Nel territorio pontino continua a emergere un quadro preoccupante per quanto riguarda le condizioni di lavoro degli assistenti bagnanti. L’ispettorato del lavoro di latina ha riconosciuto oggi un altro caso di retribuzione non corrisposta per 6mila euro a un bagnino vittima di un contratto definito “pirata”. Lo sfruttamento nei confronti di questi lavoratori si protrae da mesi e coinvolge varie cooperative fantasma che operano sul litorale, lasciando sul campo un numero crescente di collaboratori senza tutele né paga corretta. Il fenomeno assume proporzioni serie e coinvolge anche pratiche illegali legate alla formazione professionale degli assistenti balneari.
Riconoscimento delle differenze salariali e la condanna delle cooperative fantasma
L’ispettorato del lavoro di latina ha notificato la somma di circa 6mila euro come differenza salariale a favore di un bagnino coinvolto in un sistema di contratti non regolari e sfruttamento lavorativo. Questo episodio si aggiunge a numerose vertenze promosse dalla uiltucs nel territorio pontino, che coinvolgono lavoratori impiegati in stabilimenti e punti di salvataggio lungo le coste. Le cooperative che assumono questi bagnini spesso scompaiono dopo aver sottratto i fondi dovuti ai dipendenti, senza lasciare traccia o garanzie. Proprio per questo, oltre al riconoscimento dei diritti economici, gli stabilimenti balneari coinvolti sono stati chiamati a risarcire gli importi non versati, mettendo in luce una prassi diffusa e non dichiarata di sfruttamento.
La questione non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche le condizioni con cui i bagnini vengono sottoposti a questa forma di lavoro precario e non regolamentato. Il cosiddetto “contratto pirata” prevede tutele minime, retribuzioni sotto la soglia contrattuale e spesso il mancato rispetto delle normative sul lavoro stagionale. La uiltucs latina, centrale nel promuovere queste denunce, continua a raccogliere segnalazioni e a spingere per l’applicazione rigorosa delle leggi, sottolineando come queste forme di lavoro povero siano all’ordine del giorno e minino la dignità della categoria. A tutto questo si aggiunge la responsabilità delle cooperative che, scheletri nel sistema, rendono difficile qualsiasi forma di tutela per gli assistenti bagnanti.
Brevetti facili e pratiche irregolari nella formazione degli assistenti bagnanti a latina
Un elemento ancora più grave è emerso dalle testimonianze raccolte dalla uiltucs latina. Durante alcuni colloqui di lavoro, alcuni soggetti legati al mondo del salvataggio hanno proposto ai candidati la possibilità di ottenere brevetti di assistente bagnanti con procedure molto rapide e fuori dai canali ufficiali. Questi cosiddetti “brevetti facili” rappresenterebbero una scorciatoia priva dei necessari controlli e dei tempi di formazione stabiliti per legge. La pratica finisce per alimentare una rete di falsi riconoscimenti, mettendo a rischio la sicurezza dei bagnanti sulle spiagge.
Le fonti parlano di soggetti che, definiti dalla uiltucs “faccendieri e caporali del salvataggio”, offrirebbero brevetti ottenuti in pochi giorni nella regione campania, bypassando corsi, prove e standard nazionali. Questo traffico illegale rischia di compromettere la qualità del servizio di salvataggio, esponendo cittadini e turisti a pericoli evitabili. La sicurezza sulle spiagge, infatti, dipende in modo diretto dalla preparazione dei bagnini. Il traffico dei brevetti aggraverebbe non solo l’aspetto lavorativo ma anche quello sanitario e preventivo.
La uiltucs ha denunciato il fenomeno alle autorità competenti, chiedendo maggiore attenzione e controlli serrati sui processi formativi degli operatori. Nel contesto del lavoro povero già denunciato, questo nuovo elemento lega condizioni occupazionali precarie a pratiche irregolari che mettono in gioco la vita delle persone. Per le autorità e le parti sociali di latina diventa fondamentale contrastare questi comportamenti e ripristinare standard corretti di sicurezza e professionalità.
La lotta sindacale per diritti e sicurezza sulle spiagge del litorale pontino
La vicenda dei bagnini sfruttati sotto contratti non regolari e con brevetti sospetti si intreccia con un quadro complesso di tutela del lavoro stagionale nel settore balneare. La uiltucs di latina prosegue con iniziative mirate a sostenere chi denuncia situazioni di sfruttamento e mancati pagamenti. I 6mila euro riconosciuti rappresentano una delle risposte concrete a chi ha subito ingiustizie, un segnale che non passano inosservati neanche i casi più difficili da scoprire o da affrontare contro realtà cooperative fantasma.
La battaglia del sindacato coinvolge anche l’opinione pubblica e le istituzioni locali, richiamando l’attenzione su un fenomeno che riguarda migliaia di lavoratori nel territorio pontino. Il tema del lavoro povero viene affrontato con cura, ma si aggiunge il capitolo più delicato della sicurezza che deve garantire a turisti e abitanti spiagge presidiate da personale formato e in regola. La vigilanza sindacale, quindi, è rivolta non solo all’aspetto economico ma anche a quello della salute pubblica.
Uno scenario critico per il 2025 e oltre
Il quadro attuale segna un punto di attenzione per il 2025: mentre lo sfruttamento continua a essere denunciato e combattuto, il diffondersi di brevetti irregolari deve essere fermato per limitare ogni rischio. Lo sappiamo, la lotta ai contratti pirata e alle cooperative fantasma non si ferma, coinvolge lavoratori e cittadini, e costringe a una presenza costante di chi monitora e interviene.