Il borgo di Pietrelcina, noto per essere la terra natale di San Pio, sta investendo nell’arte contemporanea come mezzo per rafforzare il proprio valore culturale e spirituale. Questo progetto si intreccia con la candidatura della città di Benevento a capitale italiana della cultura per il 2028, in cui l’arte contemporanea gioca un ruolo centrale. L’iniziativa si concretizza con l’installazione di opere pubbliche che mirano a offrire nuovi messaggi di speranza e accoglienza.
Pietrelcina ha cominciato un percorso che collega la sua storia religiosa a un respiro culturale ampio e moderno. Il borgo, già noto per aver dato i natali a San Pio, interpreta l’arte contemporanea come uno strumento per arricchire ulteriormente il suo contesto, andando oltre il semplice richiamo turistico-religioso. La volontà è quella di trasmettere messaggi universali a chi visita o vive il paese, attraverso stimoli estetici e riflessioni profonde.
Un segnale concreto di questo nuovo impulso è arrivato con l’opera “I embrace you” dello scultore canadese Timothy Schmalz, che campeggia in piazza Giovanni Paolo II. Questo lavoro ha aperto la strada a una serie di interventi artistici pubblici pensati per incarnare valori di accoglienza e umanità. Il recupero di spazi aperti come luoghi di confronto e di scambio culturale è ormai parte integrante della strategia di Pietrelcina per affermarsi nel panorama culturale italiano.
Il progetto più recente a Pietrelcina è l’installazione “Via Lucis”, realizzata da Liliana Moro, artista con riconoscimenti nazionali e internazionali nel campo dell’arte contemporanea. Questa opera di arte pubblica vuole andare oltre la semplice componente estetica. È concepita come una guida luminosa per l’umanità, attraverso la quale si trasmettono concetti di riflessione e speranza.
Lavorando con elementi dalla forte simbologia, Moro ha installato tre lampade a luce gialla, fissate su pali altrettanto gialli, collocate in tre punti strategici: il campo sportivo, piazza Giovanni Paolo II e piana romana. Ogni lampada non solo illumina lo spazio ma invia un messaggio diverso tramite il codice Morse. I testi scelti si ispirano a valori fondamentali: la carta dei diritti di Lampedusa, alcune parole di Václav Havel e il pensiero di San Pio. Questa duplice lettura, visiva e linguistica, fa dell’opera una forma di comunicazione aperta e stimolante.
Il sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone, ha definito il borgo un punto d’approdo ideale, capace di offrire una luce interiore a chi arriva o cerca di ritrovarsi. Per la comunità locale, il progetto artistico non è solo un allestimento urbano ma un’occasione per coltivare un senso di accoglienza e di spiritualità condivisa.
Le scelte fatte per questa opera rispecchiano l’identità del paese e si inseriscono in un contesto più ampio, che punta a dare valore anche ai messaggi culturali e civili. Le installazioni luminose in punti significativi del territorio portano a una riflessione collettiva su temi importanti quali i diritti umani e la pace.
L’uso del codice Morse rappresenta una forma di dialogo che sfida chi osserva a decodificare e comprendere, trasformando l’atto estetico in una questione di partecipazione attiva. L’arte contemporanea, qui, diventa un mezzo per intrecciare memoria storica, spiritualità e impegno sociale, temi fondanti per la candidatura di Benevento come capitale italiana della cultura nel 2028.
Il 28 luglio 2013 ha segnato uno degli incidenti più gravi della storia italiana sulle…
Un incidente stradale verificatosi nel pomeriggio ha causato la morte di un uomo originario di…
Negli ultimi sei mesi, il personale sanitario impegnato nel carcere di Teramo ha subito numerosi…
La città di Frosinone ha stretto una nuova intesa con la Prefettura locale per dare…
Un uomo di 48 anni, di nazionalità polacca, è stato arrestato nei giorni scorsi dai…
L’abbazia di Montecassino ha scelto di far risuonare le sue campane ieri alle 22 aderendo…