A Anagni, la gestione della Pro Loco Anagni APS è finita al centro di un acceso dibattito politico dopo l’approvazione del nuovo statuto sociale. Il presidente dell’associazione, Augusto Terilli, ha risposto con fermezza alle critiche di alcuni gruppi locali, sottolineando la conformità normativa delle scelte compiute e chiarendo dettagli fondamentali riguardo le procedure interne. La vicenda si concentra su questioni legate ai diritti degli associati e alla gestione delle morosità.
Lo scontro è nato dalle dichiarazioni di alcune forze politiche locali che hanno puntato l’attenzione sul nuovo statuto della Pro Loco, approvato il 7 giugno 2025. Secondo questi esponenti, l’articolo 5 dello statuto, che disciplina la morosità degli associati, limiterebbe i diritti dei soci. Augusto Terilli ha replicato con una nota decisa, definendo le accuse “prive di ogni fondamento giuridico” e imputandole a una scarsa conoscenza delle norme che regolano le Pro Loco e il Terzo Settore.
Terilli ha rimarcato che lo statuto adottato dalla Pro Loco Anagni è un modello standard imposto dal Ministero del Lavoro attraverso il Decreto Direttoriale n. 362 del 13 dicembre 2024. Tale documento è vincolante per tutte le associazioni con la stessa qualifica e vieta modifiche sostanziali. La critica politica, quindi, appare a suo avviso strumentale e non supportata da una corretta informazione. Ha inoltre invitato chi solleva contestazioni a documentarsi meglio e a consultare i vertici dei rispettivi partiti prima di alimentare divisioni superflue nella comunità.
La questione centrale riguarda l’introduzione di un meccanismo rigoroso per gestire i soci morosi, ossia coloro che non versano la quota annuale dovuta per mantenere la loro posizione nell’associazione. Terilli ha sottolineato che questa procedura non nasce oggi, ma deriva da disposizioni già applicate nel 2022 senza contestazioni. Ciò che è cambiato, invece, è la decisione di applicare con rigore quanto previsto dallo statuto aggiornato.
La comunicazione inviata ai soci inadempienti non rappresenta una volontà punitiva, ma un atto richiesto dalla legge e che serve a tutelare gli interessi di chi invece contribuisce regolarmente. La quota annuale è una condizione necessaria per conservare la qualifica di socio attivo. Solo un recesso formale, espresso per iscritto dal singolo associato, o una deliberazione esplicita del direttivo possono interrompere il rapporto associativo.
Il rispetto delle scadenze per il versamento della quota sociale è fondamentale per la trasparenza e il corretto funzionamento dell’associazione, così da garantire equità tra i soci.
Il regolamento interno approvato dalla Pro Loco Anagni contempla anche la possibilità di rifiutare nuove iscrizioni da parte di soggetti che in passato sono stati esclusi per non aver estinto i propri debiti con l’associazione. Questa norma, ha chiarito Terilli, rispetta pienamente lo statuto sociale e il Codice del Terzo Settore vigente.
L’intento è di evitare il ripetersi di situazioni che metterebbero in difficoltà la gestione dell’associazione e la regolarità amministrativa. Non si tratta di una misura arbitraria ma di un criterio applicato per assicurare l’ordine e la trasparenza nella vita associativa. La possibilità di iscrivere nuovi soci rimane aperta purché il richiedente non abbia posizioni debitorie pregresse con la Pro Loco.
Nel suo intervento, Augusto Terilli ha voluto ringraziare chi supporta l’associazione, come il Consiglio Direttivo, i soci e i consulenti esterni coinvolti nelle attività. Il presidente ha ribadito la volontà di proseguire nel lavoro rispettando la legge e le regole sancite dallo statuto.
Ha infine respinto le polemiche come dannose per Anagni, sottolineando che offuscano l’immagine della città e rischiano di deviare l’attenzione da problemi reali e concreti. La Pro Loco conferma la sua attività all’insegna della correttezza formale e della trasparenza, confermando il proprio ruolo all’interno della comunità locale.
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