Napoli affronta da anni problemi legati alle alte temperature estive, soprattutto in alcune zone della città dove la mancanza di alberi e spazi verdi si fa sentire. Una ricerca dell’università Federico II, presentata a Istanbul, sfrutta dati e analisi per mostrare come l’introduzione del verde urbano potrebbe abbassare le temperature e migliorare la vivibilità in quartieri densamente popolati. Le aree centrali e popolari come i Quartieri Spagnoli, ma anche grandi piazze note per la scarsità di alberi, restano punti critici nelle ondate di calore.
Le isole di calore di Napoli rappresentano zone della città con temperature mediamente più alte rispetto alle aree circostanti. Queste si formano soprattutto nelle zone ad alta densità edilizia e con poche aree verdi, come i Quartieri Spagnoli, Scampia e Pianura. Anche grandi piazze e aree di parcheggio con pavimentazioni impermeabili contribuiscono a questa anomalia termica, aumentando fino a diversi gradi la temperatura percepita.
I dati raccolti dal gruppo guidato da Carmela Gargiulo evidenziano che aumentando del 30% il numero degli alberi in queste zone si riduce la temperatura fino a 1,3 gradi, un calo significativo durante le estati sempre più torride. Alberi e vegetazione fanno da barriera contro il sole diretto, schermano gli edifici e permettono di raffrescare l’ambiente circostante. La ricerca si concentra anche sulle superfici dure e impermeabili che trattengono il calore: l’assenza di piante su grandi porzioni di terreno contribuisce al riscaldamento locale.
Molte piazze famose di Napoli, come piazza municipio, piazza dante, piazza plebiscito e piazza garibaldi, soffrono di un passato in cui erano circondate da alberi e fontane capaci di offrire refrigerio. Oggi, spesso, queste aree sono diventate spazi con vaste superfici scoperte, ampie e prive di vegetazione, trasformandosi in veri e propri forni sotto il sole estivo. Questo cambiamento ha peggiorato la qualità della vita, soprattutto nelle giornate più calde, e limita la possibilità per anziani e residenti di godere degli spazi pubblici.
Secondo Carmela Gargiulo, napoli deve ispirarsi a quanto avvenuto in altre metropoli europee, dove la piantumazione di alberi lungo grandi viali ha portato a un abbassamento delle temperature e a una maggiore vivibilità. L’intervento su piazza municipio negli anni passati mostra che togliere verde e fontane peggiora il clima urbano. Servono strategie per reintrodurre il verde e la frescura in spazi tradizionalmente privi di alberi, modificando anche le scelte sulle superfici urbane, come la sostituzione di pavimentazioni in pietra che trattengono calore.
La ricerca, basata su un software per la simulazione termica, prova a quantificare come il verde urbano influenzi il microclima cittadino. Oltre alla semplice piantumazione negli spazi aperti, si ipotizza anche l’inserimento di piante sui tetti, in particolare nei quartieri più stretti dove lo spazio a terra scarseggia, come ai Quartieri Spagnoli. Si studiano soluzioni alternative anche per la riorganizzazione di alcune piazze o aree con elevate superfici impermeabili, attraverso l’introduzione di fontane o di zone d’ombra naturali.
La presenza di viadotti ventilati è un’altra proposta per migliorare il transito pedonale e proteggere gli abitanti, soprattutto anziani, dal calore intenso, offrendo riparo durante l’estate. Questo aiuta a ridurre i rischi per la salute legati alle ondate di calore e stimola l’uso degli spazi urbani. I cambiamenti su pavimentazioni e strutture urbane mirano a limitare l’assorbimento di calore e a favorire il benessere dei cittadini.
I risultati del progetto sono frutto di un approccio scientifico solido, che valuta con precisione le zone più critiche e fornisce scenari realistici per migliorare la qualità dell’aria e della temperatura anche in presenza di edifici densi e zone storiche.
La squadra di ricerca della Federico II ha presentato lo studio in ambiti internazionali e si rende disponibile a collaborare con il Comune di Napoli. Il sindaco Gaetano Manfredi, ingegnere ed ex rettore dell’università, ha già mostrato interesse per questa proposta. L’obiettivo ora è tradurre i dati scientifici in nuovi progetti urbanistici per rendere la città meno penalizzata dal caldo.
Le istituzioni comunali potranno valutare come utilizzare anche fondi europei dedicati al verde urbano e alla rigenerazione delle infrastrutture pubbliche. Le indicazioni degli esperti riguardano non solo la piantumazione degli alberi ma anche una revisione complessiva degli spazi pubblici, in modo da migliorare la vivibilità senza alterare l’identità storica di Napoli.
Questa collaborazione rappresenta un passo concreto verso una città più adatta a stagioni calde con frequenti ondate di calore, capace di offrire temperature più basse e aree più confortevoli per chi abita o visita i suoi quartieri.
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