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A firenze debutta intergalactic, installazione immersiva tra moda, sound design e arti visive

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L’istituto europeo di design ha lanciato a firenze un progetto collettivo che unisce moda, suono, tecnologia e arti visive. L’installazione intergalactic, presentata durante pitti uomo 108, coinvolge studenti di più campus italiani e spagnoli con la guida dell’artista e musicista bill kouligas. Questo evento integra diverse discipline creative per trasformare uno spazio storico in un ambiente sensoriale interattivo.

Un progetto multidisciplinare tra italia e spagna per pitti uomo 108

Il progetto intergalactic nasce dalla collaborazione di studenti provenienti da vari poli educativi dell’istituto europeo di design in italia e spagna. Le sedi coinvolte comprendono milano, cagliari, firenze, roma, torino, madrid, barcellona, bilbao e l’accademia di como aldo galli. A ogni gruppo è stato chiesto di mettere in pratica ciò che hanno appreso nei rispettivi corsi, dando vita a un’opera collettiva che unisce competenze di fashion design, sound design, graphic design, textile design, marketing, comunicazione visiva e motion graphics.

Lavoro interdisciplinare e creatività condivisa

Gli studenti hanno lavorato senza barriere disciplinari, condividendo idee e realizzando materiali da fondere in un’unica esperienza immersiva. Ogni campus ha portato la propria specialità, contribuendo a tessuti unici, immagini digitali in movimento e paesaggi sonori. Il lavoro ha toccato temi legati all’azione del suono, ai suoi effetti sullo spazio e all’interazione con il corpo e la materia. La direzione artistica affidata a bill kouligas ha orientato il team verso una visione in cui tecnologia e creatività convergono senza soluzione di continuità.

Intergalactic prende vita nell’ex teatro dell’oriuolo a firenze

La location scelta per l’installazione è stato l’ex teatro dell’oriuolo, un’area che ha offerto ampi volumi e un’atmosfera ricca di storia. Qui, gli elementi realizzati dai giovani creativi sono stati combinati in un ambiente dove suoni, immagini e sensazioni tattile si sono integrati. L’installazione ospita diversi sensori capaci di riconoscere i movimenti dei performer, creando un dialogo continuo tra corpo, tessuto e spazio.

La sinergia tra performer e tecnologia

I performer indossano capi progettati e realizzati dagli stessi studenti, che diventano così parte attiva dell’opera. Tessuti, luci e proiezioni si modificano al ritmo del movimento, regalandoti a chi visita l’installazione un’esperienza che supera la semplice osservazione. L’arte visiva si fonde con il fashion design e la tecnologia, attivando un sistema dove ogni stimolo genera una risposta immediata e concertata degli altri elementi.

Questa interazione fra corpo e spazio risveglia nello spettatore una nuova percezione, dove i confini fra arte, moda e tecnologia si dissolvono. L’opera diventa così un organismo vivo che evolve man mano che i performer si muovono e il pubblico si muove nell’ambiente creato appositamente.

Il significato di intergalactic secondo bill kouligas

Durante la conferenza stampa, bill kouligas ha spiegato le linee guida concettuali del progetto. L’installazione nasce dall’idea di esplorare il suono come forza connettiva. “Il suono non è più visto solo come elemento isolato ma come vettore di relazioni e scambi fra esseri umani, tecnologia e spazio universale.” Questo sistema interconnesso riflette, nei gesti e nelle reazioni dei partecipanti, le connessioni mutevoli e fluide tipiche del nostro presente.

L’opera stimola il pubblico a prendere coscienza di questi legami invisibili, invitandolo a percepire come ogni suono, immagine e movimento possa cambiare la realtà intorno a noi. La scelta del sound design come elemento centrale simboleggia la potenza del suono nel creare uno spazio comune, un luogo condiviso che modifica il modo di vivere l’arte e la moda.

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Arte e tecnologia in dialogo continuo

Il progetto valorizza la collaborazione creativa e la sperimentazione, mostrando quanto si possa raggiungere quando differenti discipline si incontrano sul campo. L’installazione intergalactic rappresenta, così, un esempio tangibile di come arte e tecnologia possano dialogare per restituire nuove forme di esperienza culturale.

Un’esperienza sensoriale che unisce moda, tecnologia e arte

L’interazione continua fra elementi visivi e sonori supportata da dispositivi tecnologici è il cuore pulsante di intergalactic. Gli studenti hanno realizzato un ambiente in cui ogni stimolo si propaga e modifica in tempo reale: proiettori disegnano immagini sulle tele, tessuti cambiano forma e colore grazie al movimento dei performer, sensori attivano variazioni sonore e luci reagiscono agli input esterni.

La complessità di un’architettura sensoriale

La complessità di questa architettura sensoriale si basa su un lavoro meticoloso e su competenze precise. La creazione dei capi d’abbigliamento pensati per interagire con i sensori ha richiesto prove e adattamenti continui, mentre il sound design ha composto paesaggi sonori imprevedibili ma coerenti con la narrazione. Questo insieme dà forma a un’esperienza immersiva che coinvolge più sensi e comunica con il pubblico in modo diretto.

Le proiezioni digitali si combinano con tessuti innovativi e soluzioni tecniche, tutti elementi costruiti negli atelier dei vari campus. Con l’impiego di luci e sensori, l’opera rompe la distanza tra artefatti artistici e spettatore, trasformando quest’ultimo da osservatore passivo in parte integrante dell’esecuzione. Lo spazio diventa un organismo aperto, vivido e mutevole, in cui il movimento di una persona modifica la realtà attorno a sé.

intergalactic si propone così come nuovo modello di arte applicata al contesto della moda e della tecnologia, con un approccio che coinvolge gli studenti in una ricerca intensa e pragmatica allo stesso tempo. Essi si confrontano con limiti e possibilità reali, ottenendo un risultato visibile e sperimentabile che supera la tradizionale definizione di prodotto artistico o di design.

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