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A Napoli “sissi l’imperatrice” porta in scena la vita di Elisabetta d’Austria al campania teatro festival

Al Campania Teatro Festival arriva uno spettacolo dedicato a una delle figure storiche più note, Elisabetta d’Austria, nota a molti come Sissi. L’evento si terrà il 13 luglio al Teatro Nuovo di Napoli, con in scena Federica Luna Vincenti, attrice riconosciuta a livello nazionale per il suo ruolo in Eterno Visionario, e candidata ai Nastri d’Argento e al Globo d’Oro 2025. Lo spettacolo vuole raccontare la vita intensa e complessa dell’imperatrice, tra la dimensione fiabesca e quella di una donna in lotta con il proprio tempo.

La vita di Elisabetta d’Austria sul palco di Napoli

Lo spettacolo rende omaggio a Elisabetta d’Austria, figura storica conosciuta come Sissi, che ha affascinato generazioni con storie di corte, gioielli e fasti imperiali. L’allestimento presenta un viaggio teatralizzato che esplora le sfaccettature della sua esistenza, lontano dalle semplici rappresentazioni hollywoodiane a cui siamo abituati. Elisabetta emerge non solo come imperatrice elegante e raffinata, ma come una donna in conflitto con le regole dello spazio in cui viveva.

Sono ripercorse le tensioni tra la sua immagine pubblica e la sua natura privata, fatta di dolore e ribellione, di opposizione alle rigide convenzioni di corte ma anche di un impero in declino. La pièce sottolinea l’aspetto più umano e tormentato della sua storia, collegando il suo destino personale a quello della dinastia asburgica, che ha dominato sull’Europa centrale per secoli. A Napoli si vivrà così una ricostruzione che vuole andare oltre l’apparenza per restituire il quadro reale di una donna, di un’imperatrice e di un’epoca.

Elisabetta d’Austria, figura di ribellione e dolore

Nel testo, elaborato grazie alla pubblicazione dei suoi diari, Elisabetta si manifesta come una personalità in grado di rompere con la tradizione e di portare avanti idee anticonvenzionali per il suo tempo. La sua ribellione si esprime in atteggiamenti diversi, dal rifiuto rigido di certi usi di corte fino all’impegno vicino alle classi popolari e alle minoranze etniche. Non è una semplice regina o imperatrice, ma un personaggio dalle sfumature complesse.

Il racconto tratteggia anche i lati più fragili: Elisabetta soffre di anoressia e vive un lutto profondo per la morte di due dei suoi figli. Cerca sollievo nelle lunghe sedute di ginnastica e nella cura maniacale del suo corpo, in particolare dei capelli, che definisce “un corpo estraneo” e da cui si sente prigioniera. La narrazione al Teatro Nuovo a Napoli permette al pubblico di comprendere queste tensioni interiori, che rendono la figura di Elisabetta diversa dal mito romantico propagato dal cinema.

Scenografia, cast e regia per un impero in scena

La messa in scena è il risultato di un lavoro attento e ben calibrato tra regia, cast e scenografia. Roberto Cavosi firma testo e regia, creando un microcosmo teatrale in cui rimandano ai vasti imperi dell’Eurasia la moltitudine di personaggi che si susseguono sul palco. La scelta del cast rispecchia la complessità e la varietà culturale dell’impero asburgico, con volti che rappresentano le diverse componenti dell’epoca.

Paola Marchesin firma i costumi, richiamando la ricchezza storica e la tradizione moda della corte imperiale, mentre Gerardo Buzzanca cura le luci, essenziali per sottolineare atmosfere e momenti di grande intensità emotiva. Le musiche originali, firmate dal duo Oragravity, accompagnano i passaggi della narrazione, accentuano i drammi e i sogni dell’imperatrice. L’insieme di questi elementi fa sì che il pubblico si immerga completamente nell’universo di Sissi, tra luci, suoni e colori.

L’approccio teatrale di Federica Luna Vincenti e goldenart production

La produzione dello spettacolo è curata da Goldenart Production in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Federica Luna Vincenti, protagonista sul palco, porta un’interpretazione che rompe con gli schemi tradizionali del teatro storico, concentrandosi sull’aspetto umano e contemporaneo di Elisabetta.

Grazie a questo lavoro, lo spettacolo si propone come un momento di teatro diverso dal solito, capace di mettere in discussione rappresentazioni consolidate e di porre l’accento sulle sfumature di una figura così nota. L’organizzazione generale è affidata a Valentina Taddei, mentre Daniela Piccolo si è occupata della produzione esecutiva. Tutti elementi che testimoniano la cura e la serietà del progetto, destinato a essere uno degli appuntamenti di rilievo del festival campano.

Clarissa Abile

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