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Scossa di terremoto a bagnoli fa tremare napoli senza danni: la reazione della popolazione e gli interventi delle autorità

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Una scossa di terremoto di magnitudo 4 ha colpito il quartiere di bagnoli, nel cuore della caldera dei Campi Flegrei, alle 9.14 del mattino, scuotendo Napoli e mettendo in allerta le autorità locali. La popolazione ha avvertito il sisma intensamente, pur senza registrare danni o feriti. Le istituzioni hanno attivato i protocolli di sicurezza e monitoraggio, mentre i residenti hanno dimostrato una forte resistenza emotiva e pratiche per affrontare questo evento frequente nella zona.

Il terremoto di bagnoli e le caratteristiche del sisma

Il terremoto è stato localizzato a bagnoli, una zona che fa parte della vasta caldera dei Campi Flegrei. La scossa ha avuto una magnitudo pari a 4, come confermato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia . Rispetto all’evento di giugno 2024, che raggiunse magnitudo 4,6, questa scossa è risultata meno intensa ma ugualmente avvertita dalla popolazione, anche dai piani bassi degli edifici di Napoli.

La profondità dell’epicentro è stata individuata a circa 3 chilometri sotto il suolo, un dato che contribuisce a spiegare il modo in cui il sisma è stato percepito. Contestualmente al terremoto principale si è verificato uno sciame sismico formato da piccole scosse successive di lieve intensità. Gli esperti dell’Ingv hanno sottolineato che questi eventi rientrano nella normale attività bradisismica tipica della zona flegrea. Secondo la direttrice del dipartimento vulcani dell’Ingv, Francesca Bianco, “l’intensità percepita del terremoto varia molto a seconda della sensibilità personale, della posizione geografica e delle caratteristiche degli edifici. Quindi la sensazione soggettiva può differire rispetto alla reale magnitudo misurata.”

Commenti degli esperti

Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, ha confermato che il sisma è avvenuto in un momento in cui il sollevamento del terreno continua con modalità costanti, senza segnali particolari di aumento del rischio. Questa continuità nell’attività sismica è definita dagli scienziati come parte della normale dinamica del territorio, senza indizi di un’imminente crisi maggiore.

Reazione delle istituzioni e servizi di emergenza

Dopo la scossa il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato immediatamente il centro coordinamento soccorsi per mettere in campo tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini. Al tavolo della riunione erano presenti i vigili del fuoco, la protezione civile, i sindaci dei comuni coinvolti, le aziende sanitarie locali e altre autorità. L’obiettivo era verificare l’eventuale presenza di danni e pianificare gli interventi in caso di emergenza.

I controlli, svolti nei comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, non hanno rilevato criticità. Anche le zone costiere e i costoni, sorvegliati dalla Guardia costiera, non hanno mostrato segni di problemi. I vigili del fuoco hanno eseguito numerosi sopralluoghi, tutti con esito negativo. Per sicurezza la Regione Campania ha predisposto un’area di attesa nella ex base Nato di bagnoli, da utilizzare nel caso di necessità.

Disagi ai trasporti

La circolazione ferroviaria ha subito una temporanea interruzione, per consentire gli accertamenti delle infrastrutture nel nodo di Napoli e sulle linee Cumana e Circumflegrea. La metropolitana linea 2 ha subito rallentamenti a causa di un albero caduto sui binari, rimosso da Rfi. Anche la rete stradale è stata verificata da Anas senza riscontrare anomalie. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha confermato che i sopralluoghi nelle scuole e nelle altre strutture pubbliche non hanno mostrato alcun danno.

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Come ha reagito la popolazione di bagnoli

La gente di bagnoli ha vissuto il terremoto con paura ma con una certa rassegnazione e consapevolezza. I residenti si affidano a un misto di fatalismo e volontà di continuare a vivere la loro quotidianità nonostante la frequenza di questi eventi. Molti non intendono abbandonare le proprie case, perché non possono o perché considerano la convivenza con i terremoti una realtà consolidata.

Tra i testimoni c’è una donna che, mentre attraversa la strada in ciabatte e pareo, racconta al telefono lo spavento provato nella scossa e l’eco del boato che ha accompagnato il tremore. “I lampadari oscillavano, porte e balconi sbattevano.” In molti sono usciti per strada e hanno telefonato ai vigili del fuoco. Questa immediata reazione evidenzia la paura ma anche la prontezza della popolazione.

Vita quotidiana dopo il terremoto

Spiagge e lidi nelle vicinanze non erano molto affollati. Alcune famiglie, come un nonno con due nipoti, hanno vissuto momenti di preoccupazione soprattutto per i bambini in acqua. La scossa è stata avvertita anche in mare e la priorità è stata mettere in sicurezza i più piccoli. Con il passare del tempo, il disagio è diminuito e la vita è tornata a scorrere, con i bambini che sono tornati a giocare tra le onde.

Il sentimento prevalente tra gli abitanti resta la convivenza con questa realtà sismica. La routine prosegue, malgrado lo sussulti della terra sotto i piedi restino una costante che non si può ignorare.

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