti ministeriali e prossimi sviluppi entro ottobre 2025
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato un nuovo incontro per mercoledì 1 ottobre 2025, per approfondire la situazione di Marelli e valutare i progressi fatti rispetto agli impegni presi dalle parti in causa. Questa nuova seduta si annuncia cruciale per definire i contorni di un piano industriale più chiaro e per monitorare l’impatto sulle linee di produzione e sul personale coinvolto.
L’incontro arriva in un momento delicato, con una filiera automotive sotto pressione dovuta a ristrutturazioni e cambiamenti nel mercato globale. Sarà necessaria una linea d’azione condivisa tra azienda, istituzioni e rappresentanze dei lavoratori per fronteggiare le sfide e prevenire ulteriori perdite.
Il Governo e la Regione Abruzzo manterranno un dialogo serrato sui temi occupazionali e produttivi. La data del 1 ottobre sarà un momento per verificare le azioni messe in campo finora, e per valutare eventuali aggiustamenti necessari. Sul tavolo resta il futuro dello stabilimento di Sulmona, che gioca un ruolo importante nella rete dei siti Marelli in Italia.
Prospettive per la filiera automotive e gestione degli esuberi
Sul piano più ampio, si seguirà la situazione dei fondi dedicati al settore automotive, le strategie di gestione degli esuberi e i progetti per rilanciare la produzione senza spostare risorse all’estero. Il caso Marelli resta un dossier aperto, con ripercussioni sul territorio abruzzese e sul lavoro locale.