Una donna è stata ferita a Benevento l’11 novembre 2023 da un colpo d’arma da fuoco al volto durante una rapina violenta. La vicenda ha portato all’arresto di tre persone da parte della squadra mobile locale, che ha smascherato una spedizione punitiva organizzata da uno dei protagonisti. Ecco tutti i dettagli emersi dall’inchiesta coordinata dall’ufficio del procuratore Gianfranco Scarfò.
L’episodio si è consumato davanti al bar gestito dalla vittima, compagna di Nicola Fallarino, già noto alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito, un uomo con casco ha fatto irruzione armato e ha esploso almeno un colpo al volto della donna. Prima di scappare in sella a uno scooter risultato rubato, il malvivente le ha strappato dalle mani due telefoni cellulari. La donna è riuscita a sopravvivere nonostante la gravità della ferita. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile di Benevento, dando immediate avvio alle indagini.
Le forze dell’ordine hanno proseguito le indagini sotto la direzione del procuratore Gianfranco Scarfò, raccogliendo prove e testimonianze. Nicola Fallarino, uno dei sospettati, ha confessato di aver organizzato l’aggressione nei confronti della sua compagna. La sua confessione ha fornito un quadro chiaro degli eventi e ha permesso agli inquirenti di identificare ulteriori complici coinvolti nell’azione violenta. Fallarino è già stato condannato per questo episodio, che ormai ha assunto rilevanza giudiziaria.
Grazie alle informazioni fornite da Fallarino e ad altri elementi raccolti, la squadra mobile ha arrestato tre persone: due uomini e una donna. Questi sono accusati di tentato omicidio pluriaggravato, rapina pluriaggravata, detenzione di arma clandestina e ricettazione. Le accuse sottolineano la gravità del reato commesso in concorso e la pericolosità degli indagati. Le attività investigative hanno evidenziato come siano stati complici nella cosiddetta spedizione punitiva decisa da Fallarino, che ha portato a un’aggressione premeditata e violenta.
Questo episodio ha colpito una piccola comunità e ha acceso i riflettori su dinamiche di violenza domestica e criminalità locale. L’arma usata, le modalità della rapina e il coinvolgimento di più soggetti indicano un piano ben strutturato. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di un intervento rapido e coordinato per evitare ulteriori gesti violenti. Il caso dimostra come tensioni personali possano degenerare in atti gravi contro l’incolumità fisica, con conseguenze penali pesanti per gli imputati.
La vicenda resta aperta all’evoluzione del processo e alle ulteriori indagini, mentre la donna ferita si trova tuttora sotto cure mediche. Gli sviluppi saranno seguiti da vicino, in particolare per capire meglio la rete di responsabilità e le motivazioni dietro la spedizione punitiva.
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