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Sgominata una base di spaccio nel centro di latina con due arresti e sequestro di droga e armi clandestine

Nel centro di Latina, un’operazione della polizia ha portato alla scoperta e allo smantellamento di una base usata per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Due persone sono state arrestate e diverse sostanze illegali, oltre ad armi nascoste, sono finite sotto sequestro. L’attività svolta dagli agenti della squadra mobile si è concentrata su uno stabile dove si sospettava un traffico di cocaina e hashish. La vicenda mette in luce l’impegno delle forze dell’ordine per combattere i traffici illeciti in città, con un blitz deciso che ha chiuso un capitolo importante nella lotta alla droga.

Le indagini e i sospetti su uno stabile del centro di latina

Le indagini sono scattate dopo alcune segnalazioni riguardanti un insolito via vai di persone dentro e attorno a un edificio nel cuore di Latina. Gli agenti della squadra mobile hanno monitorato attentamente il luogo per giorni, eseguendo appostamenti e raccogliendo informazioni sul movimento di individui sospetti. Man mano che i controlli proseguivano, due uomini hanno attirato l’attenzione: uno italiano e uno straniero, entrambi sospettati di gestire un’attività illegale all’interno della struttura.

La concentrazione di attività in orari e modalità non consuete ha suggerito ai poliziotti che lì si potesse nascondere qualcosa di illecito. In particolare, l’uso di una cantina situata nello stabile è stato ritenuto centrale per le operazioni di spaccio. Gli investigatori hanno deciso di aspettare il momento più propizio per intervenire, seguendo i movimenti e le interazioni tra i due protagonisti.

Il blitz della polizia e la perquisizione nella cantina

Sabato 26 luglio 2025, intorno a mezzogiorno, è scattato il blitz. Gli agenti hanno fatto irruzione nella cantina, sorprendendo i due mentre stavano preparando quello che appare come un carico di cocaina da distribuire sul mercato locale. Al momento dell’irruzione, uno degli arrestati ha tentato di bloccare la porta per impedire l’ingresso della polizia, mentre l’altro cercava di liberarsi di un involucro contenente polvere bianca, presumibilmente cocaina.

Il pronto intervento ha evitato che la droga venisse nascosta o dispersa. La perquisizione ha portato al sequestro di circa 100 grammi di cocaina, insieme a 50 grammi di hashish e 300 grammi di sostanza da taglio, utilizzata per diluire gli stupefacenti. Oltre alle droghe, sono stati trovati due bilancini elettronici usati per misurare le dosi e una somma in contanti di 2.000 euro, probabilmente frutto dei guadagni derivanti dallo spaccio.

Il ritrovamento di armi illegali e orologi di lusso senza spiegazioni

Durante le operazioni di perquisizione sono emersi anche due oggetti di particolare interesse: una rivoltella ad avancarica di tipo storico e una penna pistola calibro 22, entrambe completamente clandestine. La presenza di armi di questo tipo suggerisce una possibile intenzione di difendersi o intimidire, e al momento costituisce ulteriore elemento di accusa nei confronti dei due arrestati.

Parallelamente, nelle abitazioni degli indagati sono stati rinvenuti 11 orologi di pregio, tra cui modelli di marchi noti come Rolex, Hublot, Tag Heuer e Patek Philippe. Nessuno dei due ha fornito una spiegazione credibile sulla provenienza di questi oggetti. Questa scoperta ha aperto un ulteriore scenario: il reato di ricettazione, che ha aggiunto un nuovo capo di accusa al quadro giudiziario già complesso.

Il deposito in carcere e le accuse ufficiali

Al termine delle operazioni, i due uomini sono stati portati alla casa circondariale di Latina, dove rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le accuse principali riguardano detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso di armi clandestine, ma si aggiunge anche la denuncia per ricettazione, legata agli orologi trovati durante le perquisizioni domiciliari.

L’intervento della polizia di stato racconta di un quadro criminale legato al traffico di droga che si sviluppa in contesti urbani, dove attività illecite si nascondono in luoghi apparentemente comuni. Lo sgombero di questa base può rappresentare un passo nel contenimento di forme di criminalità che minacciano la sicurezza dei cittadini. Non resta che seguire gli sviluppi giudiziari per capire quali altre verità emergeranno.

Paolo Ludovichi

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