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Nuova tecnica di radioterapia all’ospedale dell’Aquila per proteggere il ventricolo sinistro nelle pazienti con tumore al seno

L’ospedale dell’Aquila ha introdotto un miglioramento significativo nella radioterapia per il tumore alla mammella sinistra. Il reparto di Radioterapia Oncologica ha adottato una tecnologia più avanzata che, oltre a proteggere le coronarie, tutela anche il ventricolo sinistro del cuore. Questo passaggio è fondamentale, visto che il ventricolo è particolarmente sensibile alle radiazioni ionizzanti impiegate durante i trattamenti. Il risultato di questa innovazione è una cura più sicura, pensata per ridurre gli effetti collaterali sul cuore delle pazienti.

Protezione del ventricolo sinistro: un passo avanti nella radioterapia oncologica

La nuova fase di protezione del cuore si concentra su dettaglio cruciale: il ventricolo sinistro. Fino a poco tempo fa, durante i trattamenti per tumore al seno sinistro, si prestava particolare attenzione solo alle coronarie. Il ventricolo, invece, è una camera cardiaca fondamentale, responsabile di pompare il sangue ossigenato a tutto il corpo e quindi soggetta a danni gravi se esposta a radiazioni improprie.

L’ospedale dell’Aquila ha implementato questa protezione sfruttando una tecnologia avanzata basata su acceleratori lineari di ultima generazione. Questi macchinari si coniugano con l’impiego della tecnica Vmat, già in uso nel reparto da tempo, ma ora perfezionata per limitare ulteriormente la dose di radiazioni che arriva alle strutture cardiache. La scelta di salvaguardare il ventricolo sinistro è frutto di uno studio approfondito, che ha rilevato come questa porzione di cuore reagisca in modo particolare alle emissioni di radiazioni durante la radioterapia per tumori alla mammella.

Questo approccio ha ridotto la quantità di radiazioni assorbita dal cuore, abbassando così il rischio di problemi cardiaci nei mesi e anni a seguire.

Tecnologia vmat e acceleratori di ultima generazione: come funzionano

La tecnica Vmat consente di somministrare radiazioni con grande precisione, modulando l’intensità del fascio mentre ruota intorno al paziente. In pratica, l’acceleratore sgancia radiazioni seguendo un arco intorno al torace, concentrandole solo sulla massa tumorale, con minori danni alle strutture vicine. All’ospedale dell’Aquila, si usano due acceleratori di ultima generazione che permettono di calibrare i fasci in modo ancora più puntuale.

Il reparto di Radioterapia si avvale di un gruppo esperto, in particolare della Fisica sanitaria, che ha svolto un ruolo decisivo nel migliorare questi protocolli. I dirigenti come il dottor Ramon Gimenez De Lorenzo, Francesca Vittorini, Floriana Bartolucci e la specialista in formazione Camilla Petrucci hanno aggiornato i parametri di trattamento per includere la protezione del ventricolo sinistro. Queste modifiche tecniche, appoggiate da precise verifiche cliniche e strumentali, hanno portato i risultati a un livello superiore.

Le dosi di radiazioni che raggiungono il cuore si sono quindi ridotte sensibilmente, con benefici diretti sulla tollerabilità della terapia e la qualità della vita delle pazienti.

Il valore dell’ospedale dell’aquila nel trattamento dei tumori ginecologici

Non solo radioterapia per il tumore alla mammella sinistra. Il reparto di Radioterapia Oncologica del San Salvatore si distingue da tempo anche per il trattamento della brachiterapia oncologica contro il tumore alla cervice uterina. Questa tecnica prevede l’applicazione diretta di radiazioni molto concentrate, posizionate in modo strategico vicino al tumore.

Il dottor Mario Di Staso guida questo trattamento in collaborazione con il reparto di ostetricia e ginecologia, diretto da Gabriele Iagnemma. La sinergia tra reparti ha contribuito a migliorare significativamente la gestione delle forme oncologiche femminili di matrice ginecologica nella provincia. La brachiterapia garantisce una cura mirata, riducendo i danni ai tessuti sani circostanti e migliorando la risposta terapeutica.

L’ospedale dell’Aquila resta così un punto di riferimento per molte pazienti che necessitano di terapie radianti precise e meno invasive. Il livello raggiunto nella tutela del cuore e nella cura dei tumori alla cervice testimonia un lavoro clinico e tecnico accurato, volto a limitare gli effetti collaterali e offrire trattamenti più sicuri.

Monica Ghilocci

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