Una donna di Fondi è stata condannata a otto mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per non aver comunicato variazioni patrimoniali dopo aver ricevuto il reddito di cittadinanza. La sentenza, emessa a marzo 2025 dal tribunale di Latina, si riferisce a un periodo che va da aprile 2019 a ottobre 2020, durante il quale la trentenne casalinga avrebbe omesso di segnalare vincite su conti di gioco online, un dato chiave ai fini della revisione del bonus erogato dallo Stato.
La difesa e le evidenze sui flussi di denaro
L’avvocato difensore della donna, Luca Velletri, ha spiegato come le giocate, pur sembrando consistenti – con scommesse di decine di migliaia di euro – non abbiano portato a un effettivo incremento del patrimonio mobiliare. Il legale ha sottolineato che dai tabulati bancari raccolti dalla guardia di finanza risulta un bilancio negativo settimanale e mensile. Le vincite riportate erano infatti molto basse e non superavano mai gli importi puntati.
Il punto focale della difesa è quindi la mancanza di un vantaggio economico reale per la sua assistita. Nonostante la quantità delle puntate fosse elevata, il patrimonio della donna non sarebbe aumentato. Questa circostanza è stata confermata anche da un finanziere ascoltato in aula. La documentazione presentata ha provato che il conto corrente e i dati patrimoniali non registravano incrementi correlati alle vincite sul gioco d’azzardo online.
La vicenda giudiziaria e il contesto delle indagini
Il procedimento ha preso il via dopo accertamenti condotti dalla guardia di finanza di Fondi. Le verifiche hanno mostrato che la ricorrente aveva ricevuto il reddito di cittadinanza dal 2019 ma non aveva comunicato variazioni significative nel proprio patrimonio mobiliare. Questi cambiamenti si sarebbero verificati attraverso vincite in piattaforme di gioco online. Secondo le norme, questa informazione è fondamentale perché incide direttamente sulla possibilità di mantenere o modificare il beneficio economico.
Durante l’istruttoria, però, è emerso un dettaglio importante: le giocate a gioco d’azzardo erano state effettuate dal marito della donna e lei stessa avrebbe dichiarato di esserne all’oscuro. Questa circostanza ha complicato il quadro dei fatti. La donna è stata accusata di non aver aggiornato lo stato del patrimonio, cosa che avrebbe potuto portare alla revoca o alla riduzione del reddito di cittadinanza erogato, ma il suo coinvolgimento diretto nelle vincite è stato quantomeno messo in discussione.
La sentenza e il ricorso in appello
Il tribunale di Latina, nonostante le argomentazioni della difesa, ha deciso per la condanna a otto mesi con sospensione condizionale. La pena è stata comminata per la mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali, indipendentemente dal fatto che il patrimonio della donna non fosse aumentato.
Di fronte a questa decisione, la donna ha contestato la sentenza e presentato appello presso la corte d’appello di Roma. Il procedimento prosegue quindi in secondo grado, dove si analizzeranno più approfonditamente le dinamiche legate alla responsabilità e alla reale posizione della donna nel quadro di quelle scommesse.
L’iter giudiziario nelle aule romane potrebbe ulteriormente chiarire come vanno considerate le comunicazioni di variazioni patrimoniali in presenza di titoli di reddito come il reddito di cittadinanza e il ruolo delle responsabilità familiari nelle dinamiche economiche comuni. Intanto, questa vicenda ha acceso il dibattito sulla complessità dei controlli e sulla necessità di regole più precise per evitare casi simili.
