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Truffe telematiche in Italia: Rieti seconda provincia più colpita, Roma oltre la metà della classifica nazionale

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Il numero di truffe telematiche in Italia continua a crescere senza sosta, con oltre 300.000 denunce registrate nel 2023. Questi dati, elaborati da Truffa.net su fonti di Istat, Confartigianato e Il Sole 24 Ore, mostrano le province più vulnerabili a questi raggiri digitali. In particolare, Rieti emerge come una delle zone più afflitte, mentre Roma si trova in una posizione intermedia rispetto al resto del paese.

L’aumento costante delle truffe telematiche in italia

Nel 2023, le truffe online hanno superato la maggior parte dei reati denunciati nel paese, piazzandosi come il secondo tipo di crimine più segnalato dopo i furti. Con un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente, il fenomeno colpisce oltre 300.000 persone, segnalando la pericolosità crescente del mondo digitale. La diffusione di internet, con una penetrazione superiore al 90% tra la popolazione, amplia le opportunità per i malintenzionati.

Questo scenario include varie forme di raggiro, ma quelle più comuni sono phishing, smishing e vishing, che da soli rappresentano il 55% delle denunce complessive, cioè più di 160.000 casi. I truffatori si servono anche di marketplace falsi, coinvolgendo circa 60.000 vittime con annunci ingannevoli e transazioni fasulle. L’affidabilità del commercio elettronico viene così messa a dura prova, rivelando la crescente complessità degli schemi criminali.

Crescita e vulnerabilità demografica

L’analisi dettagliata delle statistiche rivela che la rapida digitalizzazione del paese si accompagna a una vulnerabilità crescente, specie nelle fasce di popolazione più anziane o meno avvezze ai nuovi strumenti tecnologici. La ricchezza di dati statistici conferma la necessità di un intervento coordinato tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni per arginare questa piaga.

Rieti seconda provincia per incidenza e crescita delle truffe online

La provincia di Rieti mostra una delle situazioni più critiche in Italia. Con 660 denunce ogni 100.000 abitanti, si posiziona al secondo posto per densità di segnalazioni di truffe informatiche. Il fenomeno è cresciuto del 129,7% tra il 2019 e il 2023, una crescita marcata che caratterizza la realtà locale.

Uno dei fattori chiave è l’età media alta della popolazione di Rieti, che supera i 48 anni. Questo dato allinea il territorio a una fascia demografica più vulnerabile a tecniche di phishing e smishing, raggiri che sfruttano la scarsa dimestichezza digitale. Molte di queste truffe prendono di mira anziani, sfruttando la difficoltà nel riconoscere messaggi ingannevoli o chiamate fraudolente.

Sensibilizzazione e formazione digitale

Non a caso, le campagne di sensibilizzazione locale hanno evidenziato spesso la necessità di aumentare la formazione digitale, specialmente tra le persone meno esperte di tecnologia. La provincia non è tra quelle con il tasso di digitalizzazione più alto nella regione Lazio, ma il valore delle denunce attira l’attenzione su una problematica che rompe lo stereotipo di un crimine informatico limitato alle grandi città.

Le forze dell’ordine hanno intensificato gli sforzi per monitorare i fenomeni crescenti, attivando canali di denuncia semplificati e collaborando con le associazioni di categoria per prevenire e scoraggiare queste truffe.

Il ruolo della regione Lazio e la posizione di roma nelle truffe online

Roma si piazza dodicesima nella lista delle province, con un incremento del 53,2% rispetto agli anni precedenti. Pur avendo un numero complessivo di denunce meno elevato di Rieti in proporzione alla popolazione, la crescita evidenzia una tendenza preoccupante anche nelle aree metropolitane che dispongono di maggiore digitalizzazione e servizi tecnologici.

La regione Lazio si colloca al quinto posto tra le venti regioni italiane per incidenza e crescita dei casi di truffa telematica. Quest’elemento mostra che, anche in territori con infrastrutture digitali più sviluppate, le truffe possono diffondersi in modo significativo. Le province all’interno della regione stanno sperimentando aumenti di casi che richiedono un’attenzione particolare da parte delle autorità regionali.

Fattori che favoriscono le truffe nel Lazio

Questo posizionamento non è casuale. La presenza di un numero rilevante di persone anziane, un tessuto economico variegato con piccole imprese e commercianti, e una diffusa attività di compravendita online, favoriscono situazioni in cui i truffatori trovano terreno fertile. Le campagne informative, perciò, stanno lavorando sull’educazione ai rischi digitali, soprattutto nelle fasce più sensibili in termini di età o conoscenze tecnologiche.

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Elencando le regioni con il tasso più alto di casi, si trovano in cima Toscana, Piemonte, Lombardia e Veneto, con Lazio a seguire. Questo quadro offre una bussola per la distribuzione geografica delle truffe, molto diversa rispetto alle credenze che vedevano il fenomeno limitato solo alle grandi città.

Le tipologie di truffe più diffuse e la sofisticazione delle tecniche criminali

Il phishing, che utilizza email false per indurre gli utenti a fornire dati sensibili, rimane la tecnica più diffusa e responsabile della maggior parte delle truffe denunciate. Lo smishing, variante basata su messaggi sms, e il vishing, che sfrutta chiamate vocali, sono metodi che nel tempo hanno registrato un aumento significativo in Italia.

Queste forme di raggiro sfruttano le abitudini quotidiane dei cittadini e la loro fiducia verso comunicazioni apparentemente ufficiali. I criminali spesso imitano banche, enti pubblici e servizi postali per indurre al click su link pericolosi o al rilascio di password e codici personali. La crescita di queste truffe deriva anche dalla diffusione di dispositivi mobili e dall’uso crescente di app di messaggistica.

Truffe via marketplace e complessità crescente

Le truffe via marketplace rappresentano un secondo gruppo consistente. Qui il bersaglio sono gli acquirenti online che vengono ingannati con annunci falsi o vendite mai concluse. Questi casi ammontano al 20% delle denunce, sia per importi economici che per il numero di vittime coinvolte. Il mercato elettronico legale deve quindi convivere con questi rischi, chiamando alla responsabilità sia le piattaforme sia gli utenti.

Il livello di complessità dei raggiri è cresciuto nel tempo, con attacchi più studiati e mirati. Il continuo aggiornamento delle tecniche criminali suggerisce che la vigilanza deve restare alta, anche per chi è più esperto, perché nessuno è totalmente immune.

La posizione dell’Italia nella sicurezza informatica globale e la necessità di vigilanza

Nonostante la crescita preoccupante delle truffe telematiche, l’Italia si mantiene nella parte alta delle classifiche mondiali di sicurezza informatica. Nel National Cyber Security Index, si trova al quinto posto, un dato che indica comunque una struttura di protezione ben organizzata rispetto ad altri paesi europei.

La solidità della posizione italiana si basa su investimenti in infrastrutture, leggi e attività di prevenzione, oltre al lavoro delle forze dell’ordine e degli enti pubblici. Eppure, l’esempio di Rieti e le continue segnalazioni delle truffe evidenziano la strada ancora da percorrere per arrivare a livelli di protezione completi.

Resta chiaro che la lotta contro gli inganni online non può prescindere da una base di educazione digitale rivolta ai cittadini. Solo una popolazione informata e preparata può ridurre il numero di vittime e limitare il successo dei truffatori nel proprio territorio, soprattutto in quelle aree meno abituate a usare internet o con un’età media elevata.

Le forze dell’ordine continuano a seguire ogni pista e a collaborare con piattaforme tecnologiche per individuare e fermare i responsabili. Intanto, la diffusione di campagne informative sui rischi più comuni rappresenta uno degli strumenti più utili per contrastare il fenomeno sul lungo termine.

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