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Maxi-truffa da 250 mila euro su container di capperi spediti da turkia a napoli, indagini in corso

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Un carico di cinque container contenenti capperi in salamoia, inviati da una società turca verso l’Italia, ha fatto emergere un caso di truffa doganale di grande entità a Napoli. La merce, una volta arrivata, è stata ritirata senza il pagamento dovuto, grazie all’uso di documenti falsificati o ottenuti con modalità illecite. Accuse precise ora coinvolgono operatori campani e hanno fatto scattare diversi controlli da parte delle forze dell’ordine italiane. Il valore della merce scomparsa supera i 250 mila euro.

La dinamica della spedizione e il furto dei container

Il carico consiste in cinque container, tutti contenenti capperi in salamoia, una specialità apprezzata sulle tavole italiane. Partiti dalla turkia, i container dovevano essere consegnati in modo regolare, ma una volta giunti al porto di napoli, sono stati ritirati senza che l’azienda mittente ricevesse alcun pagamento. L’operazione è avvenuta sfruttando documenti doganali rilasciati con modalità irregolari.

L’azienda turca, considerando la consistenza economica della merce, si è immediatamente rivolta alla procura della repubblica di napoli per denunciare il fatto. A quel punto è partita una serie di verifiche coordinate con il consolato turco, la guardia di finanza e le autorità doganali italiane. Alcuni dei container sembrano già essere stati sdoganati e ritirati da soggetti sul territorio campano, mentre altri restano bloccati presso il porto di gioia tauro.

Il valore complessivo della merce ammonta a circa 250 mila euro, una cifra che spiega l’urgenza di rintracciare la refurtiva. Le modalità con cui i documenti sono stati ottenuti mostrano una certa sofisticazione, per questo le indagini hanno un’attenzione particolare. Una volta rilasciati i container agli ignari acquirenti o corrieri, la truffa si è consumata senza che l’azienda esportatrice turca potesse intervenire.

Le indagini delle autorità e il ruolo delle istituzioni

Le autorità italiane si sono attivate per chiarire la vicenda, con particolare attenzione da parte della guardia di finanza che ha aperto un fascicolo per truffa e falso in atti pubblici. Il consolato turco a napoli si è mosso per tracciare una collaborazione fluida e garantire il rapido recupero della merce sottratta.

Le autorità doganali hanno concentrato i loro accertamenti sui documenti con cui i container sono stati svincolati al porto, poiché emergono discrepanze sulle firme e sulle autorizzazioni presentate. Una parte dei container risulta bloccata nel porto di gioia tauro, da dove si sta cercando di evitare che anche quel carico venga consegnato a chi ha orchestrato la frode.

L’azione congiunta delle forze dell’ordine punta a individuare chi ha ritirato di fatto la merce senza pagare e a recuperare i container ormai dispersi lungo la filiera commerciale napoletana e calabrese. I controlli proseguono sulle modalità di trasporto e sui passaggi doganali registrati in questi giorni.

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La denuncia dell’azienda turca e le difficoltà incontrate

I titolari dell’azienda che ha esportato i capperi sono ormai esasperati. Negli ultimi giorni hanno cercato di ottenere informazioni e di risolvere la situazione con i vari uffici coinvolti, spesso però ricevendo risposte evasive o addirittura evitando il contatto. Per questo la società ha deciso di rivolgersi a un legale specializzato, l’avvocato sergio pisani.

Lo studio legale segue la questione da vicino e ha già presentato richieste formali per il sequestro dei container, temendo che la merce possa sparire definitivamente se non si interviene tempestivamente. L’avvocato pisani ha dichiarato che l’azienda ha agito sempre con correttezza e ora vuole solo che chi ha preso la merce senza pagare venga perseguito.

Le richieste e implicazioni future

Le richieste della società mittente si concentrano sul blocco immediato di tutta la merce oggetto della truffa e sulla rapida individuazione dei responsabili sul territorio. Nel frattempo, tutti gli attori coinvolti restano in attesa degli sviluppi giudiziari e valutano come monitorare le tappe successive per evitare che simili casi si ripetano.

Gli sviluppi dell’indagine potrebbero avere ripercussioni sul sistema di import-export nella regione campana, in particolare per i controlli doganali presso i porti nazionali, sottoponendo le procedure a un’attenzione maggiore per prevenire eventuali frodi simili.

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