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Castelforte, la proposta di intitolare il nuovo campo sportivo a bruno pizzul divide la comunità locale

Il dibattito sull’intitolazione del nuovo campo sportivo di Castelforte ha acceso tensioni tra i cittadini e le istituzioni locali. L’associazione Castelforte Produce, che ha lanciato l’idea di dedicare l’impianto al celebre telecronista della Rai Bruno Pizzul, ha espresso forte delusione per l’assenza di risposte ufficiali e la crescente opposizione. Una vicenda che coinvolge la memoria sportiva, valori civici e scelte amministrative delicate.

La proposta di castelforte produce per intitolare il campo a bruno pizzul

A fine marzo 2025, l’associazione Castelforte Produce ha presentato un progetto formale indirizzato al sindaco Poimpeo e agli enti sportivi nazionali come Figc e Coni. L’idea era quella di dedicare il nuovo campo sportivo comunale, in fase di ultimazione, al giornalista e telecronista Bruno Pizzul. Castelforte Produce ha sottolineato nel documento il valore morale di Pizzul, riconosciuto per la chiarezza e passione con cui ha raccontato il calcio italiano, coinvolgendo generazioni di appassionati.

Onestà intellettuale e nomi di prestigio

La scelta del nome nasce anche da un desiderio di onorare personalità legate allo sport che incarnano onestà intellettuale e rispetto. L’associazione ha anche cercato di portare entusiasmo al progetto ottenendo contatti di figure di rilievo come Gianni Rivera e Bruno Conti, pronti a sostenere con messaggi o presenze l’intitolazione. Questi tentativi, però, non hanno ricevuto riscontri concreti dall’amministrazione locale.

Il progetto, firmato da un gruppo di professionisti soprattutto in pensione, mira a rafforzare il senso di appartenenza e a legare la struttura sportiva a un nome caro a molti appassionati di calcio. Il nuovo campo avrebbe così ospitato allenamenti e partite con il sigillo di un personaggio che ha segnato la storia delle telecronache italiane.

La reazione dell’associazione e le critiche senza nome contro intitolazioni passate

L’associazione Castelforte Produce, in una nota ufficiale inviata a ministero dello Sport, presidenti di Figc e Coni e redazioni sportive, ha espresso dolore per il mancato avanzamento della proposta. La comunicazione segnala inoltre un disagio crescente in città per la possibilità che il campo venga dedicato a persone considerate divisive o legate a vicende controverse, senza che l’ente locale abbia consultato la cittadinanza o rispettato un criterio condiviso.

Una frattura nella memoria collettiva

Nella nota si fa riferimento al rispetto verso chi non è più in vita, ma si critica esplicitamente l’eventualità che il campo venga intitolato a figure con un passato di denunce che hanno generato conflitti nella comunità. Questa posizione mette in luce una frattura tra la memoria collettiva sportiva e le scelte amministrative, che pare ignorino la sensibilità e le richieste di chi si impegna per mantenere vivo un senso di unità.

La comunicazione ribadisce che fino ad oggi l’associazione non aveva mai pubblicamente contrastato l’amministrazione, ma la situazione intorno all’intitolazione ha portato a un crescendo di tensioni e di comunicati a difesa della propria proposta. Da qui anche le scuse rivolte indirettamente alla famiglia Pizzul e al mondo dei cronisti, per l’eventuale disagio causato da questa disputa.

La storia sportiva di castelforte e il valore del nuovo campo

Il campo sportivo in questione porta con sé una storia legata a nomi importanti dello sport locale. Proprio a Castelforte hanno giocato atleti di rilievo come i fratelli Porchetta, Paliotta, Cardillo e altri noti nel panorama sportivo regionale. Walter Saltarelli e Antonio Cabrini, quest’ultimo con la nazionale militare di Ermete Patriarca, hanno calcato quel terreno, aggiungendo prestigio all’impianto che ora attende una dedica all’altezza del suo valore.

Simbolo di identità e ricordi condivisi

Questi elementi rafforzano l’idea che l’intitolazione debba rappresentare un tributo significativo, capace di coinvolgere tutti gli sportivi e le famiglie. Il campo non è solo uno spazio per l’attività fisica, ma un luogo di ricordi e identità condivisa da generazioni di cittadini castelfortesi.

La proposta di intitolare il campo a Bruno Pizzul affonda le sue radici nel rispetto per una figura che ha raccontato con semplicità e autorevolezza la storia del calcio italiano, accompagnando molte generazioni davanti alla tv. Il nome di Pizzul porterebbe con sé un messaggio di passione e correttezza, qualità che molti vorrebbero fossero alla base anche della vita pubblica locale.

Il ruolo di castelforte produce nella vita culturale e sportiva locale

L’associazione Castelforte Produce, nata recentemente e composta in gran parte da professionisti pensionati, si è distinta per una serie di iniziative svolte in città e nei dintorni, coinvolgendo località come SS. Cosma e Damiano e Minturno. La realtà ha raccolto sostegno per progetti culturali e sportivi che mirano a valorizzare il territorio e i suoi protagonisti.

Iniziative e dialogo con l’amministrazione

Il report allegato all’ultima comunicazione evidenzia una serie di attività rivolte ai cittadini, volte a mantenere viva la memoria storica locale e incentivare la partecipazione alla vita pubblica. Castelforte Produce non ha mai inteso scontrarsi con l’amministrazione, anzi ha cercato un dialogo costruttivo per dare voce a proposte ritenute importanti per la comunità.

L’impegno per intitolare il campo a Bruno Pizzul si inserisce proprio in questo quadro, sintetizzando il desiderio di conferire valore ai simboli sportivi e culturali della zona. La questione ha però spostato l’attenzione anche sui meccanismi delle scelte pubbliche e sull’ascolto delle istanze raccolte nel territorio. La situazione potrebbe evolversi nelle prossime settimane.

Monica Ghilocci

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