Il mondo della pelletteria fa un passo verso un’esperienza su misura completamente nuova con l’arrivo della borsa Margherita, un modello componibile e personalizzabile direttamente davanti ai clienti. Questa novità nasce dal marchio Rereri, che ha puntato su materiali ottenuti dal recupero di pelli d’archivio di marchi di lusso, con l’obiettivo di coniugare sostenibilità e artigianalità. La presentazione ufficiale è avvenuta a Firenze, durante Pitti Uomo 108, all’interno del negozio storico Piero Tucci, proprio di fronte a Palazzo Vecchio.
Rereri è nato nel 2024 dalla visione dell’imprenditore e designer Franco Gabrielli. Il concept è semplice ma senza precedenti: utilizzare pelli di riuso provenienti dagli archivi di grandi maison del lusso per creare borse di alta pelletteria. Questo approccio mira a ridurre gli sprechi, dando nuova vita a materiali pregiati che altrimenti rischierebbero di restare inutilizzati. Non si tratta di una collezione prodotta in serie, ma di pezzi unici che nascono da una combinazione di scelte consapevoli.
Il marchio guarda alla sostenibilità non solo attraverso i materiali, ma anche con la modalità di produzione. Un sistema che unisce artigianalità e rispetto per l’ambiente con un risultato esclusivo e personalizzato. L’idea di Gabrielli, di costruire una borsa partendo da pelli riciclate, è stata portata avanti cercando di tenere il più possibile viva la memoria della materia prima, rendendo ogni accessorio non solo ecosostenibile ma anche portatore di una storia.
Il lancio del primo spazio shop-in-shop all’interno del negozio Piero Tucci è un evento che cambia le regole del commercio tradizionale. Qui il cliente non si limita a scegliere un prodotto finito, ma partecipa attivamente al processo creativo e realizzativo della propria borsa Margherita. Il negozio diventa così una sorta di piccolo laboratorio, dove gli artigiani lavorano a vista, assemblando la borsa in tempo reale.
Quattro le taglie disponibili, dalla mini alla large, tutte con la stessa forma trapezoidale che caratterizza questo modello. La vera novità è nella possibilità di comporre la borsa scegliendo materiali, colori e dettagli. Sono migliaia infatti le combinazioni possibili, ogni variante riflette preferenze personali e necessità del consumatore. Non si tratta di un semplice acquisto ma di una vera e propria esperienza d’acquisto su misura, con un risultato unico che nessun altro può avere.
Rereri rompe con le consuetudini del mercato tradizionale della moda. Elimina la produzione in serie e rinuncia alla vendita online, concentrandosi sull’esperienza fisica del cliente in boutique. La filosofia del marchio è chiara: niente prodotti preconfezionati, ogni borsa nasce all’istante e su richiesta. La boutique si trasforma così in un laboratorio artigianale a tutti gli effetti, dove la personalizzazione è il fulcro.
Questo modello punta a valorizzare il rapporto diretto tra artigiano e cliente, riducendo l’impatto ambientale e dando importanza al valore unico di ogni creazione. Il marchio evita sprechi e sovrapproduzione, garantendo un business più responsabile. Chi sceglie una borsa Margherita entra in un percorso di realizzazione dove si vede ogni fase, dalla scelta delle pelli al montaggio finale, un dettaglio raramente offerto nella vendita tradizionale.
La presentazione a Firenze di questa proposta artigianale e sostenibile segna un cambio di passo per la moda di lusso. In tempi in cui il riuso e la riduzione degli scarti sono temi sempre più presenti, Rereri dimostra che è possibile proporre un prodotto che non rinuncia all’eleganza e alla qualità. Il fatto che tutto avvenga in uno spazio pubblico, nel cuore della città d’arte, richiama una tradizione artigianale che si rinnova.
Questa iniziativa potrebbe influenzare altri brand a cercare soluzioni simili, mettendo al centro il rapporto con il cliente e una produzione su misura che limita l’impatto sull’ambiente. Il negozio Piero Tucci diventa così un luogo dove la pelletteria non è solo un prodotto da acquistare, ma un progetto da vivere e personalizzare, restituendo valore alla manifattura locale e alle storie legate ai materiali utilizzati.
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