L’ultimo incidente mortale sul lavoro nel lazio segna ancora una volta un dramma che coinvolge 64enne caduto da una struttura all’interno dell’aeroporto di fiumicino. Quella che doveva essere una giornata come tante si è trasformata in un fatto grave che solleva nuovi interrogativi sulla sicurezza nei cantieri e sui luoghi di lavoro della regione. L’ugl lazio torna a denunciare la situazione preoccupante, basandosi sui dati aggiornati forniti dall’osservatorio vega, che fotografano un incremento dei decessi nel primo semestre del 2025. I numeri raccontano di un fenomeno che, pur segnalando differenze regionali, non risparmia nessuno, con settori particolarmente a rischio. Andiamo a scoprire i dati più recenti, le richieste dei sindacati, e le possibili soluzioni all’emergenza sicurezza.
Dati ufficiali sui morti sul lavoro in italia e nel lazio nel 2025
L’osservatorio vega ha reso noti i dati sul primo semestre del 2025 riguardanti gli incidenti mortali sul lavoro in italia. I numeri mostrano un aumento rispetto allo stesso periodo del 2024, con 386 vittime registrate, pari a un incremento del 4,6%. Nel lazio, i decessi sul lavoro si attestano a 17, un dato che pone la regione in una situazione definita “zona bianca” per una bassa incidenza, corrispondente a 11,6 morti ogni milione di occupati. Tuttavia, questo risultato non fa calare l’allarme, perché ogni vita persa rappresenta una tragedia da evitare.
Il settore delle costruzioni e le categorie più vulnerabili
Nel dettaglio, il settore delle costruzioni rimane il più pericoloso, con 45 morti registrati, una cifra che riflette le condizioni di lavoro spesso difficili e i rischi connessi alle attività in quota o su cantieri aperti. Gli over 55 emergono come categoria più vulnerabile, con un’incidenza più alta rispetto alla media. Anche la componente femminile segnala un cambiamento negativo: le vittime donne sono aumentate di 8 unità rispetto al 2024, una variazione che richiede attenzione particolare dato il minor coinvolgimento femminile nel lavoro più a rischio. Da non trascurare il dato sui lavoratori stranieri: rappresentano il 20% delle vittime totali, un’ulteriore prova delle difficoltà di accesso a condizioni di sicurezza adeguate e di corretta formazione.
Le preoccupazioni e le richieste di armando valiani e wladymiro wysocki
Armando Valiani, segretario regionale dell’ugl lazio, ha espresso la sua forte preoccupazione sui numeri che continuano a salire. “Dietro ogni statistica c’è una famiglia ferita e un dramma personale che potrebbe essere evitato.” Valiani ha chiesto di passare dalla denuncia alla concreta azione, proponendo un tavolo urgente con la regione lazio e le parti sociali per mettere a punto un piano che riduca l’incidenza degli incidenti sul lavoro. Ha sottolineato come questa emergenza non possa essere accettata come dato inevitabile, ma debba mobilitare tutte le autorità competenti.
Disparità e proposte per la sicurezza
Sul fronte della sicurezza, Wladymiro Wysocki, responsabile salute e sicurezza dell’ugl lazio, ha messo in luce alcune disparità che aggravano la situazione. In particolare ha fatto notare che i lavoratori stranieri corrono un rischio doppio rispetto agli italiani, una situazione legata alla precarietà del lavoro e alla scarsa formazione in materia di sicurezza. Wysocki ha avanzato proposte concrete: l’introduzione di un piano di regolarizzazione che includa corsi di formazione multilingue per garantire l’accesso alle norme sulla sicurezza a tutti. Per quanto riguarda gli over 55, ha suggerito check-up medici obbligatori e un riadattamento delle mansioni, per tenere conto delle condizioni fisiche. Infine, ha chiesto alle aziende di fare più controlli internamente, oltre a quelli ufficiali svolti dagli ispettori.
Le proposte concrete dell’ugl lazio per prevenire nuovi incidenti
L’ugl lazio ha elaborato una serie di proposte per affrontare la questione dei morti sul lavoro. Primo punto la formazione obbligatoria sulla sicurezza. Secondo sindacato, oggi è fondamentale garantire che anche i lavoratori stranieri possano comprendere i rischi e le informazioni, inserendo moduli in più lingue durante i corsi. Il rafforzamento degli organici dell’ispettorato nazionale del lavoro e dell’inail è parte del piano, così da aumentare la frequenza e la qualità dei controlli in tutta la regione.
Incentivi e collaborazioni formative
Per sostenere le piccole e medie imprese che adottano sistemi di sicurezza avanzati, l’ugl lazio propone sgravi fiscali specifici. Esempi pratici sono l’uso di droni per il monitoraggio dei cantieri o sensori IoT per rilevare rischi ambientali. In parallelo si prevede una collaborazione con le università per inserire corsi dedicati alla sicurezza in tutti i percorsi tecnici e scientifici, in modo che i futuri lavoratori abbiano maggiore consapevolezza fin dalle fasi di studio.
Infine, l’ugl vuole avviare campagne rivolte in modo specifico a categorie più vulnerabili come donne e over 55. Questi programmi mirano a diffondere una cultura della sicurezza attenta alle peculiarità di ogni lavoratore. “Solo attraverso una più ampia informazione si può sperare di arginare l’escalation di incidenti.”
Il dialogo con la regione lazio e la richiesta di incontro a francesco rocca
Armando Valiani ha annunciato che invierà una richiesta formale di incontro al presidente della regione lazio, francesco rocca. L’obiettivo è aprire un confronto basato sui dati reali, per individuare strategie più incisive nella prevenzione degli incidenti. Valiani ha ricordato il recente risultato importante ottenuto nella pianificazione di bilancio, ma ha evidenziato come la sicurezza sul lavoro debba diventare una priorità assoluta.
Il sindacato vuole ricostruire il dialogo con le istituzioni, per non accontentarsi del dato che definisce il lazio in “zona bianca” per la bassa incidenza di morti sul lavoro. L’impegno dichiarato è di arrivare a zero vittime, azzerare ogni rischio possibile. L’apertura al confronto e la disponibilità a collaborare dimostrano come ci sia un riconoscimento diffuso del problema, che richiede interventi mirati e tempestivi. L’appuntamento con le autorità della regione potrebbe rappresentare un passo avanti verso condizioni di lavoro più sicure nel territorio laziale.