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Arrestato uno degli autori della sparatoria contro due carabinieri ad Aprilia: arresto eseguito a Roma

Lo scorso 4 marzo 2025 ad Aprilia è avvenuto un attacco con colpi d’arma da fuoco contro due carabinieri che si trovavano a bordo di un’auto privata. Dopo settimane di indagini serrate, i carabinieri del reparto territoriale di Aprilia hanno arrestato un sospetto, un giovane di 22 anni residente a Roma, già noto alle forze dell’ordine e detenuto nel carcere di Velletri per altri reati legati alle armi. L’accusa è gravissima: tentato omicidio, detenzione illegale di armi e danneggiamento aggravato.

Ricostruzione della sparatoria del 4 marzo ad aprilia

La vicenda è iniziata in via Lazio, una zona del comune di Aprilia. Due carabinieri, entrambi fuori servizio, stavano viaggiando su una vettura privata quando all’improvviso sono stati presi di mira da cinque colpi di pistola. I proiettili sono stati sparati da una distanza ravvicinata e uno di essi ha ferito i due militari alle gambe: il carabiniere seduto sul lato passeggero ha riportato una ferita alla gamba sinistra, mentre quello alla guida è stato colpito al polpaccio destro. I colpi hanno anche danneggiato l’auto, che è stata successivamente controllata dalla polizia.

L’aggressione ha subito fatto scattare un intervento immediato da parte dei carabinieri di Aprilia e delle stazioni vicine. I militari hanno avviato senza indugio una serie di indagini approfondite e coordinate con la Procura di Latina, che ha seguito da vicino ogni fase delle operazioni, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia gli autori del tentato omicidio.

Indagini e attività investigative dei carabinieri dopo la sparatoria

Le indagini sono state guidate dal reparto territoriale di Aprilia, in collaborazione con i vari reparti investigativi della provincia di Latina, tra cui il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e la sezione operativa della compagnia di Anzio. Le forze dell’ordine hanno lavorato incessantemente per raccogliere prove, testimonianze e dati utili a chiarire quanto accaduto.

In tempi rapidi è stata eseguita una perquisizione nell’abitazione del principale sospetto, un giovane 22enne con precedenti per armi, residente a Roma. All’interno dell’abitazione sono stati recuperati diversi fucili: un revolver calibro 357 magnum, due pistole semiautomatiche, una 9×21 e una pistola 9 corto che si trovava a bordo di un’auto a noleggio riconducibile allo stesso sospetto.

Le armi rinvenute sono state poi sottoposte a perizia dal R.I.S. di Roma, che ha stabilito in maniera precisa come una delle pistole, il revolver calibro 357 magnum, fosse stata effettivamente utilizzata per sparare quei cinque colpi contro i due carabinieri, confermando così la responsabilità delle persone coinvolte.

Risultati delle analisi balistiche e prova del coinvolgimento

Le analisi condotte dal reparto investigativo specialistico hanno confermato il nesso diretto tra l’arma trovata durante la perquisizione e i colpi sparati. Gli esperti balistici hanno confrontato i proiettili e le tracce raccolte sulla scena del crimine con quelli recuperati, evidenziando una corrispondenza inequivocabile.

In particolare, grazie alla tecnica dello stub, cioè un metodo che preleva residui di polvere da sparo dalle mani dei sospetti, sono state rinvenute tracce proprio sul giovane arrestato. Questi elementi hanno permesso di legare materialmente il ventiduenne alla sparatoria, avvalorando la tesi degli inquirenti che lo indicano come uno dei protagonisti del tentato omicidio.

Le traiettorie individuate indicano che i colpi erano stati sparati con l’intento di colpire mortalmente i carabinieri, considerato il punto d’impatto e la vicinanza dell’arma alla vettura. Un dettaglio importante riguarda anche la presenza di altri due sospettati, ancora in fase di identificazione e ricerca, che avrebbero preso parte all’azione.

Ipotesi sulle motivazioni e i sospetti emersi durante le indagini

Nonostante la gravità del fatto e la pericolosità del gesto, le indagini hanno portato a ipotizzare che i due carabinieri potrebbero non essere stati il vero obiettivo della sparatoria. Sono in corso approfondimenti per capire chi fosse il bersaglio reale degli attentatori, aprendo nuove piste investigative.

Questa possibilità emerge da alcuni elementi raccolti durante le ricerche, che hanno evidenziato movimenti sospetti e recenti tensioni nel territorio. Il coinvolgimento del giovane romano potrebbe essere legato a contesti criminali più ampi, in cui la vicenda dei carabinieri rappresenta solo un episodio collaterale o una scorciatoia per colpire un’altra persona o gruppo.

La circostanza che siano state coinvolte altre due persone lascia intendere un’organizzazione dietro l’attacco, non una semplice aggressione isolata. Le forze dell’ordine stanno continuando a lavorare per estrapolare ogni dettaglio, per assicurarsi che tutti i responsabili siano identificati e assicurati alla giustizia.

La misura cautelare applicata al ventiduenne rappresenta un passo importante nelle indagini e dimostra l’impegno delle autorità nel rispondere con decisione a crescenti episodi di violenza armata contro le forze dell’ordine. I carabinieri di Aprilia, con il supporto di altri reparti, mantengono alta l’attenzione su questo caso per garantire la sicurezza della comunità e accertare la verità su quanto avvenuto.

Paolo Ludovichi

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