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A latina in aula le dichiarazioni sulla denuncia di maltrattamenti e minacce tra coniugi nel 2024

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Il caso di maltrattamenti in famiglia che ha coinvolto una donna di Latina e il marito, denunciato a novembre 2024, è tornato al centro dell’attenzione in tribunale. La vicenda, segnata da accuse di minacce gravi e comportamenti vessatori, ha visto ieri l’ascolto della donna e delle sue amiche per ricostruire i dettagli degli eventi. Durante l’udienza sono emerse contraddizioni che hanno spinto la difesa a chiedere una revisione delle misure cautelari in vigore.

La denuncia per maltrattamenti e le accuse più gravi rivolte al marito

La denuncia avviata a novembre 2024 ha portato alla luce accuse pesanti riguardo ai comportamenti del marito nei confronti della moglie e dei figli. Secondo la donna, il trentanovenne avrebbe messo in atto una serie di azioni che hanno minato la sua serenità psicologica, continuando a minacciarla a seguito della volontà di separarsi. Tra le contestazioni ci sono ingiurie pesanti infilate nei colloqui quotidiani e minacce concrete, persino di morte, che hanno creato un clima opprimente nell’ambiente familiare. Frasi come «ti muro dentro casa» e «ti infilo un coltello in pancia» sono state riportate negli atti del processo. Il quadro descritto evidenzia comportamenti reiterati nel tempo, con l’uomo accusato di puntuali aggressioni verbali e un atteggiamento umiliante verso la moglie, che si sarebbe sentita isolata in un contesto di paura e minacce continue.

Queste contestazioni sono state formalizzate dalla procura e sono al centro delle prove raccolte. In aggiunta alle parole della donna, molte testimonianze di amici e conoscenti hanno confermato la difficoltà della situazione, descrivendo un ambiente familiare segnato da tensioni continue e comportamenti aggressivi da parte del marito. Le accuse sono aggravate dalla presenza dei figli, di cui uno minore, che hanno assistito a questo clima difficile.

Testimonianze delle amiche e elementi raccolti durante l’udienza di ieri

Nell’ultima udienza, andata avanti quasi quattro ore, sono state ascoltate alcune amiche della donna, oltre alla stessa vittima. Una testimone ha raccontato di un corso di danza seguito con la denunciante a Latina, confermando i racconti di una situazione domestica sempre più pesante dopo la decisione della donna di separarsi. La testimone ha affermato che il marito lottava con problemi di alcol, che aumentavano la sua irascibilità e intensificavano le tensioni in casa. Secondo quanto riferito, la donna subiva un regime di oppressione caratterizzato da continue umiliazioni e vessazioni.

La testimonianza ha anche limitato alcune dichiarazioni precedenti riguardo alle minacce rivolte in pubblico, creando qualche dubbio in aula. Oltre alle parole raccolte sul posto, sono stati acquisiti anche file audio, che ora dovranno essere analizzati dal collegio giudicante per verificare la veridicità e il contesto delle accuse. Questi elementi audio potrebbero fornire dettagli precisi sulle interazioni tra i coniugi, rilevando toni e contenuti che confermano o smentiscono la presenza di minacce.

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La difesa chiede la revisione delle misure cautelari e il prosieguo del processo

A fronte delle contraddizioni emerse, la difesa dell’uomo ha chiesto al tribunale di revocare la misura cautelare dell’allontanamento o, in alternativa, di ridurre la distanza che il marito deve mantenere rispetto alla moglie. Il giudice Gian Luca Soana, che presiede il tribunale di Latina, valuterà le richieste in base alle testimonianze raccolte e all’esame degli elementi prodotti al processo. La donna, rappresentata dall’avvocato Marco Nardecchia, ha mantenuto la propria posizione e resta parte civile.

Il procedimento continuerà con la prossima udienza fissata per il 15 ottobre 2025, durante la quale saranno ascoltati altri testimoni. In attesa di ulteriori sviluppi, resta in vigore la misura che vieta all’uomo di avvicinarsi alla moglie e ai luoghi che lei frequenta, anche nei momenti in cui è autorizzato a vedere i figli. La vicenda, che ha coinvolto più parti e fatto emergere diverse versioni dei fatti, mantiene alta l’attenzione sul delicato equilibrio tra tutela delle persone offese e rispetto dei diritti degli imputati.

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