Videocittà torna a animare le notti romane con un’edizione più lunga e ricca di appuntamenti dedicati alla cultura digitale e alla visione contemporanea. Dal 3 al 6 luglio 2025, il festival accende il Gazometro con luci, installazioni immersive e performance innovative. L’evento, ideato da Francesco Rutelli, racconta la sinergia tra arte, tecnologia e ambiente, portando in scena opere che spaziano dalla videoarte all’intelligenza artificiale, fino a esperienze di realtà virtuale.
Un festival tra storia e innovazione digitale
Il ritorno di videocittà
Francesco Rutelli ha scelto Roma come cornice ideale per ospitare la nuova edizione di Videocittà. Quest’anno il festival si allunga di un giorno e si svolge dal 3 al 6 luglio, creando un’occasione straordinaria per migliaia di visitatori di immergersi nelle arti digitali e nella cultura della visione. La presentazione ha avuto un avvio suggestivo davanti alla chiesa di san Francesco a Ripa, dove Rutelli ha accompagnato i giornalisti in un piccolo viaggio nel tempo.
Nel luogo dove san Francesco dormiva su un sasso, ancora conservato, si è voluto creare un collegamento con la contemporaneità. Il festival infatti celebra gli ottocento anni del Cantico delle creature, un testo che esalta la forza e la bellezza del sole. Questa simbologia si riflette nel cuore dell’evento: il Gazometro, sede emblemativa dell’archeologia industriale romana, diventa il palcoscenico di interventi luminosi e videoarte. Rutelli sottolinea che «il sole, fonte di luce ed energia, rappresenta anche un simbolo di immaginazione che continua a ispirare le nuove generazioni».
Solar, l’installazione luminosa che illumina il gazometro
L’opera che domina quest’edizione è Solar, un progetto realizzato dall’artista Quayola che ha deciso di lavorare esclusivamente con la luce per la prima volta. L’installazione si sviluppa intorno a un braccio meccanico mobile, simile a quelli che si usano nelle fabbriche, ma qui impiegato per dirigere 200 faretti. Questi proiettano raggi luminosi che replicano l’effetto ottico dei raggi crepuscolari, formando un ciclo continuo di albe e tramonti digitali.
Quayola racconta che «non è stato possibile testare l’opera su larga scala prima dell’apertura, ma i risultati sono evidenti»: Solar crea un’atmosfera unica all’interno della struttura del Gazometro, trasformando uno spazio industriale in un’esperienza emotiva e visiva. Il coreografo meccanico muove le luci in modo preciso, offrendo un’alternanza di luce e ombre che ricorda la pittura impressionista e il suo rapporto profondo con la natura. Il progetto punta a trasmettere una percezione diversa del sole, invitando a riflettere sul suo ruolo nella nostra vita quotidiana e artistica.
Arte, intelligenza artificiale e performance musicali
Oltre alla spettacolarità luminosa di Solar, Videocittà dedica ampio spazio all’intelligenza artificiale con talk e dibattiti che affrontano le prospettive di questa tecnologia nel campo della cultura. Il direttore creativo Francesco Dobrovich annuncia un calendario ricco di incontri incentrati sulle trasformazioni che l’IA porterà nei prossimi anni.
Il cantico delle creature tra arte e tecnologia
Il Cantico delle creature resta un tema centrale anche nelle opere degli artisti selezionati, che esplorano il legame tra sostenibilità, ambiente e innovazione tecnologica. Tra gli eventi più attesi ci sono varie performance audio visive da Max Cooper, Victoria, Caribou, okgiorgio, ma anche Dardust, Ela Minus e Noémi Büchi. L’apertura del festival prevede l’anteprima italiana di Onirica, uno show live creato da fuse* dove performer e intelligenza artificiale dialogano in tempo reale.
Parallelamente, il documentario generativo Eno sarà proiettato per raccontare Brian Eno sotto una luce nuova, poiché cambia a ogni visione per merito dell’intervento di un algoritmo. Nella sezione videoarte si segnala la presenza dell’artista cinese Lu Yang, il cui lavoro mescola tecnologie futuristiche e videogioco per immergere il pubblico in ambienti digitali.
Esperienze immersive e talk: un calendario ricco di incontri e realtà virtuale
Tra le attrazioni più singolari spicca l’esperienza in realtà virtuale Ayahuasca – Kosmic Journey, creata da Jan Kounen. Otto persone alla volta potranno entrare in un percorso di 25 minuti che riproduce le visioni tipiche della bevanda ayahuasca, proponendo una sorta di viaggio sensoriale e mentale. Questa installazione si pone come una delle esperienze immersive di maggior rilievo nel festival.
I talk completano la proposta culturale, con ospiti come Luca Ravenna, Caterina Guzzanti, Coolman Coffeedan, Paolo Crepet e Francesco De Carlo. Sono previsti anche tre incontri a tema intorno al pinus pinea, una delle piante simbolo del paesaggio italiano. Gian Marco Mapelli parlerà della pianta dal punto di vista botanico, Cristina Giopp ne racconterà la storia nell’arte, mentre Edoardo Prati affronterà il ruolo del pinus pinea nella letteratura italiana, enfatizzando l’intreccio tra natura e parola.
La quarta edizione di Videocittà si conferma così un punto di riferimento per quanti cercano di approfondire il rapporto tra creatività, tecnologia e ambiente in una città come Roma, che conserva radici profonde e continua a guardare verso il futuro.