Il campus estivo di Exodus Cassino ha ospitato un evento fuori dal comune. Per la prima volta dopo undici anni, i ragazzi coinvolti hanno potuto partecipare a un laboratorio dedicato alla cartapesta, condotto dagli esperti carristi dell’associazione “Cantiere Mazzamavere” di Pontecorvo. L’iniziativa ha saputo intrecciare arte, tradizione e apprendimento manuale creando un’esperienza diretta e coinvolgente per i partecipanti.
Il laboratorio ha coinvolto trenta giovani tra i settanta iscritti al campus di Exodus, che hanno potuto scoprire passo dopo passo il processo che porta alla realizzazione dei carri allegorici, tradizione molto sentita a Pontecorvo. I maestri carristi Gianmarco Folcarelli, presidente dell’associazione, Damiano Caucci, direttore artistico, e Lorenzo Ripa, hanno accompagnato i ragazzi dalla prima fase di progettazione fino a quella finale di rivestimento.
Il lavoro ha richiesto ai ragazzi di sperimentare varie tecniche: la costruzione della struttura in ferro, la preparazione della colla con acqua e farina come da tradizione, fino alla modellazione della cartapesta che dà forma e vita ai carri. Con questa esperienza pratica hanno avuto modo di apprezzare quanto lavoro e impegno richieda ogni singolo pezzo costruito.
Damiano Caucci ha spiegato come ogni carri è “un capolavoro di passione”, sottolineando il valore del lavoro manuale come linguaggio concreto che avvicina generazioni diverse. Il laboratorio è stato pensato per far emergere il legame tra radici artistiche e socialità, restituendo la centralità di una tecnica che supera la mera esecuzione e diventa manifestazione creativa collettiva.
Il momento del laboratorio non si è limitato a un’esperienza creativa ma ha assunto una valenza educativa importante per i giovani coinvolti. Luigi Maccaro, responsabile del campus, ha evidenziato come la manipolazione diretta della cartapesta susciti entusiasmo e stimoli la crescita personale. Il mestiere, antico ma vivo, diventa strumento per sviluppare pazienza, attenzione e capacità di lavorare insieme.
Il campus di Exodus, con questo progetto, ha dimostrato di voler offrire molto più del semplice intrattenimento estivo ai ragazzi. Ogni attività si traduce in un apprendimento concreto, capace di orientare le passioni verso orizzonti di competenze manuali e culturali. I ragazzi hanno accolto con interesse e senso di partecipazione la possibilità di prendersi cura di un oggetto artistico che ha radici profonde nel territorio.
Questa scelta didattica si riflette nella varietà delle attività di tutto il programma estivo, che porta avanti il valore dello sport, dell’arte, dell’ambiente e della cittadinanza attiva, invitando i ragazzi a vivere la loro estate in modo pieno e formativo.
L’iniziativa ha visto la collaborazione di realtà locali e imprese. Il dott. Stefano Forte e l’imprenditore Gianni Franco hanno garantito un sostegno concreto fornendo materiali e un furgone per il trasporto. Questo legame tra associazioni, privati e progetto sociale è un esempio di come la comunità di Cassino e dintorni si muova insieme per valorizzare il patrimonio culturale.
La partnership tra Exodus Cassino e l’associazione “Cantiere Mazzamavere” non si fermerà al solo laboratorio estivo. È stato infatti annunciato che le attività saranno estese nei prossimi mesi ai ragazzi ospiti della comunità residenziale, amplificando così l’impatto formativo e sociale del progetto.
Gianmarco Folcarelli ha rimarcato che mettere la cartapesta nelle mani dei giovani significa trasmettere un patrimonio fatto di creatività ma anche di lavoro collettivo, un modo per mantenere viva la tradizione oltre i luoghi abituali di produzione.
L’iniziativa rappresenta una delle tante proposte del campus estivo, che proseguirà fino alla fine di agosto con un calendario ricco di attività. Le proposte si concentrano su sport, ambiente e arte come mezzi per stimolare nei ragazzi senso critico e partecipazione attiva.
La fondazione Exodus, attraverso il campus, punta a offrire opportunità concrete di crescita, dove i giovani possano confrontarsi e sperimentare nuovi interessi. L’esperienza del laboratorio di cartapesta conferma quanto sia importante mettere a disposizione momenti di apprendimento pratico e culturale che si fondano sul lavoro di gruppo e sulla valorizzazione del territorio.
In queste settimane, i ragazzi di Cassino stanno scoprendo molto più della semplice manualità: crescono conoscenze, socialità e consapevolezza di un patrimonio locale che ha radici profonde, ma che continua a vivere e a evolversi.
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