Lo spettacolo “pierino e il lupo e altre storie” debutta il 18 luglio alla casa del jazz a roma, per la rassegna concerti nel parco. Questa proposta unisce la musica classica a un’interpretazione pensata per la generazione Z, attraverso la giovane attrice alice lupparelli e l’orchestra giovanile papillon. L’evento offre uno sguardo fresco su un’opera iconica, con l’aggiunta di brani tratti da composizioni di bizet e dalle colonne sonore di nino rota.
Pierino e il lupo: una fiaba musicale per tutte le età
Pierino e il lupo nasce nel 1936 dalla penna del compositore russo sergej prokof’ev, su commissione del teatro centrale dei bambini di mosca. L’idea era semplice: avvicinare i più piccoli alla musica classica in modo coinvolgente e didattico. Ogni personaggio della storia – dagli animali ai protagonisti umani – viene associato a uno strumento dell’orchestra e a un motivo musicale riconoscibile. Questo espediente rendeva facile per i bambini distinguere quali strumenti suonavano in ogni scena, accompagnando le vicende narrate da una musica vivace e mai noiosa.
Un classico per tutte le età
L’opera si è imposta come un classico, non solo per i giovanissimi, ma anche per appassionati di ogni età. La presenza scenica di una voce narrante, che dialoga con l’orchestra sul palco, ha reso questa composizione musicale ancora più immediata e coinvolgente. I grandi nomi che hanno interpretato il racconto sono tanti, con esempi eccellenti come roberto benigni, che portò la sua energia accanto a claudio abbado. Tutto ciò ha contribuito a trasformare pierino e il lupo in un appuntamento fisso nelle stagioni musicali dedicate alle famiglie.
La proposta di alice lupparelli per la generazione Z
La novità dello spettacolo del 18 luglio è proprio l’interpretazione di alice lupparelli, attrice già nota al pubblico televisivo per la serie “il professore”. La giovane artista ha lavorato sul testo in modo da renderlo più vicino ai ragazzi della generazione Z, modificando alcune parole e costruendo una messa in scena dinamica, dove si privilegia l’interazione con i musicisti e il pubblico presente. Lupparelli non solo racconta, ma entra in dialogo con la orchestra giovanile papillon, coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza multisensoriale che rompe la classica separazione fra palco e platea.
Un dialogo con il pubblico
Questo approccio punta a stimolare attenzione e partecipazione anche dei bambini e ragazzi più giovani, trasformando la fiaba di prokof’ev in un momento condiviso e attuale. I dettagli della performance, come spiegato dall’attrice regista durante lo spettacolo, comprendono momenti di coinvolgimento diretto e scambi con la platea, qualcosa che rende unico questo allestimento rispetto a molte altre versioni tradizionali. Lupparelli porta così un linguaggio semplice ma efficace, adatto a chi cresce in un mondo digitale ma può trovare interesse nella musica dal vivo, anche senza conoscerne le regole prima d’ora.
Programma musicale e valore dell’evento
Non si limita a pierino e il lupo la serata alla casa del jazz. Dopo la prima assoluta di questa opera rivisitata, l’orchestra giovanile papillon eseguirà una suite tratta da “carmen” di bizet, un lavoro che richiama atmosfere intense e caratteri forti. A seguire verrà proposta una fantasia su musiche celebri composte da nino rota, autore di colonne sonore indimenticabili come “la dolce vita”, “amarcord”, “il padrino” e “otto e mezzo”. Questo progetto consente al pubblico di immergersi in diversi mondi sonori, mostrando in sequenza la ricchezza della musica classica e del cinema.
Giovani musicisti e tradizione
L’orchestra giovanile papillon, composta da musicisti emergenti, si confronta con repertori di grande rilievo storico. Il connubio fra artisti giovani e produzioni come questa è parte della politica culturale della rassegna concerti nel parco, che mira a offrire proposte accessibili e di qualità. L’evento del 18 luglio assume così un significato particolare, perché unisce passato e presente, veicolando la tradizione musicale senza allontanarsi dalle nuove generazioni. La scelta della casa del jazz come location arricchisce l’esperienza, inserendo pareti simboliche del jazz romano in un contesto di musica classica e narrazione.
Gli spettatori avranno modo di apprezzare il lavoro di ricerca sul testo e sulla conduzione scenica, che fa di questa serata un’unione tra musica, teatro e comunicazione diretta. L’attenzione riservata ai più giovani rende queste proposte valide non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale. La musica si fa strumento educativo e culturale, capace di restituire a opere celebri una nuova vita, capace di parlare senza parafrasi complicate, in modo quasi spontaneo.
Lo spettacolo sarà dunque un’occasione interessante per chi segue la musica classica e per chi vuole scoprire un modo diverso di ascoltarla, alla casa del jazz di roma, in una delle estati culturali più vive del 2025.