Nel cuore delle colline di Orsogna, in provincia di Chieti, prende vita un progetto dedicato a oltre 130 peschiere, antichi bacini d’acqua che raccontano la convivenza tra uomini e natura. Questi piccoli specchi d’acqua, eredità contadina di secoli, diventano protagonisti di un’iniziativa che ne studia l’ambiente, ne protegge le specie e ne riscopre la funzione storica nel paesaggio rurale. La Bio Cantina Sociale Orsogna, realtà con trecento soci viticoltori e un modello produttivo biologico, guida questo percorso di valorizzazione tra la Maiella e la costa adriatica.
Le peschiere come elementi del paesaggio agrario di orsogna e dintorni
Le peschiere presenti nelle campagne di Orsogna sono piccole costruzioni, spesso risalenti al XIX secolo, e coprono una superficie media di circa quaranta metri quadri. Questi bacini d’acqua, in passato, hanno rappresentato usi fondamentali per le comunità locali: l’acqua raccolta serviva sia per il consumo quotidiano delle famiglie, sia per abbeverare gli animali e irrigare orti. Questi manufatti non sono semplici pozze d’acqua, ma luoghi dove sono nate e si sono conservate diverse forme di vita animale e vegetale.
La presenza di più di cento peschiere dislocate tra le colline modifica la geografia dell’acqua agro-pastorale della zona, offrendo habitat naturali per specie che altrimenti faticherebbero a sopravvivere. Sono quindi punti chiave per la tutela della biodiversità in un territorio che, grazie alla varietà di paesaggi che va dalle montagne alla costa, ospita ecosistemi ricchi e diversificati. L’attenzione verso questi elementi storici riflette anche una volontà di salvaguardia di memorie rurali, spesso dimenticate.
Il progetto “peschiere, microcosmo di biodiversità” tra analisi e tutela
La Bio Cantina Sociale Orsogna ha lanciato un progetto scientifico con il titolo “Peschiere, microcosmo di biodiversità” che punta allo studio dettagliato di queste strutture. Grazie a una ricerca sul campo, gli esperti intendono documentare la varietà di specie animali e vegetali che abitano le peschiere. L’obiettivo è di raccogliere dati utili a elaborare strategie per la gestione e la protezione di questi sistemi naturali.
L’iniziativa va oltre la semplice catalogazione: si mira a definire modalità di intervento che mantengano in equilibrio la convivenza tra uso umano e conservazione ambientale. Le peschiere, da sempre frutto di un’azione umana integrata in natura, rischiano di scomparire se non vengono protette adeguatamente. La ricerca prevede anche un esame storico e paesaggistico, per comprendere come queste costruzioni hanno formato un legame tra comunità e territorio.
La bio cantina sociale orsogna e il valore della continuità contadina
La Bio Cantina Sociale Orsogna si occupa da decenni della viticoltura biologica e biodinamica su una superficie di 1500 ettari, distribuiti tra vigneti di proprietà di 300 soci. Produce circa tre milioni di bottiglie all’anno, esportate in diversi paesi. La sostenibilità ambientale costituisce il fondamento del loro lavoro, che pone particolare attenzione non solo alla qualità del vino ma anche alla cura del territorio e della biodiversità.
Il progetto delle peschiere si inserisce in una più ampia iniziativa del gruppo chiamata “Pe’ nin perde la sumente”. Questo percorso valorizza il patrimonio contadino conservato nelle aree più isolate e montuose, considerate “cassaforti della biodiversità” perché qui si preservano varietà di colture tradizionali, tecniche agricole antiche e un legame profondo con la natura.
Collaborazione per la conservazione con la banca del germoplasma
In collaborazione con la Banca del Germoplasma del Parco Nazionale della Maiella, Bio Cantina Sociale mira a non disperdere il sapere agrario e gli ecosistemi legati alla vita rurale. Gli interventi sul campo e la ricerca sono tesi a offrire strumenti concreti per continuare a coltivare questo rapporto vitale tra uomo e natura, evitando che il tempo cancelli pratiche, ecosistemi e tradizioni locali.
Le parole del presidente giuseppe micozzi sulla biodiversità e la missione ambientale
Giuseppe Micozzi, presidente di Bio Cantina Sociale Orsogna, ha sottolineato l’importanza della tutela della biodiversità per la loro realtà. Ha chiarito che salvaguardare il paesaggio, conservando l’integrità delle peschiere e la memoria storica che vi è legata, è un impegno fondamentale. Questa missione è alla base della scelta produttiva della cantina, orientata alla viticoltura biologica e biodinamica che considera imprescindibile il rispetto della natura.
Le peschiere rappresentano per Micozzi qualcosa di unico: sono un’opera creata dall’uomo che ha generato un habitat naturale dove la vita si sviluppa in modo armonico. Questo ecosistema è frutto di una lunga storia in cui natura e lavoro agricolo si sono intrecciati. Proteggere queste strutture significa per lui custodire un patrimonio prezioso e favorire la trasmissione di questa eredità alle future generazioni.
Un patrimonio prezioso da preservare
L’attenzione per questi bacini d’acqua resta quindi non solo un documento di storia rurale ma un impegno concreto nella conservazione ambientale che si lega alla produzione agricola e al contesto sociale del territorio. La voce di Micozzi conferma che dietro ogni singola peschiera si cela una storia da preservare e un futuro da costruire.