Un intervento neurochirurgico all’avanguardia ha avuto luogo all’Ospedale Santobono Pausilipon di Napoli, dove un tumore vascolare cerebrale è stato asportato con una tecnica laser assistita direttamente all’interno della risonanza magnetica. L’operazione, considerata la prima in Italia per questo tipo di lesione, ha richiesto l’uso di un sistema stereotassico amagnetico di ultima generazione, che ha garantito precisione e sicurezza. La paziente, una bambina di 8 anni colpita da angioma cavernoso, è stata sottoposta a un trattamento delicato e mininvasivo ottenendo risultati positivi in tempi rapidi.
Il tumore vascolare e la difficile posizione nel cervello
Il caso trattato riguarda una piccola paziente affetta da angioma cavernoso in sede parietale sinistra, una malformazione vascolare che causava attacchi epilettici. Si tratta di una lesione profonda e difficile da raggiungere senza provocare danni ai tessuti circostanti. L’angioma, concesso un rischio elevato per la sua posizione, richiedeva un intervento estremamente preciso per evitare complicazioni neurologiche.
La neurochirurgia tradizionale presenta limiti nel trattare queste lesioni in profondità, soprattutto in zone sensibili per le funzioni cognitive e motorie. Il sistema stereotassico amagnetico, abbinato al laser interstiziale, ha consentito un accesso diretto e mirato. Il laser agisce tramite fibra ottica, inserita con un foro cranico di appena 3 millimetri, assicurando una procedura meno invasiva rispetto all’approccio a cielo aperto. I vantaggi per il paziente includono rischio ridotto di infezione e una degenza molto breve dopo l’intervento.
Il sistema stereotassico amagnetico e il ruolo della risonanza magnetica
La tecnologia cruciale per questa operazione è il sistema stereotassico amagnetico, che funziona come un navigatore interno al cervello durante la risonanza magnetica. Questa strumentazione permette di localizzare con precisione millimetrica la lesione e di monitorare in tempo reale la posizione del laser durante il trattamento. In pratica, la risonanza funge da mappa dinamica e la chirurgia avviene senza spostare il paziente da un ambiente all’altro.
Da quando l’Aorn Santobono Pausilipon ha acquisito questa tecnologia grazie a una donazione testamentaria, sono stati possibili interventi di grande complessità con un alto livello di accuratezza. La combinazione del sistema con il laser interstiziale rende la sala di risonanza magnetica anche un vero e proprio ambiente operatorio, senza le tradizionali limitazioni spaziali degli studi chirurgici. Il sistema ingegneristico si adatta alla fisiologia del paziente, correggendo i movimenti minimi per mantenere la traiettoria ottimale del trattamento.
Dettagli dell’intervento e gestione post-operatoria del piccolo paziente
La procedura, durata intorno alle cinque ore, è stata eseguita sotto stretto controllo di un team multidisciplinare, che ha coinvolto neurochirurghi, neuroradiologi e anestesisti. La neurochirurgia, diretta da Giuseppe Cinalli, ha operato con il supporto della neuroradiologia guidata da Eugenio Covelli e dell’anestesia coordinata da Rosario Marco Infascelli.
Un laser a fibra ottica, inserito tramite una piccola incisione e un foro di 3 millimetri sulla testa, ha consentito di distruggere la lesione vascolare colpita dalla termoablazione. La paziente è rimasta in ospedale solo 24 ore dopo l’operazione e ha potuto tornare rapidamente alle sue attività quotidiane. La risonanza magnetica di controllo ha confermato la completa rimozione della lesione, senza danni neurologici aggiuntivi.
Il risultato dimostra come questa tecnica possa migliorare il trattamento di tumori cerebrali e forme di epilessia secondaria in età pediatrica. Si segnalano zero complicazioni e un decorso post-operatorio privo di criticità, evidenziando la precisione e la sicurezza dell’intervento.
Il valore della donazione e il ruolo dell’ospedale santobono pausilipon
L’acquisto del sistema stereotassico amagnetico è stato reso possibile dalla generosa donazione della famiglia Trapanese, arrivata tramite la Fondazione Santobono Pausilipon. Questa nuova tecnologia posizione l’ospedale napoletano tra i centri italiani ed europei più avanzati per neurochirurgia laser in ambito pediatrico.
Il Santobono è stato tra i primi a utilizzare da anni la termoablazione laser guidata dalla risonanza magnetica, confermandosi all’avanguardia in un campo molto delicato come quello della neurochirurgia infantile. Questo intervento segna una nuova pagina nella cura di malattie cerebrovascolari e epilettiche, con alternative meno invasive rispetto ai metodi tradizionali.
L’ospedale mantiene un gruppo di medici e tecnici con competenze specifiche, coordinati per garantire un percorso clinico che sfrutta tecnologie avanzate. L’azienda sanitaria continua a investire nella ricerca e in strumenti che permettono di affrontare casi complessi, migliorando la qualità della vita dei piccoli pazienti malati.