La serata di lunedì 4 agosto segna un momento atteso per la comunità di Pompei e per i tanti pellegrini che frequentano il Santuario. Alle 20.30 sarà inaugurata la nuova illuminazione artistica del campanile del Santuario di Pompei, un simbolo religioso e culturale che ha superato un secolo di storia. Questo intervento si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione di Piazza Bartolo Longo e vuole valorizzare un monumento che racchiude fede, arte e memoria storica. Alla cerimonia prenderanno parte autorità religiose e civili, a ribadire l’importanza della collaborazione tra istituzioni locali, regionali e enti culturali per la tutela e il rinnovamento di un luogo così significativo.
Il nuovo progetto di illuminazione: caratteristiche e impatto visivo
L’illuminazione artistica del campanile nasce nell’ambito di un intervento più ampio pensato per la riqualificazione di Piazza Bartolo Longo, curato dall’Ente Autonomo Volturno con il coinvolgimento della Regione Campania, del Comune di Pompei, del Parco Archeologico e dello stesso Santuario. Dopo il restyling dello scorso febbraio, che ha eliminato le barriere architettoniche e restituito la piazza a cittadini e visitatori, questa nuova fase punta a trasformare il campanile in un faro di luce e speranza.
L’illuminazione comprende diverse tipologie di luci posizionate sia in piazza, sia su alcuni tetti circostanti della zona. I faretti esterni proiettano luci direttamente sulla superficie del campanile, mettendo in risalto le sue forme architettoniche. Inoltre, sulle facciate si trovano luci RGB capaci di variare colore a seconda dell’occasione o delle esigenze liturgiche. Questa scelta dona nuove possibilità di valorizzazione e scenografia. Nelle zone interne delle scale, invece, sono stati installati apparecchi a luce bianca, per rendere più sicuro l’accesso e valorizzare l’interno.
Le parole dell’arcivescovo sulla luce
L’arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, ha sottolineato come questa nuova illuminazione non sia solo un intervento tecnico. Le luci vogliono diffondere un messaggio di pace e speranza, da condividere non soltanto tra i credenti, ma anche oltre le differenze culturali e religiose. Il campanile così si conferma come un simbolo universale, acceso contro le guerre e le divisioni, da Terra Santa all’Ucraina. Fondatore e comunità si ritrovano nell’idea che la luce possa rafforzare la presenza e l’identità di Pompei nel mondo.
Il significato storico e la nascita del campanile del santuario di pompei
Il campanile del Santuario di Pompei venne inaugurato il 24 maggio del 1925 da Bartolo Longo, fondatore e figura centrale nella promozione del Santuario. Lui e la moglie, la contessa Marianna Farnararo De Fusco, vollero fortemente la sua costruzione, attribuendogli un valore religioso e simbolico. L’edificio, opera dell’architetto Aristide Leonori, fu portato a termine dopo tredici anni di lavori, iniziati nel 1912. Leonori, definito Servo di Dio, curò ogni dettaglio, dal progetto alla realizzazione delle campane, dei portali e degli angeli in bronzo. La torre campanaria si ispira alle antiche tradizioni architettoniche, combinando granito, marmo bianco e stili corinzio e composito in una struttura alta 80 metri. Interamente progettato per essere ammirato sia da vicino che da lontano, il campanile rappresenta da sempre un riferimento visibile e riconoscibile per chi arriva a Pompei.
All’interno il campanile si caratterizza per una scala di ferro con 360 scalini, racchiusa in una robusta armatura metallica. La porta di ingresso in bronzo, ornata da bassorilievi che narrano scene sacre come l’apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, è uno dei dettagli artistici più rilevanti. Sui vari ordini della torre sono posizionati angeli trombettieri in bronzo e una statua di marmo di Carrara alta sei metri, rappresentante il Sacro Cuore di Gesù. Questi elementi non solo arricchiscono l’aspetto estetico ma rafforzano anche il messaggio spirituale del sito.
La collaborazione tra enti e il recupero del simbolo cristiano
Il lavoro di ristrutturazione dell’area e di riqualificazione della torre campanaria è stato possibile grazie all’impegno condiviso tra più soggetti. EAV, Regione Campania, Comune di Pompei, Parco Archeologico e Santuario hanno unito risorse e competenze per restituire dignità a un elemento architettonico fondamentale della città. Il presidente EAV, Umberto De Gregorio, e il sindaco Carmine Lo Sapio sono stati parte di questa iniziativa destinata a migliorare l’accoglienza e l’esperienza di chi visita la piazza e il Santuario.
Il progetto richiama quindi anche l’invito di Bartolo Longo, che nel 1901 affidò il Santuario ai fedeli con la precisa indicazione di amarlo e custodirlo nel tempo. Il campanile, visto oggi con nuove luci e atmosfera, vive di questa responsabilità storica. Inoltre, nel corso del tempo ha superato eventi traumatici come il terremoto del 1980, che aveva danneggiato parte della struttura. I restauri eseguiti tra il 1986 e il 1988 hanno consolidato il monumento senza alterarne lo stile originario.
Il belvedere e il valore simbolico
Dal campanile si può raggiungere un belvedere con ascensore, un punto panoramico che regala viste ampie sulla città e sui dintorni. Questo elemento testimonia la volontà di rendere il campanile non solo un simbolo fedele alla sua funzione originaria, ma anche un punto di osservazione e di incontro con la storia e il paesaggio di Pompei. Il monumento conserva inoltre otto campane realizzate con bronzo ricavato dalla fusione di cannoni, un ulteriore segno di conversione dalla guerra alla pace.
La nuova illuminazione proietta non solo luci, ma un messaggio collettivo che attraversa la storia e coinvolge la comunità tutta. La data dell’inaugurazione, nel 2025, celebra i cento anni dal primo accendimento del campanile, un traguardo raggiunto tra memoria, arte e spiritualità.