Un uomo originario di aprilia ha avviato un’attività di autolavaggio a marcianise senza rispettare le norme ambientali previste. L’operazione dei carabinieri del comando di marcianise, supportati dal nucleo ispettorato del lavoro di caserta, ha portato a scoprire gravi irregolarità, tra cui scarichi illeciti e lavoro in nero.
Violazioni ambientali nell’autolavaggio a marcianise
L’attività di autolavaggio aperta dal 36enne originario di aprilia non rispettava le autorizzazioni ambientali obbligatorie. Sono emerse diverse infrazioni sulla gestione degli scarichi industriali. In particolare, il sistema di depurazione previsto per trattare le acque residue dal lavaggio non era stato mantenuto in modo conforme. Questo ha causato lo sversamento di fanghi, liquami e acque contaminate direttamente nella rete fognaria di marcianise.
Le forze dell’ordine hanno appurato che l’assenza di una corretta manutenzione ha aggravato il rischio di inquinamento ambientale. Le norme che regolano gli scarichi, dettagliate nelle autorizzazioni, sono state ignorate, mettendo a rischio la salute pubblica e l’ecosistema locale. Il titolare dell’attività non aveva ottenuto nessuna delle autorizzazioni necessarie a quel tipo di impianto, violando così norme ambientali stringenti.
Scoperta di lavoratori irregolari e conseguenze penali
Durante i controlli, i carabinieri insieme al nil di caserta hanno accertato anche l’impiego di lavoratori in condizioni irregolari. Fra questi, un dipendente senza alcun contratto formale e un altro senza permesso di soggiorno, cioè irregolare sul territorio nazionale. Questi elementi hanno aggravato la posizione del responsabile.
Le accuse di impiego di manodopera in nero hanno portato a una denuncia penale. Le sanzioni amministrative per il titolare superano i 24mila euro. Inoltre, l’attività di autolavaggio è stata sospesa in via cautelare. È stato inoltre avviato un procedimento amministrativo per la revoca dell’autorizzazione ambientale, con l’obiettivo di impedire il proseguimento di un’attività che si è mostrata non conforme alle norme di legge.
Intervento delle autorità e impatto sul territorio
L’attività è stata posta sotto sequestro dai carabinieri, che hanno segnalato il caso alle autorità competenti. Le ispezioni hanno riguardato sia gli aspetti ambientali sia quelli lavorativi. La mancata manutenzione del sistema di depurazione ha evidenziato una negligenza che rischiava di produrre danni a lungo termine.
Le autorità hanno sottolineato l’importanza del rispetto delle regole per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Il lavoro irregolare resta un problema significativo in molte realtà del sud italia, con effetti negativi sia sugli impiegati sia sul sistema produttivo legale. Con questo intervento, si registra una stretta delle forze dell’ordine su attività che operano senza licenze e senza controlli ambientali adeguati.
L’episodio si aggiunge a numerosi casi simili, soprattutto in zone industriali o con forte presenza di piccole attività commerciali che spesso trascurano gli obblighi di legge. L’irregolarità emersa a marcianise apre la strada a verifiche più approfondite in altre realtà, per prevenire situazioni di pericolo per ambiente e persone.