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A Morcone il festival raro celebra il lavoro creativo e culturale con narrazioni sartoriali e tanta partecipazione

RaRo, il festival dedicato al lavoro creativo e culturale, torna con la sua seconda edizione a Morcone, in provincia di Benevento. Il tema centrale di quest’anno veste di significati il concetto di cucire sogni, esperienze e comunità, cercando di mettere insieme elementi diversi per rigenerare il tessuto sociale urbano. Il festival si conferma un luogo d’incontro per artisti, scrittori, fotografi e professionisti della cultura pronti a raccontare e condividere storie e creatività.

Il tema delle narrazioni sartoriali e la ricucitura del tessuto sociale

La direttrice scientifica e artistica Rossella Del Prete ha voluto dare un’immagine forte a questa edizione con il titolo “narrazioni sartoriali. l’arte di cucire i propri sogni”. L’idea parte dal gesto del cucito come metafora per un’azione più ampia: riportare insieme persone, luoghi e competenze, che la società e le città spesso separano o abbandonano. Le trasformazioni urbane, spiegano gli organizzatori, hanno bisogno di fili solidi, scenari che possano ricucire legami sociali, culturali ed economici. Questa operazione, dicono, apre spazi di rinascita, anche lì dove sembra difficile ritrovare un senso comune. Del Prete riprende un’osservazione semplice ma efficace: “sono le persone felici che fanno città felici”. Per dieci giorni Morcone ha visto arrivare tanti volti pieni di entusiasmo, con sogni cuciti insieme grazie al progetto Kinetès. L’impegno di chi partecipa è quello di portare avanti questi sogni sostenendoli con costanza e fiducia, per trasformarli in qualcosa di concreto e duraturo nel tempo.

La ricca programmazione degli ultimi giorni: libri, foto, video e musica

Gli appuntamenti finali del festival hanno in programma un’ampia varietà di eventi nell’auditorium San Bernardino, cuore pulsante della manifestazione. Scrittori, fotografi, editori, musicisti e antropologi intervengono per raccontare il loro lavoro creativo e culturale. Spicca la presenza dei vincitori e promotori del premio nazionale di letteratura storica Nicola Vigliotti. Sono intervenuti tra gli altri Alfonso Guarino, presidente dell’Ente culturale San Lorenzo Martire; Emilio Bove, presidente dell’Istituto storico del Sannio Telesino; e i premiati Raffaella Canovi, Pino Imperatore ed Elide Ceragioli che hanno presentato le loro opere pubblicate di recente. Il festival dedica spazio anche ai più piccoli grazie a un laboratorio di lettura animato da Claudia Cioffi e dall’illustratore Giovanni Colaneri. I bambini hanno potuto quindi scoprire storie come quella della Nave Caracciolo e di Giulia Civita Franceschi, combinando educazione e intrattenimento.

Mostra fotografica e proiezione: affrontare lo spopolamento e la memoria visiva

Oltre agli incontri letterari, il festival propone una mostra fotografica che racconta un tema delicato e molto sentito in molte aree dell’Italia interna: lo spopolamento e le persone che scelgono di restare. La mostra di Carlo Elmiro Bevilacqua, intitolata “Dello spopolamento e di chi resta”, è stata accompagnata dai commenti di Salvatore Colazzo e Ada Manfreda, esponenti della Scuola di Arti Performative e Community Care del Salento. Le immagini raccontano storie di abbandono ma anche di resistenza. La giornata si completa con la proiezione del cortometraggio “Quelli!”, scritto e diretto da Marco Migliozzi, con aiuto regista Anna Rita Urli. Il film offre un racconto visivo che riflette sulle dinamiche sociali e umane delle comunità marginali.

La giornata conclusiva: visite guidate, incontri letterari e musica dal vivo

La chiusura del festival vede una mattinata dedicata a conoscere meglio Morcone con una visita guidata nel centro storico, partendo da piazza San Bernardino alle 10,30. Nel pomeriggio, tornano gli appuntamenti con la letteratura grazie a “Sorsi di lettura”, condotto da Luisa Ciccone, che dialogherà con Antonella Colonna Vilasi, autrice del libro “Le donne dell’intelligence italiana” pubblicato da Carabba editore nel 2025. Il programma prosegue con un approfondimento sulla letteratura di viaggio. Claudio Bocci, presidente dell’Associazione cultura del viaggio e già direttore di Federculture, intratterrà il pubblico assieme a Bernardo Notarangelo, con il suo “Un viaggiatore in sovrappeso di Iran” , e Mauro Francesco Minervino, docente di antropologia culturale all’Università di Catanzaro. Le riflessioni si interrompono solo al termine, quando prende la parola il prof. Felice Casucci, assessore al turismo della Regione Campania. La serata si conclude con la cerimonia finale che ospiterà la voce di Eduarda Iscaro, accompagnata dalla sua musica nello spettacolo “Un canto… e un fiore”.

Paolo Ludovichi

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