Un grave episodio di violenza famigliare è stato fermato grazie all’intervento dei carabinieri nella città di Valmontone. La vicenda coinvolge un 33enne del luogo, che ha aggredito i propri genitori prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Le accuse a suo carico comprendono maltrattamenti in famiglia, oltre a violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La chiamata d’emergenza e l’intervento immediato dei carabinieri
La mattina del 15 aprile 2025, la centrale operativa della compagnia di Colleferro ha ricevuto una chiamata urgente. Una donna, residente a Valmontone, ha segnalato di stare subendo un’aggressione da parte del figlio convivente. La richiesta di aiuto è arrivata attraverso il numero unico di emergenza 112. In pochi minuti, i carabinieri della stazione locale sono intervenuti accompagnati dai colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Colleferro.
L’arrivo delle pattuglie ha fermato l’aggressione in corso. Il 33enne, disoccupato, ha tentato di resistere con forza facendo leva su uno stato di alterazione psicofisica. Nonostante le difficoltà, i militari sono riusciti a immobilizzarlo. Durante questo scontro, uno dei carabinieri ha riportato lievi lesioni causate dalla resistenza dell’uomo. Il tempestivo intervento ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Condizioni dei genitori e il percorso sanitario seguito dopo l’aggressione
La madre, colpita dall’aggressione, è stata visitata direttamente sul posto dai sanitari intervenuti insieme ai carabinieri. Pur presentando segni di violenza, ha rifiutato il trasporto in ospedale, preferendo restare a casa. Il padre, invece, ha subito controlli più approfonditi nel pronto soccorso dell’ospedale di Colleferro.
I medici gli hanno riconosciuto due giorni di prognosi a seguito delle ferite riportate. I suoi sintomi comprendevano lividi e contusioni compatibili con l’aggressione subita. Il quadro sanitario ha contribuito a formalizzare la denuncia contro il figlio, che risulta il responsabile diretto degli episodi di violenza avvenuti tra le mura domestiche.
Procedura giudiziaria e custodia cautelare in carcere
Dopo la denuncia della madre, la procura ha attivato il codice rosso previsto per questi casi di maltrattamenti in famiglia. Il provvedimento ha accelerato le indagini e la gestione dell’emergenza. Il 33enne è stato portato al carcere di Velletri in attesa delle decisioni del tribunale.
Gli inquirenti hanno in mano le testimonianze dirette, gli accertamenti medici e le dichiarazioni dei carabinieri intervenuti che giustificano il fermo cautelare. Le accuse rivolte all’uomo comprenderanno non solo i maltrattamenti verso i genitori, ma anche i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, più le lesioni causate all’operatore di polizia. La situazione rimane sotto stretta osservazione, mentre l’autorità giudiziaria gestisce il corso della procedura penale.