Un carico di quasi diciassette chili di cocaina, fermato durante un controllo di routine, ha portato all’arresto definitivo di gencian subashi, albanese di cinquant’anni residente a latina. A distanza di due anni dall’operazione che coinvolse anche suo cugino, i carabinieri della compagnia di latina hanno eseguito oggi l’ordine di carcerazione emesso dalla procura locale. Subashi deve scontare sei anni di reclusione, dopo una condanna confermata in tutti i gradi di giudizio.
La scoperta del carico e l’arresto durante il controllo a latina
La vicenda ha avuto inizio a fine marzo del 2023, quando i carabinieri della stazione di borgo grappa furono impegnati in un normale controllo stradale in via isonzo, periferia di latina. Due cugini albanesi, entrambi trapiantati da anni nella città, furono fermati mentre viaggiavano a bordo di un furgone. Nel corso dell’ispezione, i militari approfondirono la verifica, trovando un quantitativo enorme di cocaina nascosto in modo insolito: panetti contenuti all’interno di una busta nera, occultata in un secchio della raccolta differenziata presente nel veicolo.
Si trattava di circa 17 chili e mezzo di cocaina con un grado di purezza superiore al 74%. In termini di consumo, questa quantità avrebbe potuto generare oltre 79.000 dosi, configurando un giro d’affari da milioni di euro. L’episodio fu particolarmente rilevante proprio perché la droga venne scoperta in seguito a procedure standard, senza ulteriori segnalazioni o indagini preliminari.
I due uomini furono arrestati immediatamente e vennero avviate le indagini successive. Le forze dell’ordine riuscirono a confermare i ruoli di ciascuno e a raccogliere prove sufficienti a innescare un processo penale.
La condanna definitiva e il nuovo arresto dopo gli arresti domiciliari
Gencian subashi, il cinquantenne arrestato, si trovava in regime di arresti domiciliari nel momento in cui i carabinieri della compagnia di latina, guidati dal luogotenente ludovico iagnocco, si sono presentati nella sua abitazione per un controllo. L’azione però non riguardava la semplice verifica della presenza, bensì l’esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’ufficio esecuzioni penali della procura di latina.
La sentenza di condanna era infatti ormai definitiva, risultando confermata in tutti i gradi di giudizio dopo il processo iniziato due anni prima. Subashi era stato giudicato con rito abbreviato e condannato a sei anni di reclusione per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. La pena era stata ratificata sia in appello che in cassazione.
Così, il provvedimento ha portato al trasferimento del cinquantenne nel carcere di via aspromonte, la casa circondariale di latina. I carabinieri lo hanno associato alla struttura, dove sconterà la pena.
Il processo aveva però seguito due strade diverse per i due cugini: Subashi aveva scelto il rito abbreviato, mentre per l’altro la situazione giudiziaria è risultata differente, almeno nella fase iniziale.
I dettagli dell’operazione e l’impatto sul territorio di latina
L’arresto del 2023 rappresenta uno dei casi più significativi di sequestro di stupefacenti nella provincia di latina negli ultimi anni. La scoperta di un carico così consistente, nascosto in un modo insolito, ha mostrato l’attenzione dei carabinieri durante le attività di controllo sulle strade cittadine e nell’intera area pontina.
Gli investigatori erano partiti da un controllo di routine e hanno monitorato i soggetti coinvolti, finendo per raccogliere elementi utili a definire il giro di spaccio. I dati qualitativi hanno confermato la purezza elevata della cocaina, suggerendo una filiera criminale di ampia portata e ben organizzata.
Il valore commerciale della droga sequestrata indica la portata dell’operazione nel quadro del traffico di sostanze stupefacenti in italia. La quantità avrebbe raggiunto un mercato nazionale con introiti elevati, aggravando il tessuto sociale locale.
Questa vicenda evidenzia la presenza di reti criminali che utilizzano anche metodi nascosti per trasportare e spacciare sostanze illegali. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha bloccato un’attività illecita che avrebbe inficiato la sicurezza e l’ordine pubblici nel territorio.
Ruolo e intervento delle forze dell’ordine a latina nella lotta al traffico di droga
Le carceri di latina e i comandi dei carabinieri risultano impegnati da anni nell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. In questo caso, la collaborazione tra diverse sezioni delle forze dell’ordine ha permesso di monitorare, arrestare e condannare soggetti dediti al traffico illecito.
Il luogotenente ludovico iagnocco ha coordinato personalmente l’intervento che ha portato al rintraccio di subashi presso la sua abitazione. La precisione operativa con cui è stato eseguito il provvedimento dimostra come l’apparato giudiziario e le forze militari collaborino per assicurare il rispetto delle sentenze e la sicurezza del territorio.
In passato, anche il luogotenente gennaro cimmino e i suoi uomini della stazione di borgo grappa hanno svolto un ruolo chiave durante il fermo del veicolo con i due cugini. Quell’operazione dal sapore quasi casuale ha invece mutato il corso di una indagine più ampia.
Il lavoro prolungato degli investigatori nel consolidare le prove e portare a una sentenza definitiva dimostra che i controlli sulle strade possono svelare reti nascoste e non facilmente individuabili. Il presidio costante di una città come latina è fondamentale per prevenire l’espansione di traffici illegali che possono influenzare negativamente la vita delle comunità locali.