Il crescente numero di visitatori nella zona vesuviana ha spinto a riorganizzare i collegamenti tra Pompei e Castellammare di Stabia. Qui le ville romane, scoperte dopo l’eruzione del 79 d.C., insieme al Museo Archeologico nazionale, attraggono sempre più turisti. Per evitare il sovraffollamento negli scavi di Pompei, limitati a 25mila ingressi al giorno, è stata introdotta una navetta gratuita che collega i maggiori siti archeologici di Castellammare con Pompei, facilitando gli spostamenti e la visita dei luoghi storici.
Pompei, con i suoi scavi famosi nel mondo, ha introdotto un tetto massimo di accessi giornalieri per evitare danni e sovraffollamento. Questo limite ha incoraggiato un ripensamento delle strategie di visita nell’area vesuviana, soprattutto verso Castellammare di Stabia, che ospita una ricca eredità di ville romane e un museo archeologico molto visitato. La crescita dei turisti in questa città permette di alleggerire la pressione su Pompei, distribuendo l’afflusso su più siti di interesse.
Le recenti scoperte archeologiche a Castellammare di Stabia rivelano testimonianze di grande valore storico, spesso meno conosciute ma altrettanto significative. La città ha quindi puntato a valorizzare queste risorse per attrarre visitatori, cosa favorita dalla nascita di collegamenti più rapidi e diretti. Questa politica aiuta a creare un circuito turistico più ampio e articolato in tutta l’area vesuviana, con benefici che riguardano anche il tessuto locale, dall’ospitalità ai servizi.
A partire dal 4 agosto 2025, è attivo un servizio navetta dedicato che collega piazza Esedra a Pompei con le principali attrazioni archeologiche di Castellammare di Stabia. Questa navetta, nota come Pompeii Artebus, raggiunge direttamente Villa Arianna e Villa San Marco, due delle più imponenti ville romane della zona, e il Museo archeologico nazionale Libero d’Orsi. Il servizio si muove all’interno della città, rendendo più semplice il passaggio tra i punti di interesse.
Si tratta di un collegamento studiato per i turisti che dormono in strutture ricettive di Castellammare, ma anche per chi visita Pompei. Dal punto di vista logistico, il sistema prevede partenze frequenti da Pompei-Piazza Esedra, punto centrale e ben collegato nella rete di trasporti. Il progetto permette di includere nel giro anche Oplontis e Boscoreale, altri siti archeologici importanti che distano pochi chilometri, proseguendo così un percorso culturale completo nel territorio vesuviano.
Il sindaco Luigi Vicinanza ha giocato un ruolo attivo nel lancio di questa iniziativa. Ha collaborato con il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e con la direttrice del Museo di Stabia, Maria Rispoli, per creare sinergie che potessero valorizzare i patrimoni archeologici locali. La collaborazione ha favorito l’avvio di un servizio che mira non solo a migliorare l’esperienza dei visitatori, ma anche a rafforzare l’identità culturale del territorio.
Il sindaco ha sottolineato come questo collegamento renda finalmente semplice e diretto l’accesso a uno dei patrimoni più straordinari del Mezzogiorno. Nel contempo, l’iniziativa spinge verso una gestione responsabile del turismo. L’attenzione si concentra sulla conservazione dei siti e sulla qualità della visita, fattori che incidono anche sull’immagine e sul futuro dell’area. La navetta diventa così uno strumento concreto per governare l’afflusso e diffondere la conoscenza della storia locale.
Il nuovo servizio di trasporto potrebbe modificare i flussi turistici nell’area, riducendo la pressione su Pompei e aumentando l’interesse verso le bellezze di Castellammare di Stabia. La facilità di spostamento da un sito all’altro offre un’occasione per ampliare le visite, sostenendo anche le attività economiche legate al turismo. In questo modo, si crea un sistema integrato che valorizza l’eredità antica in modo più equilibrato.
Il Museo Libero d’Orsi e le ville romane potranno contare su un pubblico più numeroso e distribuito nel tempo, elemento fondamentale per la conservazione. La navetta gratuita fa da supporto a queste strutture, contribuendo a far conoscere luoghi meno sfruttati ma di grande interesse archeologico. Nel complesso, la nuova strategia indica la volontà di una gestione turistica più attenta e meno concentrata su un unico punto, con benefici per la fruizione e la tutela del patrimonio.
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