Una vicenda inquietante si è consumata questa mattina all’ospedale Ruggi di Salerno, dove una neonata di soli 4 mesi è risultata positiva alla cocaina e, poco prima delle dimissioni, è stata prelevata dal padre senza permessi. La piccola, arrivata in codice azzurro per un malessere, era ricoverata nel reparto di Pediatria e si trovava ancora in condizioni delicate. Le autorità hanno avviato immediate ricerche per rintracciare il genitore e garantire la tutela della piccola.
La piccola è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi in condizioni critiche, segnalata in codice azzurro, una situazione che indica un possibile rischio imminente per la vita. Al suo arrivo, è stata subito sottoposta agli esami necessari nel reparto di Pediatria. Una delle analisi ha rivelato la presenza di cocaina nelle urine, segno di una esposizione a sostanze stupefacenti che non riguarda direttamente la bambina ma preoccupa per la sua salute e per il contesto in cui vive.
Il personale medico ha confermato che la neonata stava reagendo alle cure ed era in fase di miglioramento. Tuttavia, erano ancora necessarie cure e controlli medici per stabilizzare completamente le sue condizioni. Questa scoperta ha fatto scattare un fascicolo sanitario e probabilmente una segnalazione agli enti competenti per valutare la situazione familiare e la possibile esposizione della bambina a contesti di rischio.
Nel corso della mattinata, proprio quando si preparava a lasciare l’ospedale con la bimba, il padre ha sottratto la neonata senza chiedere autorizzazioni al personale sanitario o alle autorità. Si tratta di un gesto che ha creato preoccupazione tra medici e operatori, poiché la piccola necessitava ancora di assistenza medica e monitoraggi in ospedale.
Fonti sanitarie riferiscono che il prelevamento è avvenuto all’interno dell’ospedale, senza che il personale potesse impedirlo. Sembra che il genitore, di nazionalità straniera come la madre della piccola, abbia deciso di andarsene portando via la bimba, con il rischio di compromettere ulteriormente le sue condizioni. Sta ora partendo una corsa contro il tempo: le forze dell’ordine di Salerno hanno aperto una ricerca immediata per rintracciare padre e figlia, garantendo la protezione della neonata e la continuità delle cure.
Questa vicenda assume rilevanza anche sotto il profilo legale e sociale. La positività della bambina alla cocaina lascia ipotizzare situazioni familiari complesse, dove l’uso di sostanze da parte dei genitori può mettere a repentaglio la sicurezza dei minori. In casi simili, il diritto minorile prevede l’intervento delle autorità giudiziarie per tutelare la salute e il benessere del bambino.
Le forze dell’ordine, insieme ai servizi sociali, dovranno ricostruire il quadro familiare e accertare le responsabilità. L’allontanamento non autorizzato in ospedale aggrava la posizione del padre sotto il profilo penale. Potrebbero scattare anche indagini più ampie per comprendere se altri minori della famiglia sono esposti a rischi simili. La priorità rimane garantire la sicurezza della bimba e un suo ritorno a un contesto protetto, con il supporto medico necessario.
L’ospedale di Salerno, in seguito all’episodio, ha intensificato le misure di sicurezza interna, per evitare ripetizioni di eventi simili. Il personale sanitario, oltre a curare la piccola, ha stabilito una stretta comunicazione con le forze dell’ordine. La collaborazione mira a rintracciare rapidamente il genitore e riportare la neonata sotto controllo medico.
Le autorità locali, compresa la polizia e i servizi sociali, sono impegnate nelle ricerche anche fuori dall’ospedale. Intanto, è partita una verifica che coinvolgerà anche i servizi di protezione minorile, per prevenire conseguenze dannose per la salute della bambina. Nel frattempo, la vicenda continua a tenere alta l’attenzione per i casi legati alla tutela dei minori in situazioni di vulnerabilità.
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