Nel corso di un controllo sulla zona sud di Roma, carabinieri di Pomezia hanno arrestato un giovane romano trovato in possesso di cocaina, crack, marijuana e una quantità ingente di fuochi d’artificio detenuti senza permessi. Il 26enne, già noto alle forze dell’ordine, ha tentato di disfarsi della droga gettandola dal balcone, ma non è riuscito a eludere i controlli. L’episodio racconta di un intervento rapido e dettagliato dei militari che hanno messo sotto sequestro sostanze e materiale pericoloso contenuti nell’appartamento.
Quando i carabinieri si sono presentati in via dei Papiri, a Pomezia, per un controllo mirato nella periferia romana, il 26enne ha reagito cercando una strada veloce per sfuggire alla custodia delle sostanze illecite. Appena si è accorto della loro presenza sotto casa, ha afferrato 17 involucri contenenti complessivamente 3 grammi di cocaina e 3 grammi di crack, gettandoli dal balcone nel tentativo di nasconderli. Ma non appena gli agenti hanno esteso l’ispezione all’area esterna, hanno recuperato immediatamente i pacchetti. Questo gesto disperato non è bastato a farlo franca, confermando la prontezza dei carabinieri nel controllo del territorio.
Il lancio della droga ha creato un momento di tensione, ma i militari non hanno perso tempo e hanno continuato accuratamente la perquisizione nell’appartamento. I primi ritrovamenti di cocaina e crack, sostanze note per il loro alto potenziale di dipendenza, hanno preparato il terreno per ulteriori sorprese nel corso dell’ispezione.
Dopo la cattura degli involucri, i carabinieri si sono dedicati a scandagliare ogni angolo della casa. Dietro l’armadio, è spuntata una pianta di marijuana alta circa 40 centimetri. La presenza di questa pianta indica una coltivazione domestica che va oltre il semplice consumo personale. Accanto alla pianta, sono stati trovati materiali per il confezionamento delle sostanze, elementi usati per preparare le dosi destinate allo spaccio.
In un cassetto nascosto tra i vestiti, 2.960 euro in banconote da 20 e 50 euro sono stati trovati e sequestrati. Questi soldi sono considerati guadagni derivanti dalla vendita di sostanze stupefacenti. Il denaro contante conferma come l’attività illegale fosse in corso da tempo. La combinazione di droga, pianta, strumenti di confezionamento e contanti disegna il profilo di un traffico su piccola scala ma ben organizzato.
Un ulteriore elemento di rilievo emerso durante l’operazione è stata la presenza di fuochi d’artificio. Nel ripostiglio dell’appartamento sono stati scoperti 18 pacchi contenenti in totale 10 chili di materiale pirotecnico. Questi erano detenuti senza alcuna autorizzazione, violando la normativa vigente riguardo al possesso e alla conservazione di esplosivi.
La quantità rilevata è significativa e rappresenta un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica. La legge italiana vieta il possesso non autorizzato di ordigni pirotecnici, e la detenzione di una così grande quantità spinge verso conseguenze penali più gravi. Il legame tra lo spaccio di droga e la detenzione di fuochi mette in luce un quadro complesso, dove diverse illegalità si intrecciano.
Il giovane romano, arrestato dai carabinieri della stazione Divino Amore, è stato subito posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Dopo l’udienza in tribunale tenutasi a Roma, l’arresto è stato convalidato e per lui è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di firma.
L’iter giudiziario si è sviluppato in tempi brevi, come previsto dal codice per i reati di questo tipo. L’obbligo di firma impone al 26enne di presentarsi periodicamente alle autorità per garantire la sorveglianza durante la fase processuale. L’arresto segue la prassi applicata in casi analoghi nel territorio romano, dove la lotta allo spaccio e al possesso illegale di fuochi d’artificio resta un tema di attenzione costante per le forze dell’ordine.
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