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A napoli è ripartito il restauro di migliaia di opere d’arte nella basilica di san gennaro fuori le mura

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Nel cuore del quartiere Sanità a Napoli, un progetto sta riportando alla luce migliaia di opere d’arte dimenticate da decenni. Il complesso monumentale legato alla basilica di San Gennaro fuori le mura custodisce pitture, sculture lignee, reliquari e altri beni artistici che ora tornano ad emergere grazie a un restauro avviato con il sostegno delle istituzioni locali. L’Asl Napoli 1, attraverso la direzione guidata da Ciro Verdoliva, ha annunciato il recupero di questi tesori nascosti conservati nei depositi da tempo.

Il recupero di un patrimonio artistico nascosto nei depositi della basilica

Per troppo tempo migliaia di opere sono rimaste nell’ombra dei depositi, sconosciute ai più e alle nuove generazioni. La basilica di San Gennaro fuori le mura non è solo conosciuta per elementi come la farmacia storica o la chiesa di Santa Maria del Popolo, ma custodisce un patrimonio articolato fatto di dipinti, statue lignee, candelabri e reliquie. Lo scorso anno è partito un progetto di catalogazione e restauro per quasi 4.000 beni, che si sta rivelando un’operazione ben più ampia rispetto a quanto si potesse immaginare.

Opere di grande valore storico e artistico

Tra gli oggetti sottoposti a intervento ci sono dipinti risalenti al XV e XVI secolo, come il Crocifisso del ‘600 o il dipinto dell’Assunzione di Maria in cielo del Malinconico. Un altro pezzo importante in restauro è un’opera di Bugiardini, artista che ha lavorato a fianco di Michelangelo e Leonardo da Vinci, elemento che conferma il valore storico e artistico delle collezioni. I lavori si svolgono grazie al contributo di restauratori internazionali, affiancati da studi approfonditi e tecnologie moderne.

Il ruolo centrale di asl napoli 1 e il sostegno del governatore de luca

La direzione dell’Asl Napoli 1 ha assunto la responsabilità di conservare e valorizzare questo patrimonio, integrandolo nell’ambito della sanità pubblica. Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl, ha evidenziato la complessità del lavoro e l’impegno profuso dal personale sanitario e dai restauratori. Il supporto economico e istituzionale del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha permesso di avviare e portare avanti un intervento ambizioso, che esce dall’ordinario compito sanitario per abbracciare la tutela culturale.

Arte e sanità si incontrano

Il legame tra sanità e arte, già presente nella storia del complesso monumentale, si rinnova così in modo concreto. Gli operatori coinvolti vedono nelle opere d’arte “malati” da curare e da salvare, un paragone usato per sottolineare l’importanza di questi beni come parte viva del patrimonio pubblico. Sanità e cultura si intrecciano quindi in un progetto che disegna un nuovo volto per il quartiere Sanità, spesso conosciuto solo per la sua storia difficile.

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Tecnologie avanzate e studi scientifici per conoscere e proteggere le opere

Il restauro non è affidato soltanto all’abilità manuale ma passa anche da metodi scientifici e strumentazioni tecnologiche. Le opere sono state sottoposte a tac e radiografie per analizzare le stratificazioni dei pigmenti e le fasi di realizzazione. Le indagini agli ultravioletto hanno rivelato dettagli nascosti, permettendo ai restauratori di intervenire con precisione e senza danneggiare le superfici originali. La presenza di uno specialista come Verdoliva, ingegnere di formazione, ha aggiunto un approccio metodico che unisce arte e scienza.

Nuove prospettive per la tutela dei beni culturali

Grazie a queste tecniche si sono potuti evidenziare tratti e disegni iniziali degli artisti, spesso celati sotto strati di vernice o modifiche successive. Il processo ha favorito comprensioni più chiare su come restaurare le opere rispettando le scelte originarie dei maestri. La sinergia tra l’artigianato tradizionale e la strumentazione moderna apre nuove prospettive per la tutela dei beni culturali, all’interno di un contesto ospedaliero per certi versi insolito.

Le attività di catalogazione, in corso mentre prosegue il restauro, garantiranno una conservazione ordinata e accessibile, aprendo la strada a future esposizioni e studi. Il recupero delle opere nel complesso di San Gennaro fuori le mura si configura quindi come un progetto che valorizza la storia artistica di Napoli, ridando vita a pezzi unici prossimi ora a tornare visibili a cittadini e visitatori.

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