Due venticinquenni di Napoli sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver commesso una serie di furti in auto in varie zone della Campania. L’indagine, condotta dai carabinieri di Benevento, ha ricostruito un quadro di episodi criminali che hanno coinvolto diverse città regionali, con un particolare metodo di azione usato dai sospetti.
Il gip del Tribunale di Benevento ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per due uomini di 25 anni, residenti a Napoli. L’ordinanza è arrivata dopo una richiesta formale della Procura locale, che ha concluso le attività investigative supportate dai carabinieri di Benevento. La decisione si basa sulle prove raccolte nel corso di un’indagine mirata a smascherare una serie di furti in auto avvenuti in più città campane.
I furti contestati riguardano almeno sedici episodi verificatisi tra fine 2024 e inizio 2025, un arco temporale durante il quale i due indagati avrebbero agito con continuità e metodo consolidato. Gli arresti sono il risultato di un lavoro investigativo che ha messo in luce non solo le dinamiche dei crimini, ma anche le modalità logistiche adottate per rivendere la refurtiva.
I furti sono stati riscontrati in un ampio territorio regionale: Benevento, Airola, Montesarchio, Solofra, Nocera Inferiore, Eboli, Capua, Battipaglia, Castellammare di Stabia, Avellino e Santa Maria a Vico. La frequenza e la diffusione geografica degli episodi hanno destato attenzione negli inquirenti, poiché indicano una certa organizzazione e preparazione.
Il metodo usato dagli arrestati era sempre lo stesso. Per entrare nei veicoli, forzavano il deflettore anteriore sinistro, provocandone la rottura. Così riuscivano ad accedere e prelevare principalmente i gruppi ottici anteriori e posteriori, i computer di bordo e altre parti interne considerate di valore sul mercato nero. La ricorrenza di questo schema ha permesso agli investigatori di collegare i vari furti, riconoscendone il tratto caratteristico.
Gli oggetti rubati, una volta rimossi dalle auto, venivano messi in vendita online tramite annunci sui social network. I criminali sfruttavano la visibilità e la rapidità di questi canali per piazzare pezzi di ricambio a clienti inconsapevoli, senza fornire dettagli reali sull’origine della merce. Questo passaggio ha rappresentato un punto cruciale dell’indagine, che si è concentrata anche sulle piattaforme digitali usate per diffondere gli annunci.
Gli investigatori hanno ricostruito il percorso della refurtiva dal furto alla vendita, consentendo di risalire ai soggetti responsabili. La vendita via social, con offerte rivolte a un pubblico ampio e distribuito sul territorio, ha facilitato l’espansione del mercato illecito e alimentato la richiesta di parti rubate.
I carabinieri di Benevento hanno svolto un lavoro approfondito e dettagliato, prelevando prove dai veicoli oggetto di furto e monitorando gli spostamenti e le attività dei sospetti. Ogni furto segnalato è stato attentamente esaminato per rintracciare elementi comuni al modus operandi utilizzato, confermando così la responsabilità dei due indagati.
L’attività investigativa ha compreso anche l’osservazione delle piattaforme social e la raccolta di informazioni sui canali usati per commercializzare la merce rubata. Grazie a questo intervento, la Procura è riuscita ad ottenere l’ordinanza di arresti domiciliari dal gip, bloccando l’attività criminale e mettendo un freno alla circolazione di pezzi di automobili rubate.
Negli ultimi due anni circa 2.000 giovani di Napoli hanno preso parte a programmi di…
Il campus estivo di Exodus Cassino ha ospitato un evento fuori dal comune. Per la…
Un nuovo spazio dedicato alle nuove generazioni sta per aprire ad Atessa, in provincia di…
La salute pubblica richiede procedure trasparenti e tempi adeguati per le decisioni che riguardano gli…
Tre sorelle, di 35, 24 e 20 anni, e un bambino di 8 anni si…
Il città di sora ha annunciato una nuova acquisizione che scuote la serie c1: Valentino…