I carabinieri di Castello di Cisterna hanno sgominato un gruppo che ha colpito principalmente anziani in diverse province della Campania. La tecnica utilizzata era quella della truffa telefonica con finti familiari o avvocati. L’indagine, coordinata dalla Procura di Napoli, ha portato a tre arresti, mentre le vittime, spaventate e ingannate, hanno perso beni e contanti per circa 100 mila euro.
Le indagini hanno fatto luce su un metodo di truffa ormai tristemente noto. I truffatori contattavano telefonicamente le vittime, convinte che un loro familiare stretto fosse stato arrestato. Per liberarlo, gli veniva chiesto di versare una cauzione. Questo stratagemma ha ingannato molte persone anziane.
Il comando operava dal quartiere Ponticelli di Napoli, e ognuno dei tre uomini arrestati aveva un compito preciso. In particolare, due erano “telefonisti”: occupati di avviare e mantenere la telefonata, ingannando l’anziano con le loro richieste. Il terzo, chiamato “soggetto itinerante”, si recava direttamente a casa delle vittime per ritirare i soldi o i gioielli. Si trattava quindi di un’organizzazione con ruoli ben definiti e una struttura pianificata.
Gli investigatori hanno sottolineato come questa modalità giochi sulla paura e la confusione delle persone più fragili. Le vittime, impaurite per la sorte familiare, consegnavano senza resistenza contante e preziosi, convinte di aiutare un loro caro in difficoltà.
Durante gli accertamenti i carabinieri sono riusciti a recuperare parte del denaro e dei gioielli sottratti. I beni sono stati restituiti alle vittime, seppur la perdita materiale e morale resti significativa.
La Procura di Napoli ha lavorato a stretto contatto con i militari per ricostruire tutte le modalità adottate, raccogliere testimonianze e prove. Il giro di denaro e beni trafugati era consistente, intorno ai 100 mila euro. Questo dimostra che la rete di truffe ha operato per un periodo abbastanza lungo, coinvolgendo diverse vittime sparpagliate tra Napoli, Benevento e Avellino.
Il sequestro di oggetti preziosi, oltre al denaro, ha confermato come questa attività illecita si sia basata molto sui beni di valore facilmente trasportabili e convertibili. Gli anziani rimasti vittime hanno quindi pagato un prezzo alto, spesso legando affetti e risparmi di una vita a questo tipo di inganno.
Il fenomeno delle truffe agli anziani resta una piaga per la provincia di Napoli. Dai dati raccolti fin dal primo gennaio 2025, si contano finora 274 denunce di episodi simili. I carabinieri hanno intensificato i controlli e le indagini, portando all’arresto di 72 persone e alla denuncia di altre 35.
Questi numeri rivelano quanto siano diffuse queste truffe e quanti gruppi criminali approfittino della fragilità degli anziani. Il contrasto resta difficile, visto che i truffatori cambiano continuamente tattiche e cercano di agire in modo rapido e silenzioso.
Le forze dell’ordine insistono nel consigliare alle famiglie e agli stessi anziani cautela nell’accettare richieste di denaro da sconosciuti, e invitano a segnalare prontamente ogni sospetto. Percorsi di prevenzione e informazione sono attivi anche nei comuni della zona, per sensibilizzare la popolazione più anziana.
La vicenda dei tre arresti a Napoli rappresenta solo una parte delle attività messe in campo per fermare questi crimini che colpiscono una fascia fragile della popolazione campana e non solo. Le indagini continueranno per scovare eventuali complici e impedire nuovi raggiri.
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