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Uomo ucciso a colpi d’arma da fuoco nei giardini pubblici di rocca di papa, fermato il sospetto

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Un uomo di 35 anni è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco nei giardini pubblici situati a Rocca di Papa, cittadina nei pressi di Roma. I carabinieri intervenuti sul luogo hanno arrestato un sospetto considerato il probabile autore dell’omicidio. L’episodio ha subito attirato l’attenzione per il legame tra vittima e fermato, riconducibile a una vicenda di anni fa, che culminò nella morte di un giovane.

Il contesto del delitto e i fatti accaduti a rocca di papa

L’omicidio è avvenuto in una zona verde frequentata della cittadina laziale. È qui che Franco Lollobrigida, la vittima trentacinquenne, è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco. Non ci sono ancora dettagli precisi sull’arma utilizzata o il numero esatto di colpi esplosi, ma le forze dell’ordine hanno confermato che il delitto è stato consumato in pieno giorno.

I carabinieri hanno raggiunto rapidamente la scena del crimine e, dopo le prime indagini sul posto, hanno fermato un uomo sospettato di essere l’autore del gesto. Il sospettato si chiama Guglielmo Palozzi e, secondo quanto riferito, è stato bloccato poco distante dopo l’accaduto. Le motivazioni alla base dell’omicidio sembrano essere riconducibili a un antico litigio, che nel tempo è degenerato fino al punto tragico di ieri.

Il legame tra vittima e sospettato: vecchie ferite mai sanate

Le autorità hanno chiarito che la vittima, Franco Lollobrigida, era stata condannata pochi mesi prima a dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Questa condanna riguarda la morte di Giuliano Palozzi, il figlio di Guglielmo Palozzi, arrestato ieri a Rocca di Papa, avvenuta circa cinque anni fa.

La scomparsa di Giuliano avvenne dopo un’aggressione, per la quale fu ritenuto colpevole proprio Franco Lollobrigida. Il processo in Appello si concluse con una condanna piuttosto severa, ma evidentemente la tensione tra le famiglie non si era affievolita. Il fatto che il padre del ragazzo morto abbia deciso di agire in questo modo, anche se ancora da provare definitivamente, rivela un rancore profondo e una volontà di vendetta che ha portato al nuovo episodio di sangue.

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Le indagini e i prossimi sviluppi sul caso

I carabinieri hanno preso in custodia Guglielmo Palozzi e stanno portando avanti le indagini per ricostruire con più precisione le dinamiche dell’omicidio. Si attendono anche accertamenti balistici sull’arma impiegata e interrogatori approfonditi per capire se ci siano state altre persone coinvolte o se l’azione sia stata commessa da solo.

La comunità locale di Rocca di Papa è rimasta scossa da questa vicenda, che riapre una ferita ancora visibile nel tessuto sociale della zona. Il caso sarà seguito nelle prossime settimane dai magistrati, che dovranno decidere la posizione del fermato nel quadro della legge. Assistenti sociali e rappresentanti delle forze dell’ordine hanno già avviato un confronto per valutare come intervenire su eventuali tensioni ancora presenti in quella realtà.

L’episodio conferma come vecchie liti e rancori personali possano trovare tragicamente sfogo anche a distanza di anni. Rocca di Papa resta al centro dell’attenzione dei media per questa vicenda di cronaca nera che sembra chiudere un capitolo doloroso con un nuovo atto violento.

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