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Polemica in consiglio comunale a latina per la presenza di joseph goebbels tra le visite illustri del sito istituzionale

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Sui canali ufficiali del Comune di Latina è scoppiata una polemica legata alla presenza di Joseph Goebbels, ministro della propaganda del regime nazista, citato come “ospite illustre” nella sezione dedicata alle visite storiche della città. La vicenda ha acceso il dibattito politico e sociale, spingendo all’immediata rimozione del nome dal sito comunale e a riflessioni sul modo in cui si raccontano passaggi delicati della storia locale.

La scoperta che ha acceso lo scontro in consiglio comunale

L’accusa è partita lunedì mattina durante il consiglio comunale, quando Damiano Coletta, consigliere del gruppo Lbc, ha denunciato la presenza sul sito istituzionale di Latina di un testo che celebra le “visite illustri” ricevute dalla fu Littoria, l’attuale Latina, includendo tra i nomi citati quello del ministro Joseph Goebbels. Coletta ha definito il riferimento “inaccettabile” dal punto di vista etico, sottolineando come Goebbels fosse un criminale di guerra e una figura centrale nel meccanismo propagandistico del Terzo Reich. Ha aggiunto che celebrare questa visita corrisponde metaforicamente a vantarsi di aver ospitato persone come Totò Riina o Matteo Messina Denaro, due noti mafiosi.

Reazioni in aula consiliare

Questa presa di posizione ha scatenato una reazione immediata nell’aula consiliare. Coletta ha intimato al direttore generale di eliminare subito il riferimento dal sito, altrimenti avrebbe segnalato l’accaduto alla Prefettura come un’offesa grave per la città e i suoi cittadini. Il dibattito ha coinvolto vari esponenti politici, con richieste di chiarimenti e prese di posizione divise sull’opportunità di mantenere o meno quel riferimento storico su una piattaforma pubblica.

La rimozione e il dibattito sulle responsabilità storiche

Il presidente del Consiglio comunale, Raimondo Tiero, ha preso in carico la questione proponendo la rapida rimozione del nome di Goebbels dal sito del Comune. Questa decisione è subito stata adottata e la dicitura è stata cancellata nelle ore successive. Nel contempo, Cesare Bruni, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha affermato che la presenza del nome non voleva affatto sottintendere un elogio, ma semplicemente segnalare le visite di ministri stranieri durante un periodo storico complesso.

Bruni ha inoltre sollevato dubbi sulla data di inserimento della pagina, indicando che quella sezione esisteva già da anni e precedeva l’attuale amministrazione targata Lbc. Ha parlato di una mera negligenza e di un aggiornamento mancato, aprendo la riflessione su come evitare simili errori nell’uso della memoria storica pubblica. La vicenda ha portato anche a discutere della difficoltà di trattare episodi del passato che contengono aspetti problematici e figure fortemente negative.

Il nodo della memoria storica tra informazioni e sensibilità

Il caso di Latina mette in evidenza il dilemma tra rimuovere tracce documentali e raccontare fedelmente avvenimenti storici, anche quando coinvolgono personaggi come Goebbels. La rimozione del nome dal sito evita polemiche immediate, ma non elimina l’esistenza della visita reale nel passato della città. Il discorso pubblico dovrebbe allora accompagnare tali ricordanze con una contestualizzazione chiara, distinguendo tra riportare fatti e celebrare soggetti o eventi.

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Possibili alternative alla rimozione

Un’alternativa a togliere completamente nomi così controversi sarebbe integrare le pagine con spiegazioni precise e valutazioni storiche che ne definiscano la natura negativa. In questo modo si evitano fraintendimenti e si mantiene viva la memoria, nel rispetto di chi si oppone al ricordo non filtrato di figure legate a regimi criminali. Il tema è delicato e investe responsabilità culturali e istituzionali inerenti a come le città scelgono di presentare la propria storia, specie quando include momenti oscuri o imbarazzanti.

La responsabilità dei siti istituzionali nel racconto della storia locale

I siti web ufficiali dei comuni rappresentano uno strumento primario di informazione pubblica e diffondono contenuti che spesso diventano punti di riferimento per cittadini, studiosi e turisti. Latina ha dimostrato come la mancata attenzione al dettaglio e alla qualità delle informazioni inserite possa generare scandali o controversie di peso. Un monitoraggio regolare e un aggiornamento costante sono essenziali per evitare di diffondere messaggi ambigui o dannosi.

Nel caso di Littoria, città fondata nel 1932 sotto regime fascista con un nome e storia che motiva riflessioni complesse, è necessario un bilanciamento attento nel modo in cui si raccontano i fatti storici. L’inserimento di visite compiute da figure legate al nazismo che non siano accompagnate da spiegazioni critiche può apparire come una celebrazione non voluta ma comunque poco opportuna. Anche se la storia non si può cancellare, serve spiegare e fornire un quadro completo con tutte le sfumature, lasciando al lettore la possibilità di comprendere il contesto senza rischiare ambiguità.

Questo episodio porterà con ogni probabilità a una revisione più ampia dei contenuti storici presenti nei siti istituzionali, coerentemente con la sensibilità contemporanea e la necessità di rispettare la memoria delle vittime e dei cittadini. Latina come molte altre città italiane affronta la sfida di raccontare un passato complesso senza distorcerlo, ma evitando anche gesti che possano essere letti come offensive o insensibili.

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