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valutazione positiva del psr 2014-2022 in campania: risultati e prospettive per l’agricoltura locale

L’attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 in Campania ha portato a risultati concreti nel rafforzamento dell’agricoltura regionale. I dati più recenti, presentati alla fine del 2024, mostrano come la Regione continui a sostenere il ricambio generazionale e a promuovere uno sviluppo rurale che punta a equilibri più sostenibili e inclusivi nei territori. Le misure attivate hanno coinvolto diverse realtà agricole, dagli investimenti in nuove imprese giovanili alle strategie di tutela ambientale, con una particolare attenzione al comparto olivicolo che rappresenta una delle eccellenze campane.

Giovani agricoltori e primo insediamento: il successo della misura 6.1

Tra i punti più rilevanti del rapporto annuale emerge il dato sulla misura 6.1 dedicata al primo insediamento di giovani agricoltori. Il 93% delle aziende nate con questo supporto regionale resta operativo a più di cinque anni dall’attivazione dell’aiuto. Questo indica non solo un buon livello di adesione al programma, ma anche una solidità delle realtà agricole create in quel periodo. Sono dati che rafforzano l’idea di incrementare il coinvolgimento delle nuove generazioni nel settore primario, una sfida che la Campania ha affrontato con decisione investendo risorse significative.

Parole di nicola caputo

Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione, ha sottolineato come questo risultato dimostri che puntare sui giovani è fondamentale per assicurare futuro e continuità a un settore delicato. Non a caso la Campania si colloca tra le regioni italiane con il maggior impegno nel favorire il ricambio generazionale, mettendo in campo strumenti mirati e risposte concrete alle esigenze di chi decide di avviare un’attività agricola. Questa misura ha rappresentato una leva strategica per arrestare il progressivo invecchiamento delle imprese e per garantire un dinamismo sostenuto dall’ingresso di nuove competenze e idee.

Procedure amministrative: criticità e miglioramenti nell’attuazione del psr

Il rapporto di valutazione ha analizzato anche l’efficienza delle procedure burocratiche legate alle misure 7.4.1, 7.5.1 e 8.6.1, evidenziando alcune criticità che rallentano ancora l’attuazione degli interventi. Nonostante questo, la Regione Campania ha introdotto alcune buone pratiche per alleggerire questi ostacoli. L’obiettivo è snellire l’iter amministrativo senza compromettere i controlli e la qualità della spesa pubblica destinata al settore agricolo.

Si tratta di un passaggio delicato, poiché la complessità dei regolamenti europei richiede un lavoro costante di aggiornamento e di semplificazione. Anche sul fronte dell’assistenza tecnica ai beneficiari si è lavorato per offrire supporti più chiari, con un occhio speciale alle difficoltà dei piccoli agricoltori o di chi entra per la prima volta nel sistema dei contributi.

Miglioramenti nella trasparenza e rapidità

La capacità della Regione di apportare miglioramenti ai processi ha influito positivamente sulla rapidità di erogazione dei fondi e sulla trasparenza complessiva, elementi essenziali per mantenere la fiducia delle imprese agricole e delle comunità locali. Il monitoraggio di questi aspetti proseguirà anche nel prossimo ciclo di programmazione, dove l’efficienza burocratica resterà uno snodo cruciale.

Ruolo dei gal e partecipazione territoriale: coordinamento e inclusione

Il report ha riservato uno spazio importante all’approccio Leader attraverso i Gruppi di Azione Locale , veri protagonisti nel coordinare l’azione sul territorio. I Gal hanno promosso una partecipazione ampia, coinvolgendo sia enti pubblici sia soggetti privati. Questa strategia ha consentito di raggiungere realtà che altrimenti avrebbero faticato a entrare nel circuito dei bandi, facilitando una collaborazione intersettoriale e orizzontale tra vari attori della comunità rurale.

Implicazioni per la comunità rurale

Questi gruppi hanno favorito una concertazione attiva, valorizzando non solo progetti agricoli ma anche iniziative volte a migliorare la qualità della vita nei piccoli comuni e nelle aree interne. Grazie a questa rete, molte aziende e associazioni hanno potuto accedere a risorse e servizi, contribuendo a ridurre l’isolamento e a rilanciare economie locali più integrate.

L’approccio Leader si è dimostrato quindi uno strumento efficace per adattare gli interventi alle peculiarità di ciascun territorio, con iniziative calibrate che rispecchiano reali esigenze. Il coinvolgimento diretto di numerosi soggetti rende la gestione delle risorse più trasparente e in sintonia con la domanda agricola e sociale.

Sostegno alle filiere produttive e valorizzazione del comparto olivicolo

Il comparto olivicolo campano risulta tra i maggiori beneficiari del Psr. L’85% delle aziende ha ricevuto premi a superficie, con una media di circa 2.000 euro per azienda. Questi contributi hanno consentito di sostenere la coltivazione dell’olivo, una risorsa storica ed economica della regione. Oltre ai premi, il 41% delle imprese ha ottenuto aiuti per investimenti, con un sostegno medio superiore ai 60.000 euro ciascuna.

Impatto dei contributi sull’innovazione

Questi fondi hanno aiutato a modernizzare le coltivazioni, migliorare le tecniche di produzione e potenziare la qualità del prodotto finale. In un periodo in cui il mercato richiede sempre più attenzione alla qualità e alla sostenibilità, queste misure offrono un’occasione per rafforzare la competitività delle aziende campane. Gli interventi sugli impianti e sulle tecnologie nei frantoi hanno permesso di migliorare le rese e di ridurre gli sprechi, rendendo più appetibile l’olio extra vergine prodotto.

Questo sostegno alle filiere ha anche un impatto sul territorio, poiché mantiene vive aree agricole e stimola iniziative collegate, come quelle legate al turismo rurale o alla commercializzazione diretta. La filiera olivicola campana è quindi al centro di una rete produttiva che contribuisce a valorizzare un patrimonio culturale e ambientale rilevante.

Interventi per l’efficientamento idrico e risultati ambientali

Sul fronte ambientale, gli interventi per l’efficientamento dell’uso dell’acqua hanno prodotto risultati molto positivi. La misura 4.1.4 ha promosso l’adozione di impianti irrigui a goccia ad alta efficienza, raggiungendo una riduzione media del 44% nei consumi idrici tra le aziende aderenti. Questi sistemi consentono di irrigare senza sprechi, ottimizzando l’uso di una risorsa spesso scarsa o mal distribuita sul territorio campano.

Sostenibilità e innovazione tecnologica

Questo tipo di investimento si inserisce in una strategia di tutela ambientale che mira a conciliare produzione agricola e rispetto delle risorse naturali. Il miglioramento della capacità irrigua permette di fronteggiare meglio le crisi dovute ai cambiamenti climatici, come le siccità prolungate, tutelando le colture ma contenendo l’impatto sull’ecosistema.

Le aziende che hanno adottato questi impianti mostrano non solo una maggiore efficienza produttiva, ma anche un atteggiamento più responsabile verso la gestione delle risorse. Il programma ha quindi contribuito a diffondere tecnologie più sostenibili, offrendo incentivi mirati per favorire la conversione a pratiche agricole meno impattanti sull’ambiente.

Riflessioni finali sul valore del psr campania e prospettive future

I dati raccolti e presentati a fine 2024 confermano il Psr come uno strumento importante per sostenere un’agricoltura campana capace di rinnovarsi e di rispondere alle sfide di mercato e di tutela ambientale. La Regione ha messo in campo misure concrete per accompagnare il settore, puntando su giovani, innovazione e rispetto del territorio.

L’esperienza accumulata si traduce in una base di partenza solida per la nuova programmazione 2023-2027, che dovrà mantenere e affinare gli obiettivi raggiunti. Sono evidenti le potenzialità di crescita legate al rafforzamento delle filiere produttive e alla diffusione di pratiche agricole più sostenibili. Campania prosegue così il suo cammino, cercando di bilanciare tradizione e innovazione per tenere viva l’economia rurale e valorizzare il proprio patrimonio agricolo.

Monica Ghilocci

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