Una mareggiata anomala ha investito la costa laziale, provocando onde alte fino a 2,5 metri da Ostia fino a Fregene. Il vento di maestrale ha alimentato il moto ondoso già dalla notte, ma la mancanza di alta marea ha evitato un aggravamento della situazione per le spiagge e le strutture lungo il litorale. Questo evento ha messo alla prova la barriera soffolta realizzata a Fregene, che finora ha resistito senza danni evidenti.
A Fregene, una delle zone più esposte alle mareggiate e all’erosione costiera negli ultimi anni, è stata realizzata una barriera soffolta lunga 850 metri. Questa struttura nasce con lo scopo di attenuare l’impatto del mare e permettere il deposito di sabbia nelle vasche create dietro la barriera stessa. Secondo i gestori degli stabilimenti balneari locali, il funzionamento di questa difesa è positivo. Una fonte che opera nel settore balneare ha riferito che all’inizio era scettico sulla reale efficacia delle barriere soffolte, ma la prova della mareggiata di stanotte ha confermato la capacità della struttura di proteggere la spiaggia e di favorire l’accumulo di sabbia.
Nei mesi scorsi, dietro la barriera si sono accumulati fra i 30 e i 40 metri di arenile, un risultato importante considerando le criticità di erosione tipiche del litorale di Fregene. La speranza degli operatori è che anche questa volta, al termine della mareggiata, la sabbia si depositi ulteriormente nelle “vasche” formatesi dietro la barriera soffolta. Questo processo aiuta a ricostruire la costa e a fornire maggiore stabilità agli stabilimenti e ai residenti lungo la spiaggia. Le barriere soffolte rappresentano dunque un tentativo concreto di difesa dalle intemperie, evitando interventi invasivi e permettendo un rinnovo naturale degli arenili.
Da qualche ora la costa laziale è sottoposta a un’intensa mareggiata fuori stagione. Il mare al largo di Ostia e Fregene ha raggiunto onde comprese tra i 2 e i 2,5 metri, spinte dal vento di maestrale che soffia con intensità sostenuta. Queste condizioni meteo-marine sono insolite per il periodo e hanno catturato l’attenzione degli operatori e degli esperti del territorio. Nonostante il mare agitato, l’assenza di alta marea ha ridotto il rischio di esonde o danni particolari alle infrastrutture costiere. Il fenomeno si concentra più marcato nel tratto da Ostia verso nord, con riflessi diretti sul sistema degli stabilimenti balneari e sugli arenili, spesso soggetti a erosioni durante eventi simili.
L’azione combinata di vento e moto ondoso ha provocato la risalita del livello del mare contro la costa, ma la tenuta della spiaggia non sembra compromettere la normale attività degli operatori balneari. Sulle coste del litorale centro-sud, la possibile pericolosità è rallentata dal livello contenuto delle maree. Le onde, pur forti, si scontrano con una linea di costa ancora recuperata in parte da recenti interventi. Tuttavia, la situazione resta sotto osservazione per eventuali cambiamenti nelle prossime ore, soprattutto se le condizioni atmosferiche dovessero peggiorare.
La protezione delle coste laziali dalle mareggiate e dal sempre più evidente fenomeno di erosione vedrà nuovi interventi nei prossimi mesi. È previsto infatti l’avvio, entro l’inizio del 2026, di un altro progetto di barriera soffolta. Questa volta l’area interessata sarà la costa centrale, quella che recentemente ha subito i danni peggiori causati da mareggiate e mare agitato. La scelta di estendere la barriera soffolta nasce dalla volontà di monitorare gli effetti positivi già ottenuti a Fregene e, parallelamente, offrire una risposta agli stabilimenti balneari che nonostante le difficoltà ambientali stanno continuando a garantire i servizi ai turisti e ai clienti.
Le spiagge centrali risentono maggiormente dell’erosione, soprattutto in punti dove le strutture tradizionali non hanno retto alla furia del mare. Le nuove barriere soffolte verranno installate con una lunghezza maggiore rispetto al precedente intervento e con particolari accorgimenti studiati per l’efficacia durante le mareggiate fuori stagione. Questi lavori di difesa costiera sono seguiti da vicino da tecnici, geologi e amministrazioni locali impegnate a mantenere l’accessibilità e la sicurezza lungo tutto il litorale romano. Nel frattempo, gli stabilimenti continuano a operare regolare, adattandosi alle condizioni variabili e monitorando costantemente la situazione sulle spiagge più vulnerabili.
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