La Regione Campania si è distinta per aver esteso l’offerta vaccinale direttamente negli ospedali, rivolgendosi in particolare agli anziani e ai pazienti fragili. Questi soggetti, spesso affetti da malattie croniche o acuti eventi clinici, corrono rischi elevati di complicanze dovute a infezioni gravi come quelle da pneumococco, herpes zoster e virus influenzali. Il modello adottato punta a garantire una copertura vaccinale attiva e gratuita, favorendo la protezione immunitaria in contesti ospedalieri.
La sfida delle infezioni in pazienti fragili in ambiente ospedaliero
Le infezioni da pneumococco sono tra le principali cause di polmoniti e meningiti in persone anziane e con patologie croniche. Questa popolazione si trova spesso ricoverata in ospedali, dove la convivenza di più malati aumenta i rischi di contagio. L’herpes zoster, causato dalla riattivazione del virus della varicella, provoca lesioni cutanee estese e dolore intenso spesso difficile da gestire in soggetti debilitati. Inoltre, le ondate stagionali di influenza e la circolazione di nuove varianti di Covid-19 mantengono elevata la probabilità di infezioni, complicate dalla presenza di altre patologie pregresse come tetano, difterite, pertosse ed epatite B.
Proteggere i pazienti fragili passa quindi da una strategia mirata di vaccinazione direttamente in ospedale. Non solo per chi lavora nella struttura, ma soprattutto per chi, già indebolito, necessita di una barriera immunitaria efficace. La Regione Campania ha fatto da apripista in Italia, offrendo campagne vaccinali attive e gratuite per gli over 65 e i più vulnerabili. Questa iniziativa ha trasformato i reparti ospedalieri in centri per la prevenzione, ampliando il raggio d’azione delle vaccinazioni oltre le sedi territoriali tradizionali.
Il modello campano: vaccinazioni itineranti per una presa in carico completa
L’esperienza nel Ruggi d’Aragona di Salerno e in altri ospedali regionali ha messo a punto un modello innovativo. Il centro vaccinale non è più solo un punto fisso ma diventa un servizio che raggiunge il paziente direttamente, sia durante le visite di follow-up ambulatoriali sia al letto in reparto. Questa modalità aumenta l’accessibilità e semplifica le procedure, evitando spostamenti inutili ai malati cronici.
Il professor Francesco De Caro, responsabile del piano vaccinale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno, ha spiegato come il sistema gestisca tutte le fasi, dall’approvvigionamento alla somministrazione, fino alla registrazione obbligatoria sul portale regionale Sinfonia. Così, si assicura un monitoraggio puntuale, cruciale per la continuità del percorso vaccinale soprattutto quando sono previste più dosi, come nel caso della vaccinazione anti zoster.
Numeri e risultati: un aumento della copertura vaccinale tra i pazienti a rischio
I dati emersi dall’attività degli ultimi anni indicano un trend positivo nella copertura vaccinale dei pazienti fragili. Dal 2023 a oggi, sono state somministrate 738 dosi di vaccino anti zoster, con un tasso di mancato richiamo solo del 14%, rispetto a percentuali molto superiori riportate dalla letteratura internazionale. La vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale con un anticorpo monoclonale ha raggiunto 488 somministrazioni rivolte a neonati tra novembre 2024 e aprile 2025.
Anche le vaccinazioni per influenza stagionale e Covid-19 stanno coinvolgendo fasce di popolazione ad alto rischio, come immunodepressi, diabetici, malati cardiaci e anziani con più patologie. Il virus respiratorio sinciziale rappresenta una minaccia particolare per i neonati e i bambini molto piccoli, poiché spesso causa ricoveri in terapia intensiva. Il vaccino specifico, disponibile da poco, è offerto su richiesta, ampliando così la prevenzione in fasce di età estremamente delicate.
Il valore della prevenzione per i pazienti fragili e il ruolo della sanità pubblica
Vincenzo Giordano della direzione generale per la tutela della salute della Regione Campania ha sottolineato l’importanza della prevenzione primaria attraverso i vaccini. I dati di questa esperienza applicano le linee guida italiane per la protezione delle persone a rischio, cercando di evitare le complicanze gravi. Le campagne ospedaliere si inseriscono tra le buone pratiche della sanità pubblica campana, supportate da risorse logistiche e organizzative dedicate.
Il sistema si avvale di strumenti digitali come il portale Sinfonia e il fascicolo sanitario elettronico. Massimo Bisogno ha evidenziato, durante la relazione nella conferenza di Salerno, che questi vaccini sono strumenti salvavita essenziali soprattutto per chi deve convivere con malattie complesse. La farmacia ospedaliera, dal canto suo, assicura la disponibilità dei vaccini e la gestione corretta delle scorte.
Strategie e sfide future nella vaccinazione di pazienti fragili negli ospedali campani
La tavola rotonda conclusiva ha messo a confronto medici specialisti, docenti e clinici impegnati nel progetto vaccinale. Sono stati discussi i percorsi organizzativi da migliorare e le modalità di accoglienza del paziente fragile nel contesto ospedaliero. Tra i partecipanti, figure di spicco come Arcangelo Saggese Tozzi, Italo Francesco Angelillo e altri hanno condiviso esperienze e indicazioni per potenziare la campagna.
Il professor De Caro ha ribadito il valore etico e sanitario della vaccinazione come investimento e non come semplice spesa. In particolare, ha ricordato che le vaccinazioni in ospedale permettono di avvicinare il paziente proprio nel luogo dove ha un rapporto costante con i propri curanti. Questo approccio risponde ai bisogni di chi vive con patologie complicate e multipatologie, e per questi soggetti le infezioni possono rappresentare un pericolo anche letale.
L’offerta vaccinale attiva include anche la protezione contro il papilloma virus , rivolta ai giovani adolescenti intercettati nelle strutture sanitarie. Campania punta a consolidare l’esperienza maturata durante la pandemia estendendo la copertura vaccinale a tutte le categorie vulnerabili, mantenendo aperta una via d’accesso efficace e diretta nella rete ospedaliera.