Negli ultimi mesi la situazione nelle strutture sanitarie della asl di Frosinone ha mostrato segni di crisi evidenti. Le condizioni di lavoro per il personale sanitario si sono aggravate a causa di carenze organizzative strutturali e problemi di sicurezza tuttora irrisolti. Un sindacato locale ha denunciato un contesto precario che rischia di compromettere non solo la salute dei lavoratori ma anche la qualità dei servizi offerti. Il nodo centrale riguarda la gestione degli spazi, delle attrezzature e delle misure di tutela negli ospedali, dove i cantieri aperti hanno complicato ulteriormente il quadro già fragile.
Il personale sanitario della asl di Frosinone si trova a operare in condizioni difficili, spesso senza strumenti indispensabili per lo svolgimento corretto del proprio lavoro. L’assenza di sedie ergonomiche si presenta come un problema ricorrente specie per chi gestisce centralini o si occupa di attività di screening, mansioni che comportano diverse ore seduti in postazioni fisse. Il sindacato UGL Salute ha segnalato più volte questa carenza all’amministrazione senza però ricevere riscontri concreti. La mancata risposta ha frustato ancora di più il personale, già alle prese con ambienti poco adatti e difficili da vivere quotidianamente.
Accanto a questo, emerge una gestione problematica delle divise, spesso sporche e non sostituite con adeguata frequenza. Il capitolato che regolamenta igiene e condizioni di abbigliamento non viene rispettato e nelle aree più delicate, come i blocchi operatori, si continuano a utilizzare calzature inadatte. Alcuni operatori indossano ancora zoccoli forati, esposti a contaminazioni rischiose sia per loro che per i pazienti. Questi aspetti mettono a rischio sia la tutela del personale sia la qualità igienica del lavoro svolto.
I lavori richiesti dal piano nazionale di ripresa e resilienza hanno avviato un’ondata di ristrutturazioni per creare case di comunità, ospedali di comunità e altri presidi. Queste iniziative avrebbero dovuto migliorare la rete sanitaria locale; in realtà molti operatori raccontano di un disagio crescente dovuto ai cantieri aperti e alla scarsa pianificazione degli spazi alternativi. In molte sedi si lavora in locali angusti e provvisori, spesso privi di climatizzazione e servizi essenziali come connessione wifi e bagni adeguati.
L’assenza di spazi confortevoli si aggiunge alla difficoltà di svolgere attività sanitarie con strumenti insufficienti o datati. La convivenza forzata in ambienti inadeguati non consente al personale di lavorare in condizioni ottimali e potrebbe compromettere la tempestività e l’efficacia delle cure erogate. Altra questione di rilievo sono i disagi acuiti dal sovraffollamento e dalla carenza di aree destinate alla pausa o al riposo per il personale.
La sicurezza negli ospedali della asl di Frosinone resta un problema aperto. L’UGL denuncia casi frequenti di furti, scassi e danneggiamenti di auto negli spazi esterni. Ancora più preoccupante è la presenza di persone senza fissa dimora, tossicodipendenti o vagabondi, che trovano rifugio dentro i reparti e nei sottopassaggi anche durante la notte. Questi spostamenti non autorizzati mettono in difficoltà il personale, soprattutto per la mancanza di vigilanza continua dentro e attorno alle strutture.
La sorveglianza non copre 24 ore e diverse entrate secondarie restano aperte anche nelle ore notturne, facilitando l’accesso indesiderato. Topi e condizioni insalubri nei magazzini aumentano i rischi per chi lavora e di riflesso per i pazienti. Nonostante tutto, non sono stati introdotti interventi significativi per migliorare la tutela dentro le sedi ospedaliere, situazione aggravata anche dalla scarsità di risposte da parte dei dirigenti precedenti.
L’UGL Salute di Frosinone ha avanzato una serie di richieste urgenti alla nuova gestione della asl, con l’obiettivo di rimettere la sicurezza e le condizioni di lavoro al centro dell’agenda aziendale. Tra le principali rivendicazioni spicca la necessità di attivare una vigilanza continua che copra l’intero arco della giornata, chiudendo le entrate secondarie durante la notte per limitare accessi non autorizzati. Si chiede inoltre di garantire che almeno due operatori siano presenti per ogni turno, interna a un’organizzazione più stabile.
Il sindacato insiste anche sull’esigenza di rimuovere tutte le presenze abusive dalle strutture ospedaliere. Viene posta attenzione particolare anche alla manutenzione degli ambienti: pavimenti danneggiati, porte fuori norma e spazi insalubri devono essere rifatti senza ritardi. Infine, si sottolinea la priorità nel fornire al personale attrezzature e dotazioni adeguate, da sedie ergonomiche a divise pulite e calzature a norma, elementi che incidono direttamente sulla sicurezza individuale e collettiva.
Resta alta l’attesa per risposte concrete da parte della nuova dirigenza, mentre il personale continua a lavorare tra fatica e disagi in un sistema sanitario locale che chiede un cambiamento urgente.
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