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nuove prospettive per il centro commerciale le grange a piedimonte san germano dopo il passaggio di proprietà

La crisi che ha colpito il centro commerciale le grange a piedimonte san germano sembra allentarsi con il recente cambio di proprietà. La società Emporikon s.r.l., guidata dalla famiglia Caporusso, ha rilevato la struttura, portando in dote un progetto di rilancio che punta a contrastare la chiusura continua di negozi e la perdita di posti di lavoro. L’iniziativa arriva in un contesto contraddistinto da forti difficoltà economiche, aggravate dalla crisi industriale dell’area e dalla pandemia, ma la nuova gestione punta a far ripartire il centro commerciale più grande del cassinate con investimenti mirati e un appello alle istituzioni locali.

Una nuova proprietà radicata nel territorio e pronta a investire

Emporikon s.r.l. è una realtà imprenditoriale con sede a piedimonte san germano e un fatturato di circa 1,9 milioni di euro registrato nel 2023. La società appartiene alla famiglia Caporusso, da anni impegnata nel tessuto economico locale. Questa acquisizione segna il ritorno sotto il controllo di una proprietà strettamente legata al territorio, dopo anni in cui il centro commerciale le grange era gestito da fondi speculativi lontani dalla realtà locale. La nuova proprieta ha voluto subito rassicurare lavoratori e cittadini con parole che mostrano impegno e fiducia: un piano sostenibile è stato già predisposto, che punta a migliorare l’efficienza energetica del complesso, con la costruzione di un impianto fotovoltaico da 2 MW e la riqualificazione delle centrali termiche.

Il progetto serve a ridurre i costi energetici, tra le voci di spesa più rilevanti, e contemporaneamente ad adottare scelte rispettose dell’ambiente. Questa operazione mira a rendere l’attività più sostenibile non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, coinvolgendo tutto il contesto commerciale. Oltre al risparmio sulle bollette, la nuova proprietà intende trasformare le grange in un polo di sviluppo per il cassinate e per il bacino attorno, con un piano occupazionale che potrebbe passare dagli attuali 200 lavoratori a oltre 500. Sono numeri che segnano un cambio di passo importante, soprattutto in una zona che ha visto negli ultimi anni un calo significativo dell’attività economica.

Sfide economiche e rilancio: la situazione al centro commerciale le grange

Il centro commerciale le grange non nasconde le difficoltà accumulate nel tempo. La nuova gestione ha trovato una situazione economica molto complicata, con debiti consistenti e rapporti tesi con diversi operatori commerciali. Il passaggio nelle mani di Emporikon è avvenuto dopo una fase di crisi profonda, causata da fattori locali e nazionali. Tra questi la ristrutturazione dello stabilimento Stellantis di cassino, che ha inciso pesantemente sul potere d’acquisto delle famiglie della zona e sulla frequentazione del centro. Lo sappiamo, un bacino d’utenza più ridotto si traduce in minori vendite e chiusure di negozi.

Alla crisi industriale si è sommato l’impatto prolungato della pandemia da Covid-19. Lo spostamento verso l’e-commerce ha ulteriormente penalizzato le attività al dettaglio nei centri commerciali, riducendo la presenza fisica dei clienti. Emporikon riconosce queste difficoltà ma intende affrontarle con trasparenza e determinazione. La società ha varato investimenti che mirano a risanare la struttura e a migliorarne la competitività. L’obiettivo dichiarato è recuperare un ruolo centrale al centro commerciale le grange nel panorama economico e sociale di tutto il territorio del cassinate.

La nuova proprietà invita anche le istituzioni a intervenire e ad attivare forme di sostegno. In particolare, è stato lanciato un appello alla regione lazio per un impegno concreto a favore dei commerci locali, colpiti a cascata dalla crisi del settore automotive. Viene richiesto l’avvio di un tavolo permanente che coinvolga operatori, associazioni e istituzioni per individuare soluzioni condivise. Una crisi di questa portata richiede dialogo e misure coordinate per dare speranza di rilancio alla zona.

Storia del centro le grange e l’impatto della crisi sull’economia locale

Il centro commerciale le grange nacque all’inizio degli anni 2000, con un iter burocratico avviato nel 2003 e un’apertura nel 2005. L’imprenditore Rosario Russo e la sua società Sercom furono i promotori dell’investimento iniziale, portando a termine un progetto che allora sembrava promettere sviluppo per tutta l’area del cassinate e le zone limitrofe di venefrano, alto casertano e sud pontino. L’ex sindaco di piedimonte san germano di quel periodo, mario riccardi, ricorda che l’impresa non si limitò alle previsioni urbanistiche di allora, ma realizzò infrastrutture come rotatorie e parcheggi a sue spese.

Venne anche stipulata una convenzione con un obiettivo sociale: l’80% delle nuove assunzioni avrebbe dovuto coinvolgere residenti del comune di piedimonte san germano. Questo impegno rappresentava un legame diretto tra il centro commerciale e la comunità locale. Riccardi spiega che la crisi della stellantis ha ridotto drasticamente il bacino d’utenza. Non è più come prima, quando in fabbrica e nell’indotto lavoravano circa 15mila persone ogni giorno. Questo cambiamento si è tradotto in minore afflusso nelle attività commerciali, perché la potenzialità del mercato locale si è contratta in modo significativo.

L’ex sindaco vuole anche smentire chi definisce le grange una “cattedrale nel deserto”. Nel 2000, il centro aveva un bacino d’utenza valido e una funzione importante. Oggi la situazione è differente, con affitti ancora elevati che rischiano di danneggiare la tenuta delle attività. Inoltre, oggi gli imprenditori tendono a chiedere aiuti pubblici per qualsiasi intervento, a differenza del passato, quando gli investimenti venivano sostenuti quasi interamente con risorse private.

Le reazioni politiche e la richiesta di un tavolo di confronto urgente

La situazione di difficoltà di le grange non passa inosservata nemmeno sul fronte politico locale. Pietro Pacitti, coordinatore provinciale di Noi Moderati, ha formulato una richiesta esplicita rivolta alle istituzioni. Per lui, il malessere che si vede con la crisi del centro commerciale è solo la punta dell’iceberg. La preoccupazione riguarda l’intero sistema economico e sociale della provincia di Frosinone, che rischia di collassare senza interventi tempestivi.

Pacitti sollecita la creazione di un tavolo istituzionale permanente con la regione lazio. Serve chiarezza sulle strategie future e un’azione coordinata per salvaguardare i posti di lavoro attuali. Rilanciare l’economia dell’area significa evitare la desertificazione e restituire fiducia alle famiglie interessate. Per lui, le grange sono diventate un simbolo visibile della crisi che rischia di allargarsi e colpire molti altri settori.

Secondo Pacitti, non si può più rimandare un dialogo concreto tra enti pubblici e privati per costruire un piano reale di recupero. Le grange incarna una sfida più ampia, che riguarda la sostenibilità dell’intero tessuto produttivo provinciale. La zona richiede risposte rapide e puntuali, capaci di dare nuova spinta a un territorio che lo sappiamo, ha vissuto anni difficili e deve ripartire da basi solide.

In questo contesto, la famiglia Caporusso e la società Emporikon hanno assunto una responsabilità importante nella gestione di uno dei principali luoghi di lavoro del cassinate. Il loro progetto di rilancio e la richiesta di supporto istituzionale raccontano una partita aperta che si giocherà nei prossimi mesi, con esiti che potranno segnare il futuro economico e sociale della regione.

Paolo Ludovichi

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