Un nuovo spazio dedicato alle nuove generazioni sta per aprire ad Atessa, in provincia di Chieti. Il progetto desTEENazione – spazio Galassia si propone di offrire ai giovani dai 11 ai 21 anni e alle loro famiglie un punto di riferimento importante, dove trovare occasioni di crescita, supporto e aggregazione. Questo intervento, il primo approvato in Abruzzo nell’ambito del Piano nazionale inclusione e lotta alla povertà, si basa su un finanziamento di 3,2 milioni di euro. Iniziative come queste cercano di costruire comunità più inclusive e solidali, soprattutto in territori con numerose realtà comunali coinvolte.
Il centro nascerà nei locali dell’ex tribunale di Atessa, un edificio che farà parte del più ampio processo di rigenerazione urbana in città. Si tratta degli uffici giudiziari ristrutturati e messi a disposizione dal Comune. Questo luogo, scelto con attenzione, diventerà un punto di riferimento accessibile dal mattino fino al tardo pomeriggio, sei giorni la settimana. La sperimentazione del progetto inizierà a settembre 2025 e durerà tre anni. Questo lasso temporale permetterà di testare e consolidare le diverse attività previste, così da rispondere ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie dei 37 comuni dell’ambito sociale Sangro Aventino.
Lo spazio vuole essere molto più di una semplice sede: sarà un laboratorio sociale che mette al centro i ragazzi, offrendo loro spazi per studiare, ma anche per giocare e confrontarsi, con l’obiettivo di prevenire forme di isolamento e disagio.
L’offerta del centro sarà articolata per soddisfare varie esigenze. Il servizio di studio assistito aiuterà gli adolescenti a superare le difficoltà scolastiche in un ambiente tranquillo e stimolante. La presenza di laboratori educativi consentirà di sviluppare competenze pratiche e sociali tramite attività programmate in piccoli gruppi. I momenti di svago e gioco saranno indispensabili per favorire la socializzazione.
Il progetto non si limiterà agli spazi chiusi. Sarà attiva anche l’educativa di strada, con operatori che andranno nei comuni dell’ambito per incontrare i giovani nelle loro realtà quotidiane. Questo lavoro sul territorio mira a intercettare situazioni di vulnerabilità prima che si aggravino.
Inoltre, sarà presente un sostegno psicologico, fondamentale per affrontare ansie, stress o altre difficoltà emotive tipiche dell’età adolescenziale. La presenza di uno sportello di orientamento supporterà ragazzi e famiglie nelle scelte scolastiche e professionali, aiutandoli a orientarsi in un contesto spesso complesso.
Il progetto è promosso dall’Unione montana dei Comuni del Sangro, che guida l’Ambito distrettuale sociale n. 12 Sangro Aventino. Il finanziamento proviene dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, attraverso i fondi Fse+ del Piano nazionale inclusione 2021-2027. La sinergia istituzionale tra Comuni e ministero è stata determinante per ottenere questo risultato.
Il presidente dell’Unione montana, Arturo Scopino, ha evidenziato l’importanza di rafforzare la rete educativa per contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile, punti critici per molte comunità del cratere appenninico. Ha lodato l’impegno degli uffici sociali, che hanno saputo valorizzare le risorse del territorio e posizionare l’ambito come primo in Abruzzo per questo genere di interventi.
Un aspetto chiave è legato a progetti paralleli, come Get Up, che promuove il protagonismo giovanile attraverso esperienze sociali, per combattere isolamento e apatia. Queste attività confermano che il centro sarà molto più di un semplice luogo fisico, ma uno spazio dove i ragazzi potranno sentirsi ascoltati e valorizzati.
desTEENazione non è solo un centro di aggregazione. È una risposta concreta a una necessità che riguarda i giovani, il loro diritto a un supporto educativo e sociale adeguato. L’obiettivo è creare una comunità educante, dove la partecipazione di adolescenti e famiglie sia favorita e in cui si possa lavorare per ridurre la povertà educativa e le fragilità.
Grazie a una programmazione che mette insieme servizi integrati, lo spazio offrirà occasioni per imparare, giocare, confrontarsi con coetanei, ricevere orientamento e sostegno psicologico. Ma vuole essere anche un simbolo di speranza e di attenzione verso le nuove generazioni di un territorio che ha bisogno di punti di riferimento solidi e stabili.
Con l’avvio nell’autunno 2025, sarà interessante seguire l’evoluzione del centro e come le famiglie e i ragazzi risponderanno a questa proposta. Gli occhi sono puntati su Atessa, un piccolo centro che prova a cambiare pagina con un progetto dalla portata ambiziosa.
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