L’università del Sannio a Benevento ha ufficialmente attivato il corso di laurea in Medicina e Chirurgia ad indirizzo tecnologico. Si tratta di una recente apertura che segna un cambiamento importante per il territorio campano, offrendo un’opportunità formativa inedita nel campo medico con forte orientamento alle tecnologie sanitarie. Il polo sannita si inserisce così in un contesto nazionale che punta a rinnovare gli studi medici, aggiornandoli alle nuove frontiere scientifiche e digitali.
Come nasce la nuova offerta formativa a benevento
Il corso di laurea si ispira direttamente a quello già attivo presso l’università degli studi di Napoli Federico II. Questo ha richiesto un’intesa fra i due atenei, volta a coadiuvare l’offerta didattica e scientifica con alti standard. La replica di un modello consolidato permette allo studente sannita di accedere a una formazione medica di qualità elevata, ma con la comodità di un campus più vicino. Il legame con l’università federiciana garantisce anche una struttura di supporto scientifico in grado di sostenere programmi innovativi e aggiornati, integrando competenze mediche tradizionali con quelle tecnologiche utili per la medicina moderna.
La visione per il polo sannita
L’obiettivo è realizzare nel Sannio un centro capace di attrarre studenti interessati alla medicina e chirurgia con un taglio tecnologico, sfruttando le risorse territoriali per creare un percorso formativo radicato ma allo stesso tempo proiettato verso il futuro della professione medica.
Modalità di accesso e semestre filtro per la selezione
L’ammissione al corso prevede una procedura innovativa, in linea con le novità stabilite a livello nazionale. Invece del tradizionale test d’ingresso a numero chiuso, si è adottato il cosiddetto “semestre filtro”. Con questa soluzione, tutti gli studenti interessati possono iscriversi liberamente al primo semestre. In seguito, solo chi dimostrerà un adeguato rendimento e capacità durante questo periodo potrà proseguire la carriera accademica nella facoltà di medicina. Questo sistema aiuta a selezionare chi ha maggior motivazione e attitudine reale per il percorso medico, garantendo allo stesso tempo un accesso più ampio e inclusivo a inizio corso.
Vantaggi del semestre filtro
Il semestre filtro è, quindi, concepito per valorizzare le competenze in modo progressivo, lasciando tempo di adattamento e studio prima di una selezione più definita. È una novità apprezzata per il suo approccio più equo rispetto alla tradizionale selezione immediata, favorendo anche la crescita personale degli studenti.
Il ruolo delle università federiciana e sannita nella nuova alleanza
Il rettore dell’università degli studi di Napoli Federico II, Matteo Lorito, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione come occasione per i due atenei. Ha dichiarato che “l’alleanza non solo permette di offrire ai giovani delle aree interne una concreta chance di formazione medica avanzata, ma costituisce anche una base per sviluppare nel Sannio una presenza accademica specifica e indipendente nel campo medico-tecnologico.” A suo giudizio, il territorio sannita ha la capacità e le risorse per sfidare la complessità della formazione di nuovi medici, garantendo al contempo qualità elevata.
Non a caso questa collaborazione si sviluppa proprio con un’università storicamente forte nel settore medico, rafforzando l’interconnessione tra realtà territoriali diverse ma complementari.
Università del sannio e il potenziale impatto sul territorio campano
Il rettore dell’università del Sannio, Gerardo Canfora, ha fatto proprio questo nuovo progetto come risultato di un percorso che è partito dal corso di ingegneria biomedica e arriva ora alla formazione medica con un taglio tecnologico più specifico. Ha evidenziato che si tratta di “un punto di arrivo e allo stesso tempo di partenza per altri ambiziosi programmi di ricerca e didattica, sempre rivolti alle necessità territoriali e alle trasformazioni della medicina contemporanea.”
Questo corso offre al Sannio la possibilità di diventare un punto di riferimento regionale nella formazione medica ad alta tecnologia, integrando conoscenze cliniche con strumenti innovativi. La proposta mira a coinvolgere studenti e ricercatori, ampliando così il panorama culturale e scientifico del territorio.
L’attivazione segna un passo avanti nella collaborazione tra università e territorio, promuovendo un modello che può contribuire a rispondere alle sfide sanitarie con professionisti preparati e consapevoli dell’evoluzione tecnologica.
