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Trasferite al commissario unico le competenze per la sicurezza del traforo del Gran Sasso e delle autostrade A24 e A25

Il Parlamento sta per approvare una riorganizzazione importante delle responsabilità legate alla sicurezza del traforo del Gran Sasso e delle autostrade A24 e A25. L’obiettivo è riunire sotto un unico commissario straordinario le competenze riguardanti sia la salvaguardia dell’acquifero che la messa in sicurezza della tratta autostradale. Questo passaggio coinvolge due figure già impegnate in questi compiti, con una ridistribuzione che promette di velocizzare gli interventi e ridurre i disagi per chi transita.

Il nuovo assetto della gestione delle competenze sul Gran Sasso

Le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera hanno dato il via libera a un emendamento firmato dal deputato abruzzese Guerino Testa, partito Fratelli d’Italia, che cambia i ruoli nel controllo degli interventi sulla A24 e A25 e sul traforo del Gran Sasso. Finora le tratte autostradali erano sotto la supervisione di Marco Corsini, commissario straordinario con la responsabilità della sicurezza antisismica e del ripristino funzionale. Ora il compito di coordinare tutte le attività riguardanti direttamente la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso sarà affidato a Pierluigi Caputi, già commissario dedicato a tutela dell’acquifero.

Un unico coordinamento per gestione idrica e sicurezza strutturale

L’emendamento prevede proprio questo spostamento di competenze: l’obiettivo è mettere sotto un’unica direzione sia le opere riguardanti la gestione idrica che quelle per la sicurezza strutturale della galleria stradale. Il passaggio sarà formale solo quando il Parlamento darà il via definitiva e si concluderanno le procedure burocratiche necessarie.

Finalità e risultati attesi della riorganizzazione

Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha spiegato che questa modifica mira a facilitare e rendere più rapide le opere di adeguamento richieste dalle normative europee TEN-T sulle gallerie stradali. Coordinate in un unico organismo, le attività riguardanti il Gran Sasso dovrebbero subire meno rallentamenti e permettere interventi più integrati, sia per tutelare l’acquifero che per aggiornare la sicurezza antisismica.

Non solo si mira a un’efficienza maggiore ma anche a ridurre l’impatto sugli utenti autostradali che attraversano queste tratte fondamentali. Si tratta di una strada per evitare duplicazioni e sprechi, accelerando la risoluzione di criticità emerse negli anni. Integrando sotto un solo commissario i programmi, si vogliono contenere i tempi di esecuzione e quindi i disagi dovuti a possibili chiusure o limitazioni di traffico.

Il ruolo attuale di marco corsini e futuro di pierluigi caputi

Marco Corsini rimarrà il referente per la continuità della sicurezza antisismica e per mantenere operativa la funzionalità delle autostrade A24 e A25. La sua attività non cesserà, ma sarà più circoscritta. Dal canto suo, Pierluigi Caputi acquisirà il coordinamento generale dei lavori che riguardano da vicino sia la gestione delle risorse idriche legate al Gran Sasso, sia le misure tecniche per la sicurezza della galleria.

Un punto di riferimento unico

Questa concentrazione, spiegano fonti ministeriali, rende più semplice programmare e attuare le misure, creando un punto di riferimento unico per le varie realtà coinvolte. Così si riducono gli attriti e la necessità di confronti continui tra diversi commissari. Il passaggio di consegne, di fatto, rappresenta anche un riconoscimento dell’importanza strategica e ambientale del Gran Sasso per quella zona.

Impatto sulle autostrade a24 e a25 e sulla sicurezza del traforo

Le autostrade A24 e A25 sono vie di comunicazione essenziali nel centro Italia e la loro sicurezza ricade in grande parte sulle condizioni del traforo del Gran Sasso. Il trasferimento dei poteri permette di agire più rapidamente per rispettare le normative richieste in tutta Europa, in particolare quelle che riguardano le gallerie stradali della rete TEN-T.

Il traforo attraversa il massiccio montuoso e interessa un sistema acquifero delicato. La gestione integrata punta a risolvere problemi ambientali e di sicurezza con un progetto unico e coordinato. Il progetto non si limita a interventi tecnici ma coinvolge anche la tutela ambientale, con un coordinamento più stretto tra le diverse competenze.

L’approvazione finale del Parlamento sarà l’ultimo passaggio formale. Dopo questo, il lavoro sul campo potrà andare avanti con procedure più snelle e tempi ridotti, beneficiando di una visione unitaria per questioni fino a oggi trattate in maniera separata. Questo può segnare un cambio di passo nella gestione di un’opera fondamentale per la mobilità e per la protezione delle risorse naturali nella regione Abruzzo.

Paolo Ludovichi

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