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Rinvenuto boccone avvelenato al parco di porta d’arce a rieti, scattano controlli dei carabinieri forestali

Nei giorni scorsi, nel parco di Porta d’Arce a Rieti, è stato trovato un boccone sospettato di essere avvelenato. Il ritrovamento ha subito fatto scattare l’intervento dell’Unità Cinofila Antiveleno del Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, specializzata nel riconoscere e rimuovere esche pericolose. L’azione preventiva e rapida mira a tutelare sia gli animali selvatici che quelli domestici presenti nella zona.

L’intervento dell’unità cinofila antiveleno e il ruolo di asia

Appena segnalata la presenza del boccone, i carabinieri forestali di Rieti hanno mobilitato il loro binomio cinofilo composto da Asia, un Pastore Belga Malinois, e il suo conduttore. Asia è addestrata a individuare specifici odori legati a veleni utilizzati nei bocconi. Il suo fiuto è uno strumento fondamentale per assicurare controlli rapidi e precisi su ampie aree naturali come il parco di Porta d’Arce.

Durante l’accurato sopralluogo, Asia ha perlustrato con attenzione l’intero comprensorio, senza però rilevare altri bocconi sospetti. La zona è stata sottoposta a bonifica per eliminare eventuali rischi residui. L’unico esca originaria è stata prelevata e inviata all’Istituto Zooprofilattico di riferimento per le analisi tossicologiche, che potranno confermare la natura del veleno.

Addestramento e efficacia delle unità cinofile

Il lavoro di Asia e del suo conduttore si basa su anni di addestramento, studiato appositamente per riconoscere e segnalare anche le tracce più sottili di sostanze pericolose. Questo tipo di controllo permette di intervenire tempestivamente e prevenire danni gravi agli animali e all’ambiente.

I rischi legati all’utilizzo di bocconi avvelenati a rieti e zone limitrofe

Il ritrovamento a Porta d’Arce non è un episodio isolato nella provincia di Rieti. Nel passato si sono già registrati casi di bocconi avvelenati usati per eliminare animali selvatici considerati dannosi, o animali domestici ritenuti un problema. Questa pratica, purtroppo, continua a rappresentare una minaccia reale per la fauna presente e per chi frequenta questi spazi.

Questi bocconi, spesso preparati con sostanze tossiche, non colpiscono solo i target previsti, ma danneggiano anche animali innocenti come cani e gatti, mettendo a rischio la salute umana e alterando l’equilibrio naturale dell’ecosistema. Proprio per questi motivi la presenza dei carabinieri forestali si rivela decisiva per frenare la diffusione di queste azioni illegali.

Al momento, le autorità non parlano di emergenza ambientale per la provincia di Rieti, ma mantengono alta la guardia. La collaborazione con residenti e frequentatori dei parchi si rivela preziosa per segnalare tempestivamente qualsiasi sospetto.

Pericoli per la fauna e i cittadini

La diffusione di bocconi avvelenati rappresenta un serio rischio non solo per la fauna selvatica, ma anche per gli animali domestici e, indirettamente, per le persone che vivono o percorrono le aree interessate.

Il valore strategico delle unità cinofile forestali nella prevenzione dei bocconi avvelenati

Le Unità Cinofile Antiveleno dei Carabinieri Forestali rappresentano un presidio costante e specializzato nella lotta alla diffusione di bocconi avvelenati. Grazie alle capacità olfattive di cani come Asia, riescono ad esplorare rapidamente territori estesi, identificando con precisione potenziali pericoli che rischierebbero di rimanere nascosti.

Queste unità permettono non solo di individuare esche tossiche, ma anche di guidare le operazioni di bonifica e mettere in sicurezza aree naturali frequentate da animali selvatici e da cittadini. In alcune situazioni, la collaborazione tra forze dell’ordine, veterinari e istituti di ricerca consente di identificare le sostanze utilizzate per i bocconi, fornendo indicazioni per ulteriori azioni investigative.

Azioni di prevenzione e sensibilizzazione

La presenza sul campo di queste squadre contro il veleno aiuta a contrastare comportamenti illegali che mettono in pericolo non solo gli animali ma anche la sicurezza di chi si trova a vivere o passeggiare in questi luoghi. Le pattuglie cinofile intervengono inoltre nelle campagne di sensibilizzazione sul pericolo rappresentato dai bocconi avvelenati.

In attesa dei risultati sulle sostanze contenute nell’esca trovata a Porta d’Arce, le verifiche e i controlli proseguiranno nelle aree verdi di Rieti e zone vicine, per garantire il rispetto delle norme e la protezione dell’ambiente.

Paolo Ludovichi

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