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Via Appia da minturno a cisterna di latina inclusa nel patrimonio mondiale unesco: un riconoscimento storico per il territorio pontino

L’intero tratto della via Appia compreso tra Minturno e Cisterna di Latina è stato ufficialmente inserito nel sito seriale UNESCO “Via Appia. Regina Viarum”. Questo ha segnato un momento decisivo per il riconoscimento e la tutela dell’importanza storica, culturale e paesaggistica di questo percorso antico. Il risultato arriva dopo un lungo lavoro di coordinamento tra istituzioni locali e nazionali, confermando il valore di uno dei più importanti tratti dell’antica strada romana che attraversa il territorio pontino.

Il percorso istituzionale e il ruolo della provincia di latina

L’ingresso dell’intero tratto pontino della via Appia nell’elenco del patrimonio mondiale UNESCO è frutto di un percorso avviato e portato avanti dalla Provincia di Latina insieme ai Comuni interessati e con il supporto costante del Ministero della Cultura. Questa collaborazione ha consentito di presentare una proposta di ampliamento che ha modificato i perimetri iniziali escludenti e ha permesso di includere aree che prima non rientravano nell’ambito ufficiale UNESCO.

La ratifica è arrivata durante la 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, dove si è deciso l’accoglimento delle modifiche. Questo passaggio chiude un ciclo di confronto e lavoro condiviso, in cui la Provincia ha svolto un ruolo di primo piano nel coordinare le attività e mantenere i rapporti con le diverse istituzioni, sia italiane che internazionali. La strategia ha dato inoltre un forte impulso all’attenzione verso il tratto della via Appia che attraversa il territorio di Latina.

Significato della nuova delimitazione del sito unesco

Il riconoscimento interessa in particolare le componenti identificate come 003 e 004, cioè il segmento dell’Appia compreso tra il XIX e il XXIV miglio, con la diramazione verso Lanuvio, e la parte situata nella pianura pontina, con la diramazione verso Norba . Questi tratti risultano ora inseriti nel sito UNESCO, inclusi nel perimetro principale, mentre alcune diramazioni sono state inserite nella cosiddetta buffer zone, una fascia di tutela intorno all’area principale.

Questo risultato è stato possibile grazie all’attività di mediazione e interlocuzione avviata con il Sottosegretario Gianmarco Mazzi, il Centro del Patrimonio Mondiale e ICOMOS, che ha permesso di risolvere alcune discrepanze nel disegno dei confini. Così il tracciato rettilineo e altri elementi storici sono stati riconosciuti ufficialmente nella zona di pertinenza pontina, garantendo una rappresentazione storica e territoriale completa della via Appia.

Impatto per i comuni della pianura pontina finora esclusi

L’inclusione ufficiale restituisce centralità a parecchi comuni del territorio pontino che finora non avevano visto riconosciuto questo segmento della via Appia. Tra questi, Latina, Cisterna, Sermoneta, Sezze, Norma e Pontinia. Questi enti locali, insieme alla Provincia, avevano unito le forze nel 2024 con una lettera inviata al Ministero della Cultura e all’UNESCO, chiedendo di rivedere i confini e riconoscere l’intero percorso.

La decisione presa dal Comitato UNESCO rappresenta un risarcimento storico e territoriale, dando corpo a un principio di equità rispetto al valore culturale dell’area. I comuni coinvolti sono ora parte integrante della narrazione storica della “Regina Viarum” e possono promuovere il proprio patrimonio nell’ambito di un riconoscimento internazionale, favorendo anche occasioni di turismo e crescita locale.

Il nuovo ruolo della provincia di latina nella gestione culturale del territorio

Il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, ha sottolineato che questo riconoscimento rafforza la posizione della Provincia nel gestire e promuovere la cultura del proprio territorio. Il lavoro svolto ha dimostrato la capacità di mettere insieme progettualità e collaborazioni con diversi soggetti, in modo da valorizzare un patrimonio che da fenomeno storico si trasforma in elemento identitario attuale.

Stefanelli ha ricordato come la via Appia offra oggi non solo una strada antica, ma un vero e proprio elemento di identità collettiva, che merita spazi e strumenti adeguati. Il successo ottenuto conferma quindi anche l’assunzione di responsabilità della Provincia nel governo culturale, con un approccio unitario rivolto allo sviluppo e alla tutela.

La promozione territoriale e la visibilità internazionale

Il riconoscimento UNESCO arriva in un momento chiave per il progetto “Appia Regina Viarum“, guidato dalla Provincia stessa con una Cabina di Regia che coinvolge i tredici comuni toccati dalla via Appia. Questa iniziativa si configura come un modello di lavoro tra enti pubblici per la valorizzazione di un patrimonio diffuso, già riconosciuto a livello nazionale per la sua capacità di collegare istituzioni diverse.

Nel prossimo autunno, tra il 30 ottobre e il 2 novembre 2025, la Provincia parteciperà alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Qui presenterà l’inserimento nell’elenco UNESCO e metterà in mostra progetti turistici e culturali che legano valorizzazione e sviluppo sostenibile attorno alla via Appia. L’obiettivo è proporre un’offerta integrata e diffusa, capace di attrarre visitatori e far conoscere la rilevanza storica e ambientale del sito.

Con questo importante passaggio, la via Appia pontina entra a pieno titolo nel circuito dei patrimoni universali, aprendo nuove strade per la tutela e la fruizione di un itinerario che attraversa secoli di storia e trasmette un’identità radicata nel territorio.

Clarissa Abile

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