La vita politica di Cassino torna a scaldarsi grazie a due volti noti dell’opposizione, Giuseppe Sebastianelli e Francesco Evangelista. Questi due consiglieri hanno rotto il lungo silenzio che aveva avvolto il Consiglio comunale da quando il sindaco Enzo Salera ha ottenuto un secondo mandato con una maggioranza nettissima. Tra tensioni, ritiri in blocco e interrogazioni saltate, la scena politica cittadina è tornata protagonista, mostrando quanto il confronto tra maggioranza e opposizione resti acceso, soprattutto quando si discutono temi cruciali come il bilancio comunale, la sicurezza e il ruolo stesso del Consiglio.
L’opposizione che scuote il consiglio comunale di cassino dopo l’ampia maggioranza del sindaco salera
Dall’insediamento della nuova giunta, il clima in aula sembrava dominato da un quieto torpore, con pochissime voci critiche e una maggioranza piuttosto compatta nel sostenere il sindaco Enzo Salera. Quest’ultimo era stato rieletto con una maggioranza schiacciante, tanto da lasciare quasi senza parole il centrodestra locale. Il silenzio però si è rotto con l’intervento energico di Giuseppe Sebastianelli e Francesco Evangelista, che hanno ripreso il ruolo dell’opposizione scomoda. In passato era Renato De Sanctis, leader del Comitato No Acea, a rappresentare la voce critica della minoranza, ora il testimone sembra passato proprio a loro.
I due consiglieri hanno ribadito come la loro presenza non dovesse limitarsi a ratificare passivamente le decisioni della maggioranza ma controllare e quando serve, contestare. Sono partiti con una lettura attenta e puntuale delle delibere e degli atti consiliari, evitando di cadere nell’illusione di quella cosiddetta “opposizione costruttiva”, troppo spesso sinonimo di un sostegno più o meno tacito ai provvedimenti voluti dalla maggioranza. Il lavoro svolto da Sebastianelli ed Evangelista ha riacceso il dibattito, mettendo in evidenza le carenze e le mancanze che erano state sottovalutate dai consiglieri più remissivi.
La protesta dell’opposizione: quando la maggioranza abbandona l’aula per evitare confronti
Il momento di maggiore tensione è arrivato durante la discussione sull’assestamento generale del bilancio 2025/2027. L’opposizione aveva depositato varie interrogazioni e richieste di chiarimento su aspetti tecnici del documento, tra cui l’assenza della relazione dei revisori dei conti. Il sindaco, probabilmente infastidito dall’insistenza, ha dato ordine ai suoi consiglieri di lasciare l’aula, provocando la mancanza del numero legale e l’interruzione dei lavori.
La maggioranza ha comunque portato a casa i 15 voti necessari per approvare il bilancio, ma la scelta di abbandonare l’aula prima del voto è stata una netta rottura con il passato, dove l’opposizione era abituata a subire piuttosto che reagire. La relazione mancante dei revisori è stata poi ritrovata fisicamente alla presidenza del Consiglio, anche se non caricata sul cloud, dimostrando una certa superficialità nell’organizzazione degli atti amministrativi.
L’opposizione, chiedendo un rinvio per approfondire, alla fine ha deciso di uscire in blocco, segnalando così il malessere e la distanza tra chi governa e chi dovrebbe controllare l’operato del Comune. Questo episodio ha scosso i banchi del municipio di Cassino, facendo emergere la realtà di un Consiglio in difficoltà nel garantire trasparenza e partecipazione.
Interrogazioni inevase e temi caldi: sicurezza, minori stranieri e manutenzione al centro delle tensioni
La decisione della maggioranza di sospendere il Consiglio ha impedito la discussione di numerose interrogazioni pendenti. Tra queste quelle di Nora Noury e Carmine Di Mambro, che richiedevano spiegazioni su iniziative legate ai “Sapori del cassinate e dintorni”. Francesco Evangelista chiedeva invece l’annullamento di un accordo tra Cassino e Sora per un agente di polizia locale, mentre Sebastianelli insisteva per la creazione di un comitato di gestione lavori pubblici con rappresentanza dell’opposizione.
Diverse interrogazioni riguardavano poi la sicurezza urbana, tra cui il potenziamento del commissariato, il ripristino della squadra mobile e misure per aumentare il decoro e la legalità sul territorio cittadino. Un altro tema sensibile era quello della presunta contaminazione in un’area agricola della villa comunale, richiedendo interventi di trasparenza e approfondimento. Infine la salvaguardia delle pietre storiche di “Memoria di pietra” rappresentava un impegno per mantenere viva la memoria cittadina.
Questi temi, fondamentali per la comunità e al centro delle critiche della minoranza, non hanno potuto ricevere nemmeno una parola di risposta. Si è così accentuato il clima di frustrazione tra i consiglieri di opposizione, che hanno visto vanificati mesi di lavoro preparatorio e richieste di confronto.
Scontro aperto tra sindaco e opposizione: accuse incrociate al centro di un consiglio infuocato
La seduta del Consiglio era iniziata con un faccia a faccia teso tra il sindaco Enzo Salera e il consigliere Francesco Evangelista. L’argomento toccato subito era un’indagine per corruzione e risarcimenti legali che vedevano coinvolte persone candidate nella lista del centrosinistra. Le repliche tra i due sono arrivate dure, toccando anche condanne per reati fallimentari o assegni scoperti, con il sindaco che ha colto l’occasione per richiamare fatti personali e giudiziari a carico di alcuni membri dell’opposizione non direttamente coinvolti.
Lo scambio di accuse si è infuocato ulteriormente quando è emersa la vicenda di un incendio con danni a una proprietà legata a Evangelista, intrecciata a trattative private poco trasparenti. Il presidente del Consiglio e il capogruppo di maggioranza si sono sforzati di calmare le acque, ma il clima è risultato difficile da risanare in pochi minuti.
La seduta si è quindi conclusa prima del previsto, a causa della mancanza del numero legale dopo l’uscita dei consiglieri di opposizione. Poco dopo, Giuseppe Sebastianelli ha pubblicato commenti sui social, denunciando come la maggioranza si fosse intanto riunita nella stanza del sindaco, consumando pizza margherita mentre a Cassino c’erano famiglie che avevano perso tutto nella tragedia di un incendio. Un’immagine di disparità e distacco che ha alimentato ulteriormente le tensioni.
Boicottaggio e assenze politiche: la minoranza non partecipa all’inaugurazione del teatro romano
Il 25 luglio ha visto un altro gesto forte da parte della minoranza consiliare. I consiglieri di Fratelli d’Italia – Silvestro Petrarcone, Nora Noury e Arturo Buongiovanni – insieme al coordinatore provinciale Alberto Bòrrea, hanno annunciato che non avrebbero partecipato all’inaugurazione del Teatro Romano. Questa assenza è stata motivata come un segnale chiaro verso la cittadinanza, sottolineando una scelta di rispetto per le istituzioni che viene prima di cerimonie o passerelle politiche.
Il boicottaggio ha diviso la città e acceso altre discussioni, anche perché quel luogo simbolico rappresenta un patrimonio culturale caro a molti. Il gesto ha avuto l’effetto di far parlare l’opinione pubblica sul valore reale delle cerimonie pubbliche, quando all’orizzonte ci sono questioni amministrative irrisolte e rapporti politici tesi.
La scelta della minoranza ha anche sollevato interrogativi su come si possa raggiungere una collaborazione costruttiva in futuro, se nemmeno momenti di festa collettiva trovano adesione unanime tra le parti politiche cittadine. Il confronto continua, anche fuori dall’aula consiliare.